Cronaca

SoS degli avvocati: serve personale per non ingolfare i processi

Emergenza cancellieri e impiegati negli uffici giudiziari baresi: il distretto della Corte d’Appello di Bari, difatti, come quasi tutte le corti italiane, sconta una carenza drammatica di personale che, nonostante il lodevole spirito di sacrificio di magistrati e dipendenti,si riflette sui tempi e sulla qualità della giustizia offerta ai cittadini». Hanno affrontato il tema della scarsità del personale negli uffici giudiziari del Distretto della città capoluogo ancora una volta Giovanni Stefanì e Stefano Tedeschi, componenti dell’Organismo Congressuale Forense, presentando ai candidati dei diversi partiti politici le istanze del mondo forense nel corso della ‘Giornata dell’orgoglio dell’Avvocatura’, organizzata in tutte le corti d’appello italiane. «Rispetto a cinque anni fa, a fronte di un’analoga mole di lavoro – ha spiegato l’avv. Stefanì, presidente dell’Ordine – il personale amministrativo di tribunali e procure di Bari, Foggia e Trani ha visto un taglio alla pianta organica di quasi 100 persone, passando dai 1.581 del 2012 ai 1.486 di oggi; nello stesso periodo sono aumentati dal 13% al 15% i posti vacanti di magistrati togati (oggi ne mancano 55 rispetto alla pianta organica) e dal 51% al 57% quelli riguardanti i giudici di pace (ne mancano 82). Purtroppo, la domanda di Giustizia di cittadini e imprese non ha seguito lo stesso trend discendente, anzi; nel Distretto si è assistito, ad esempio, alla crescita del 50% dei procedimenti per cause previdenziali (dai 10.307 del 2013 ai 15.241 del 2017) per i quali la durata media del processo è oggi di 547 giorni. Pochi se pensiamo agli 831 giorni necessari per dirimere una causa lavoristica, quando ne bastavano ‘solo’ 554 nel 2013. Consapevoli che al 30 giugno scorso erano oltre 185.000 i procedimenti pendenti in attesa di definizione nel nostro Distretto vogliamo porre all’attenzione delle forze politiche che governeranno il Paese dopo il 4 marzo questo tema per individuare possibili soluzioni». Ma non basta. «Un modo efficace per alleggerire il carico di lavoro per magistrati e personale di cancelleria oltre che per velocizzare i tempi del processo civile – ha evidenziato Stefano Tedeschi, tesoriere dell’Ordine di Foggia – potrebbe essere l’attribuzione di nuove funzioni agli avvocati. Già oggi redigiamo gli atti per decreti ingiuntivi, convalide di sfratto o pignoramenti immobiliari; perché non consentirci, come avviene negli ordinamenti anglosassoni, di emettere questo genere di atti senza passare da giudici, cancellerie e segreterie giudiziarie? Se solo consideriamo le migliaia di decreti ingiuntivi che ogni anno vengono emessi nel Distretto è facile immaginare quale risparmio di tempo e lavoro ci sarebbe per gli uffici giudiziari senza ledere in alcun modo i diritti del debitore che, comunque, avrebbe facoltà di fare opposizione davanti al giudice». Al dibattito hanno partecipato Andrea Azzone per Leu, Alfredo Borzillo per +Europa con Emma Bonino, Gianmauro Dell’Olio per il M5S, Antonio Di Staso per Noi con l’Italia-UDC, Marco Lacarra per il PD, Adolfo Morante per Insieme, Giovanni Riviello per Lega-Noi con Salvini, Francesco Paolo Sisto per Forza Italia. Altre istanze portate all’attenzione dei candidati alle prossime elezioni politiche sono state la costituzionalizzazione della figura dell’Avvocato e sulla partecipazione degli avvocati nei luoghi in cui si adottano norme in materia di Giustizia e si decide sulla sua organizzazione. Aspettando passi concreti, al di là di convegni, congressi e assemblee pre-elettorali…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Febbraio 2018

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