“Speriamo che il 2025 non sia solo l’anno delle grandi opere pubbliche”
Il Segretario cittadino di Sinistra Italiana parte dalle parole del Sindaco per ridiscutere scelte e politiche future
Obiettivi condivisibili, modalità per raggiungerli tutti da discutere: questo il succo delle parole del Sindaco Leccese ai giornali che “Sinistra Italiana”, col segretario Gaetano Cataldo approfondisce, non senza aggiungere in prima battuta che lo sviluppo di Bari <<…può e deve attuarsi con una visione di qualità del vivere che non si può realizzare solo con opere pubbliche>>.
Bene Segretario, partiamo proprio dai milioni a cascate del Piano Ripresa e Resilienza coi quali si finirà per devastare ancor più una città che di cemento sta morendo, tra le più depauperate di verde dello Stivale…
<<Non scopriamo certo noi che questa città ha bisogno di raggiungere uno ‘standard europeo’, richiamato nelle affermazioni del Sindaco, su diversi aspetti. Insomma, oltre alle grandi opere, pensiamo che un’importanza sempre maggiore debba essere attribuita a opere piccole e visibili per tutti, considerato che Bari, appunto, ha una dotazione di verde per abitante ancora bassa in Italia e una necessaria riqualificazione di piazze e spazi aperti pubblici>>.
E allora guardiamo al bicchiere mezzo pieno, negli intenti futuri di Leccese per l’habitat cittadino…
<<In tema ambientale cittadino, a Bari come raccolta differenziata, raggiungiamo, mal contando con generosità, il 50 per cento, intorno alla media europea (48,7%, con i paesi di recente ingresso in fase di crescita esponenziale dei propri indicatori), al di sotto della città metropolitana (63,6%). Su questo ambito oltre alla dinamica educativa e repressiva rispetto agli odiosi comportamenti di mancata differenziazione e a fronte di 75 milioni di euro di gettito TARI previsto, ci vuole una spinta incentivante ricorrendo alla leva fiscale con l’introduzione di incentivi per chi differenzia correttamente e per chi opera contro gli sprechi alimentari. In entrambi i casi si riduce il rifiuto prodotto, con l’obiettivo di giungere a tariffazione puntuale, facendo sì che si paghi in proporzione. E cioè di meno se si differenzia, di più ricorrendo al metodo “sacco nero”, che andrebbe abolito e sanzionato>>.
Da quando la prima giunta Decaro si affacciò al Comune, promisero che Bari in breve sarebbe stata tutta ‘differenziata’, invece…vabbè, soprassediamo: si può coniugare calo demografico e grandi opere edili, per di più con un Pug fantasma?
<<Ecco, la città mantiene un livello demografico costante che necessita di politiche di riqualificazione non legate alle opere pubbliche: per esempio, all’opera pubblica di pedonalizzazione di via Manzoni deve accompagnarsi a un piano di quartiere per il commercio, integrando gli esercizi di prossimità “resistenti” con i diversi negozi etnici, i quali hanno loro volta bisogno di un processo di integrazione nella rete nel commercio cittadino e di quartiere, per evitare strumentali contrapposizioni tra vecchi e nuovi commercianti. Guardi, nel 2025 servono processi di decisione partecipata sui nodi essenziali della vita cittadina: mobilità, diurna e notturna, riappropriazione e rivitalizzazione di luoghi di aggregazione pubblici, pianificazione di politiche di socialità non solo assistenziali ma anche cooperative e di inserimento. Le reti di associazioni spesso operano in una condizione di “delega” troppo estesa e non possono sostituirsi a un ‘welfare’ cittadino che necessita di programmazione condivisa e capillare, non solo emergenziale>>.
Il fatto, appunto, è che il famoso dialogo con la base, promesso vent’anni fa dal centrosinistra di Emiliano, non s’è mai realizzato in questa nostra città…
<<Infatti, vorremmo che tutti questi elementi fossero parte di una discussione pubblica su cosa diventa la città di Bari: se deve essere, come è giusto che sia, un “piano umanistico generale” è importante che lo discutano, pensino e programmino un numero ampio di soggetti, singoli e collettivi e non solo tecniche, assessori e consiglieri e, con un’attenzione alle fasce bisognose di vita autonoma e indipendente, con accesso ai trasporti e quindi anche ai servizi. Noi di Sinistra Italiana speriamo che il 2025 possa essere momento del ritorno del dibattito pubblico della coalizione al governo della città, non solo, quindi, riunioni istituzionali ma anche soprattutto di soggetti politici e associativi che sono al fianco di questa amministrazione. Insomma, che il 2025 non sia solo l’anno dei cantieri ma anche quello di nuove “grandi opere” politiche>>. Auguri a tutti.
Francesco De Martino
Pubblicato il 31 Dicembre 2024