Sono un ribelle, mamma…
Consensi pressoché unanimi al Piccinni per l’ultimo lavoro scritto e diretto da Licia Lanera
A maggio scorso Francesco Bergoglio sollevò un vespaio parlando di “troppa frociaggine” nei seminari. Un tema che continua a dividere anche l’Italia di oggi nonostante la platealità con cui il pensiero dell’uomo della strada manifesta apertura in proposito. Figurarsi quanto lo stesso tema poteva dividere i benpensanti dell’Italietta di cinquant’anni fa, quella prima Repubblica in pieno reflusso, di fatto già post-democristiana, lacerata dall’inflazione e dagli ultimi echi della strategia della tensione. Poteva dividere al punto da spingere un Procuratore Generale della Repubblica (nello specifico, quello de L’Aquila) a ordinare il sequestro dell’opera prima di uno scrittore emiliano, Pier Vittorio Tondelli. Era il 1981 quando su tutto il territorio nazionale venivano sequestrate le copie di ‘Altri libertini’, un libro edito da Feltrinelli e andato incontro a un fulmineo successo di critica e pubblico, soprattutto giovane. Pietra dello scandalo : il colore blasfemo, l’oscenità e la presenza di immagini “troppo forti”. Processato, Tondelli fu poi assolto con formula piena dal Tribunale di Mondovì ; così, dopo un anno di stop, ‘Altri libertini’ potè essere ripubblicato, questa volta da Bompiani, benché ‘purgato’ dall’editore delle maggiori intemperanze verbali. Un libro che ha segnato una generazione e al cui fascino non ha saputo dire no Licia Lanera. La teatrante barese getta il suo sguardo intelligente su quella raccolta di racconti ‘maledetti’ e riemerge segnata dalla lettura : Cosa può nascondersi dietro una dimensione così esaperata dell’insofferenza, dell’eros, del sentimento e della tossicodipendenza ? Sceglie allora di cercare una risposta incrociando drammaturgicamente tre di quei racconti (Viaggio, Altri libertini e Autobahn) e dare vita ad un’unica storia, funzionale ad una messa in scena a quattro corpi : il proprio e quelli di Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva e Roberto Magnani. Consensi pressoché unanimi per ‘Altri libertini’, una produzione Licia Lanera/Ravenna Teatro/Teatro delle Albe che la settimana scorsa è stata in cartellone al Piccinni nell’ambito di ‘Altri mondi’ 24/25. La scoperta di Licia ha il sapore del bilancio in rosso, qui essendo di mezzo “le miserie di una generazione che si perpetua sempre uguale da almeno quarant’anni”, quest’orda di libertini-vitelloni incapaci d’essere genitori e che manifestano così poca grazia nello stare al mondo, queste “bestie solitarie” terrorizzate dalla solitudine, eterni figli dai capelli bianchi “coi drink in mano e la droga nel portafogli”. ‘Altri libertini’ è spettacolo scarno e diretto, anche sferzante, che si avventa sulla platea chiamando le cose col loro nome. Un lavoro che ‘arriva’ per la prepotente energia che lo agita. Energia anche da concerto rock. C’è atmosfera da ‘fronte del palco’, qui, per dirla alla Vasco Rossi del ‘Siamo solo noi’, brano che Licia Lanera eleva a canto identitario di un popolo di reduci da una guerra mai combattuta. Ma per restare agli sgangherati manifesti di una generazione rimasta al palo c’è anche ‘Sono un ribelle, mamma” (degli Skiantos), che i quattro cantano arrabbiati e pieni di passione toccando la vetta di uno spettacolo importante.
Italo Interesse
Pubblicato il 27 Novembre 2024