Spiagge attrezzate per disabili: “Ora ascoltiamo le associazioni”
Un passo avanti nella pianificazione dell’accessibilità delle spiagge ai disabili. Certo, c’è stato bisogno di aspettare lo scoppio dell’estate eppure, meglio tardi che mai, in Regione è stata incardinata ieri in V Commissione Ambiente la proposta di legge (prima firma del capogruppo Cinquestelle Marco Galante) “Interventi per favorire l’accessibilità delle aree demaniali destinate alla balneazione ai disabili. Integrazioni alla legge regionale 10 aprile 2015, n. 17 (Disciplina della tutela e dell’uso della costa) e modifiche alla legge regionale 11 febbraio 1999, n. 11 (Disciplina delle strutture ricettive ex artt. 5, 6 e 10 della legge 17 maggio 1983, n, 217, delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro)”. E nelle prossime sedute della commissione – ha spiegato lo stesso consigliere Galante – verranno ascoltate le associazioni che rappresentano il mondo della disabilità e il settore balneare per condividere la proposta e per migliorarla coi loro suggerimenti. Ergo l’invito rivolto alle associazioni del settore a dare un contributo a contattare gli uffici di Commissione per chiedere di essere ascoltati. Nonostante le tante norme volte a favorire la piena accessibilità delle spiagge alle persone con disabilità, purtroppo sono ancora tante le denunce sul fatto che il mare resta spesso un luogo inaccessibile, per chi è costretto a vivere in carrozzina. L’ultima proposta approvata ieri mattina introduce disposizioni per assicurare che la pianificazione costiera comunale preveda, nell’ambito della quota destinata a spiagge libere con servizi, almeno una struttura che, in misura maggiore rispetto ai normali interventi per l’accesso al mare dei disabili, garantisca un’offerta di servizi e attrezzature specifici e ulteriori per ogni tipo di disabilità. I servizi specifici saranno definiti nel dettaglio nelle linee guida approvate dalla Giunta regionale. Insomma, la proposta di legge vuole garantire una presenza organica lungo la fascia costiera di aree attrezzate per le specifiche esigenze delle persone disabili. In particolare, l’articolo 2 modifica la legge regionale 17/2015 disponendo che i piani comunali delle coste, nell’ambito della quota massima del 40 per cento della zona destinata alla libera balneazione in cui possono essere realizzate strutture classificate come “spiaggia libera con servizi”, sia prevista almeno una struttura attrezzata, in misura maggiore, per le specifiche esigenze dei soggetti diversamente abili. Tale struttura avrà le medesime caratteristiche di una spiaggia libera con servizi, in più sarà garantita dal gestore un’offerta di servizi in grado di rispondere anche alle disabilità più gravi. “L’obiettivo – incalza Galante – è quello di rendere realmente conforme il processo di pianificazione costiera al principio di accessibilità ai beni del demanio marittimo da parte dei soggetti disabili, mettendo a loro disposizione un servizio ulteriore che garantisca non solo le dotazioni minime, ma anche un’offerta di servizi completa e adatta ad ogni necessità, come ad esempio sollevapersone elettrici per il trasferimento delle persone dalle carrozzine normali a quelle speciali, carrozzine speciali idonee per l’entrata in acqua “Sand & Sea”, sedie “job”, strumenti e personale medico, automezzi attrezzati per il trasporto di persone in carrozzina, ecc. Non vogliamo creare situazioni di isolamento o segregazione, ma garantire un’offerta di servizi aggiuntiva e specifica in ogni comune costiero per consentire veramente a tutti di godere delle bellezze di tutte le località balneari pugliesi. Il modello proposto – conclude Galante – serve, inoltre, a creare una buona pratica e a stimolare la concorrenza nell’ambito dell’offerta di questi servizi da parte di tutti gli operatori del settore. Una pianificazione costiera attenta a questi aspetti, oltre a favorire il turismo delle persone con disabilità e migliorare i parametri di accoglienza di una località, è una questione di uguaglianza nel trattamento dei diritti delle persone.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 24 Giugno 2022