Cultura e Spettacoli

Spigolature di fatti e misfatti (19)

Umberto Galimberti ha, di recente, Pubblicato un Libro dal Titolo ”LA PAROLA AI GIOVANI”, in cui ha Raccolto una settantina di lettere, che da ragazzi (in stragrande maggioranza femmine! E i maschietti in continuazione impegnati nel piacere onanistico che, secondo il mio antico insegnante di religione, fa diventare ciechi? Povera classe dirigente del domani, se essa sarà composta, come oggi e nel   passato, prevalentemente, da individui di genere sessuale maschile! Certamente, l’italietta si meriterà un nugolo di brutte copie di salvini e di maio, tanto da stare fresca, se già gli originali non brillano per Originalità di Mente, di Cuore, di Parola), ma anche da adulti, riceve ogni settimana per la sua rubrica “D”, l’inserto settimanale femminile di “Repubblica”. E’ superfluo dire che il Libro, testé Citato, Si Arricchisce, poi, delle Risposte e dei Commenti alle lettere da parte di Galimberti. In questo mio Scritto Voglio Trascrivere alcuni brani di due lettere, rispettivamente, di Michela e di Omar (uno dei pochi ragazzini che prende la penna in mano e non altro!), che sono una struggente Denuncia dello stato esistenziale, mentale, sottoculturale della quasi totalità dell’adolescenza e della gioventù italiettina, nonostante siano, quasi totalmente, secolarizzate. Pertanto, “sic stantibus rebus”, viene da chiedersi: ”Dove i  ragazzi corrono il rischio di perdersi nella strada o nella scuola?”. Già nei lontani anni ’70 del secolo scorso Pasolini Recideva il “nodo gordiano” e Rispondeva:”Nella scuola e chiudiamo, per cominciare, la scuola media unica, in seguito, smorziamo il televisore”, Osservando le tendenze e ciò che ai suoi Occhi era, solarmente, chiaro, non a quelli che guardavano,”sed” non “Vedevano”, ché avevano e hanno funzionanti gli organi della vista, non lo Spirito, che Appassiona, Incita, Sollecita all’Incontro d’Amore col  Mondo e con l’Altro, qualunque Altro. Ecco, allora, il brano, che ho Trascritto dalla lettera di Michela: ”La mia classe è composta da ragazzi che credono di essere fighi. Le idee sono ad esempio queste: se non hai il cellulare da 700 euro non sei mio amico, se non hai le scarpe della Nike non sei mio amico, se non ti vesti alla moda non sei mio amico, se non hai cose firmate non sei mio amico, se non sei scollata non sei mia amica, se non scii (e io non so sciare perché non ho soldi per pagarmi le lezioni di sci) non sei mio amico, se vivi in una casa piccola e che sta cadendo a pezzi non sei mio amico, e la cosa più orrenda è che, se studi e fai i compiti, ti prendo in giro, sei secchione!…in questa classe la cosa più importante è essere fighi e apparire. Siccome non seguo tutte queste idee sono asociale, sono fuori del gruppo. E poi volano tantissime bestemmie e parolacce. Purtroppo i professori non fanno niente, nessuno se ne accorge e il prossimo anno lasciamo le scuole medie….”. Ora, un brano della lettera di Omar: ”Sono un ragazzo di sedici anni… Noto sempre più spesso che il soggetto dei discorsi dei miei compagni di classe è volgarmente pragmatico; di molto più in auge sono quelli riguardanti ‘Il grande fratello’ e altri volgari programmi televisivi. Mi pongo un dubbio: la cultura italiana sta forse svanendo? Il futuro risiederà nella speranza di diventare veline o calciatori? Questo dubbio mi affligge e mi ritrovo sommerso di dubbi, preoccupazioni, domande, che mi portano ad avere una visione tragica dell’Italia.”. I due ragazzi, autori delle lettere a Galimberti (delle quali ho testé Trascritto alcuni brani), sbocciati misteriosamente, tal rari, odorosi fiori, dal deserto sottoculturale di massa italiettino, denunciano:”I professori non fanno niente” e, forse, per inconsapevole “pietas” filiale omettono di denunciare: “I genitori non fanno niente”. Cioè, le due più importanti agenzie educative non fanno niente e con esse la sagrestia, il partito. Intanto, non sarebbe inutile una Precisazione: codeste agenzie dovrebbero educare o diseducare? Ché, per proporre qualche Esempio, Socrate Fu un fulgido Diseducatore e Tale Fu il Nazareno e Tale Fu Dante, e Tale Fu Leopardi, e Tale per le sorti fortunate dell’italietta, se non Lo avessero trucidato, Fu Pasolini. Costoro Relativizzarono ciò che i più (i componenti privilegiati, corrotti delle oligarchie al potere, storicamente, requisito da esse, anche nelle democrazie; i componenti delle plebi, delle masse, corrotte dagli strumenti  di persuasione e di ricerca del loro consenso, di cui le prime hanno, altrettanto storicamente, disposto e dispongono) ritengono utile alla realizzazione del bene e della felicità comune. Ho registrato bene e felicità comune con le iniziali di essi minuscole, per Sottolineare che, ancora storicamente, ciò che è passato e passa per bene, per felicità comune è stato, è il bene, la felicità di minoranze di ladri, di grassatori, di criminali, perseguiti e procrastinati “ad infinitum”, somministrando a maggioranze di diseredati, non solo di mezzi materiali,”sed etiam” di Spiritualità, di Cultura, i cosiddetti ”valori assoluti”, che le classi elitarie avevano elaborato, elaborano, senza,”tamen”, considerarli guide, mèntori della loro condotta esistenziale, politica, per renderli taciturni, ubbidienti; per farli sentire in colpa, se li avessero trasgrediti, se li trasgredissero; per costringerli a essere, vicendevolmente, carabinieri gli uni degli gli altri, in nome, per delega del potere o di chi era, è al potere, nel caso ci fossero, ci siano vociferazioni di trasgressioni, da parte di qualcuno senza voce in capitolo, dei “diktat”morali o moralistici,dal potere imposti. Il Potere in casi eccezionali usa  la repressione poliziesca e giudiziaria; si serve, quotidianamente, di ciò che, proditoriamente, ha inoculato, inocula nei poveri di spirito per renderli calmi e pacifici; perché da essi gli arrivi, gli giunga il grido, la sentenza: ”Crucifige” il Disubbidiente, il Diseducatore che Professa non la Verità, sebbene di Essere alla Ricerca della Verità e in Cammino verso la Liberazione dalle secolari catene della menzogna e di chi la propagandava e la propaganda. Diseducatore, Ripeto, lo Schiavo del “Mito della Caverna” di Platone, Socrate, il Nazareno, Leopardi, Pasolini e Martiri a causa della loro”Paideia Diseducatrice”. Leopardi Morì nel suo letto, ma nei suoi 36 anni al mondo fu, incessantemente, bersagliato dalle frattaglie umane, provenienti da tutti i ceti sociali. E la madre fu la prima frattaglia a farLo soffrire! Cosa, quindi, Rispondere a Michela, a Omar; in quale modo Confortarli, se la famiglia, la scuola non furono, non sono  Agenzie  Diseducative, Disubbidienti ai valori(???) dominanti, che Essi hanno Elencato, e sono, invece, gestite, amministrate da frattaglie per trasformare Creature vergini e, perché Tali, disponibili alla Intelligenza dell’Inconsueto, di Ciò che E’Strano e Straniero, Reali, pur se Sbucati dal Mistero o dall’Ignoto, in altrettali frattaglie a rischio, poi in frattaglie criminali di bulli, per ultimo, in frattaglie adulte, prigioniere di opinioni ipostatizzate e funzionali al loro umano impietrimento, senza Coscienza etica, senza interiori Conflitti?

Pietro Aretino,già detto Avena Gaetano


Pubblicato il 11 Aprile 2018

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