Cronaca

“Sono senza lavoro, ma pretendo risposte da chi comanda….”

 
Lui si chiama Massimiliano, ha trentotto anni ed è iscritto da oltre vent’anni nelle liste di collocamento (oggi Centro per l’Impiego), della città di Bari, ex art. 16 legge 56/87 (la legge che permette di lavorare nella pubblica amministrazione sia a tempo determinato che indeterminato senza sottoporsi a concorsi il più delle volte impossibili da sostenere, ma con avvisi pubblici).  E’ una delle tante storie di chi ha tentato in tutti i modi di conquistarsi un posto di lavoro nella mia vita partendo dal nulla. Massimiliano ha conseguito presso le Scuole di Formazione Professionale riconosciute dalla Regione Puglia la bellezza di quattro qualifiche professionali, un diploma di qualifica e adesso un diploma di maturità anche se dopo molti anni, per via di vicissitudini che hanno riguardato la mia famiglia, che non sto qui a raccontare. Ovviamente ha fatto un mare di lavoretti, tutti senza alcun tipo di copertura contrattuale e tutti rigorosamente precari che mi hanno permesso di sopravvivere; tutto questo l’ho fatto portando avanti anche il gravoso impegno per garantire l’assistenza continua e costante a mia madre anziana e invalida, rimasta vedova da oltre 25 anni. Morale? “In tutto questo lasso di tempo non ho mai avuto nessuna chiamata dall’Ufficio di Collocamento dove sono sempre stato regolarmente iscritto. Come tutti sanno coloro che potevano usufruire delle agevolazioni previste dall’ex art. 16, potevano avere la possibilita’ di vantare l’anzianita’ di iscrizione, senza essere scavalcati nelle graduatorie e quindi poter sperare in un futuro lontano in una qualche eventuale chiamata per un lavoro presso qualche Ente Pubblico (ad esempio collaboratore scolastico, ausiliario ospedaliero, commesso al tribunale, portantino, ecc. ecc.). Ma nel 2005 –racconta ancora Massimiliano- dopo essermi recato all’Ufficio di Collocamento, ho scoperto l’amara sorpresa: la mia anzianità di iscrizione veniva annullata da un provvedimento che pone sullo stesso piano chi è iscritto da meno anni con chi ha maggiore anzianità di iscrizione (delibera della Giunta Regionale Vendola del 25.10.2005 nr. 1492). Con questo delibera il mondo mi è crollato addosso: anni e anni di attesa, nellla speranza di una vita migliore, la possibilità di poter ricoprire figure professionali sino al IV livello, come indica la legge ex art. 16 nr. 56/87 che di colpo mi vedevo sfumare!” E ora siamo alla fine del 2011 ed è ancora disoccupato, non ha copertura contributiva, a parte quella del servizio militare presso l’Aeronautica Militare, dove ho rispettato la chiamata della mia amata nazione, a cui il nostro ha dato dodici mesi della vita, dai 19 ai 20 anni. E dove non si sono mai aperte porte di una permanenza come effettivo, nonostante la sua presenza fisica, forse perché mancavano raccomandazioni? Andiamo avanti. “Mi sono rivolto, spinto dalla disperazione e dalla ultima novità della mia vita, dato che sono diventato padre da qualche mese, per poter salire sul treno della paternità, per l’amore che ho nonostante tutto verso la vita. Mi sono rivolto a innumerevoli segreterie di Partito e Movimenti politici regionali, andando personalmente a chiedere appuntamenti con questo o con quell’esponente politico, non solo per chiedere aiuto per la mia situazione, ma anche per far aprire un dibattito e una riflessione su quella famigerata delibera che tanti danni ha arrecato, fonte secondo me di gravi ingiustizie e disparità. Sono cosciente –si sfoga ancora Massimiliano- che non è che tornando al rispetto della anzianità si possa sperare di avere una chiamata di lavoro nella pubblica amministrazione, ma perché queste chiamate passano da altre vie, dove la gestione delle stesse è in mano a assessori, a traffici loschi e a chiamate tutte discrezionali tramite agenzie di lavoro interinale che rifiutano di dare notizie aspiranti non baciati dalla fortuna”. E i politici alternativi e di sinistra al potere in Puglia dal 2005? “Per la mia disperata situazione sono andato personalmente alla segreterie di molti assessori regionali (Elena Gentile – Welfare, A. Fiore, del Dipartimento al Lavoro della Regione Puglia), e perfino alla segreteria del Presidente Vendola, dal quale sto aspettando un appuntamento che non si sa quando mai possa essere calendarizzato. Risposte concrete per me non ne ho avute”. Adesso dopo oltre vent’anni di iscrizione che c’è da augurarsi venga rispettata con la modifica di quella delibera regionale del 2005, Massimiliano pretende di poter trovare una soluzione  presso qualche ente pubblico senza che debba passare da qualche potente di turno, senza fare campagna elettorale per qualcuno, senza dare mazzette a nessuno, “…anche perche’ non sono ricco”, ma per via diretta, per via di diritti acquisiti e regolarmente certificati e non calpestati. “Adesso io pretendo una risposta a questo mio problema, e non faccio questa battaglia solo personale ma anche per tutti gli altri storici anziani di iscrizione al collocamento barese”. Al Sig. Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si chiede solo di rispettare la legge 56/87 ex art. 16, che in Puglia e nella Provincia di Bari viene sistematicamente disattesa.  Giusto per concludere e rifletterci un po’ su: se a Massimiliano chiedete perché insistere nella ricerca di un lavoro nella Pubblica ammnistrazione, è non un privato, risponde che a questa “età” nessun privato e cosi “folle” da assumerlo. Così e’, se vi pare….
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 9 Dicembre 2011

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