Speculatori in agguato sui prezzi di frutta e ortaggi
Speculatori in agguato anche in Puglia sui prezzi di vendite di frutta e verdura, in questi giorni di nevicate e gelo che stanno interessando tutta la nostra regione dal Gargano al Salento. “In sostanza – ha denunciato con un comunicato il Codacons – come già avvenuto in passato, sono schizzati alle stelle i prezzi di numerosi prodotti ortofrutticoli venduti nei mercati o presso gli scaffali dei supermercati, e i rialzi sono giustificati con il maltempo che ha interessato le coltivazioni e la riduzione delle produzioni”. “Nella realtà – spiega la nota Associazione di consumatori – tuttavia, la maggior parte dei prodotti in vendita è stata raccolta nelle settimane scorse, quando cioè non vi era alcuna emergenza neve e freddo”, denunciando che “addirittura vengono spacciate per nazionali frutta e verdura provenienti da Paesi esteri, allo scopo di poter rincarare i prezzi con la scusa del maltempo” e concludendo che trattasi di “vere e proprie speculazioni intollerabili sulla pelle dei consumatori e degli agricoltori”. Per tali motivi il Codacons ha chiesto a 104 Procure di aprire indagini su tutto il territorio nazionale ipotizzando il reato di aggiotaggio e di individuare contemporaneamente gli speculatori che determinano rincari ingiustificati dei listini all’ingrosso e al dettaglio”. E la “Coldiretti Puglia” plaude all’iniziativa del Codacons per l’esposto presentato a livello nazionale sulle possibili speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli a causa del maltempo. Infatti, il presidente pugliese di Coldiretti, Gianni Cantele, ha dichiarato: “E’ inammissibile che i prezzi delle verdure vendute in queste ore sui banchi di negozi e mercati siano schizzati e la colpa possa essere imputata ai nostri agricoltori, già duramente danneggiati dalla straordinaria ondata di maltempo che ha azzerato produzioni e leso strutture e impianti”. “Gli ortaggi in pieno campo – ha poi spiegato Cantele – sono andati quasi completamente distrutti e le strade bloccate hanno reso quasi impossibile le consegne. A Bari le rape, prodotto simbolo e immancabile dei consumatori, sono passate in piche da 1 euro a 4 euro al kg, con un aumento percentuale del 400%. Occorre evitare che vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti”. Quindi, bene ha fatto il Codacons, secondo il presidente pugliese di Coldiretti, a denunciare in tutta Italia le intollerabili speculazioni sui prezzi di frutta e verdura registrate in questi giorni. Ma per accertare se l’impennata dei prezzi su alcuni prodotti agricoli sia frutto di effettive speculazioni, e quindi di una ipotizzabile fattispecie di aggiotaggio, oppure trattasi semplicemente di aumenti fisiologici dovuti al tradizionale incrocio di “domanda ed offerta” causa dal gioco di mercato, è cosa non certo semplice da accertare, se non attraverso accurate verifiche e controlli che solo le Autorità di polizia giudiziaria possono fare, analizzando la tracciabilità documentale delle merci e verificando l’effettiva provenienza delle stesse ed i relativi prezzi corrisposti nei passaggi che precedono l’arrivo al consumatore finale. Infatti, è la stessa Coldiretti Puglia che nella sua nota rileva: “ll mancato approvvigionamento di mercati e punti vendita sta facendo schizzare i prezzi di vendita degli ortaggi che già all’ingrosso risultano da capogiro”. “E ciò – rileva ancora la maggiore Organizzazione di agricoltori pugliese – mentre le aziende zootecniche stanno buttando il latte che non riescono a consegnare ai raccoglitori e sono crollate le consegne dalla Puglia di ortaggi, sia perché bruciati in campo, sia perché i mezzi non possono ancora circolare liberamente”. A sottolineare maggiormente i fattori che possono aver prodotto l’improvvisa lievitazioni dei prezzi di determinate produzioni agricole stagionali c’è anche il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, che ha affermato: “Secondo una rilevazione da noi effettuata a poche ore dalle prime nevicate sono immediatamente schizzati i prezzi all’ingrosso di rape, carciofi, cavoli, bietole, cicorie, finocchi, proprio quando i nostri agricoltori delle province di Bari, Taranto e Foggia non avevano più prodotti da raccogliere perché bruciati da neve e gelo”. “E’ bene chiarire – ha aggiunto inoltre Corsetti – che sono migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato il prodotto pronto per essere raccolto”. Quindi, non affatto detto che tutti gli aumenti di prezzo avvenuti ultimamente sullo scaffale che hanno spaventato i consumatosi possano essere frutto di reati speculativi, perché – come è ovvio – l’impennata potrebbe essere dovuta anche ad una carenza nell’offerta di quei prodotti alimentari di prima necessità rispetto alla domanda di acquisto degli stessi da parte dei grossisti prima e dei consumatori dopo. Ed è forse per questo che la stessa Coldiretti, onde evitare “trappole del mercato”, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo suggerisce un vademecum per la frutta e verdura, consigliando di verificare in primis l’origine di tali prodotto e, poi, per essere maggiormente sicuri della nazionalità e stagionalità degli stessi, di preferire negli acquisti le produzioni locali che non sono soggette a lunghi trasporto, oltre che privilegiare, quando è possibile, gli acquisti diretti dagli agricoltori locali. Una ricetta, questa di Coldiretti Puglia, non facile e non sempre possibile da applicare da parte dei consumatori e che, comunque, nei casi di carenza di prodotti agricoli dovuta ad evinti calamitosi, come quello in corso, non è affatto sicuro che possa scongiurare la lievitazione dei prezzi al consumo. In ogni caso, il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bari ha reso noto che, a seguito di possibili anomale speculazioni dovute all’emergenza neve, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, i finanzieri baresi hanno avviato d’intesa con l’Autorità prefettizia un piano coordinato di intervento operativo in materia di “lotta al carovita”, al fine di verificare i corretti adempimenti amministrativi da parte degli esercizi commerciali nella vendita dei prodotti di largo consumo. “L’azione, a carattere preventivo per la tutela dei consumatori finali – si chiarisce nel comunicato – ha lo scopo di dissuadere taluni operatori dal porre in essere manovre speculative irregolari in periodi di evidente criticità, a causa delle recenti abbondanti nevicate che hanno colpito la regione Puglia”. In particolare, ha specificato la Gdf di Bari, “le condotte illecite oggetto di monitoraggio sono quelle che si sostanziano nell’aumento ingiustificato e spropositato dei prezzi dei prodotti di prima necessità o di largo consumo”. In definitiva, i possibili “furbetti” di circostanza sono avvisati. Speriamo bene per i consumatori di Bari e provincia, che in caso di aumenti ingiustificati e spropositati sui prezzi di largo consumo potrebbero anche segnalare a chi di dovere per una verifica.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 12 Gennaio 2017