Cultura e Spettacoli

Spigolature di fatti e misfatti (24)

Cos’è  l’”ossimoro”? E’ una figura retorica che consiste nell’accostare, nella medesima espressione, parole di senso opposto (p.e. un morto vivente). Dal Greco “oxys’moròs”, comp. di ‘oxsy’ s  ‘acuto’ e “moròs” ‘sciocco’:propr. che è acuto sotto apparente stupidità o che è, stupidamente, acuto. Ineludibile è una precisazione. Se è vero, infatti, che l’ ”ossimoro” appressa  parole nel loro significato letterale, prese singolarmente, fuori del contesto in cui sono inserite, di senso opposto, affiancate, ad esempio, nella figura retorica “ossimoro” o nell’espressione, testé citata, “morto vivente”, offrono, senza dubbio, paradossalmente, un significato, razionalmente, accettabile. IO conoscevo un tale che riusciva a percepire immantinente un graffio impercettibile su un mobile o a irridere qualcuno che indossasse un pantalone mancante di bottone,”tamen”, era incapace di farsi autonome beffe, in quanto, assolutamente, inconsapevole del mondo in cui viveva e delle immani tragedie, che in esso si consumavano e si consumano. Quindi, era una ”persona”(maschera), acutamente, sciocca. Per non parlare, poi, dell’espressione, ancora testé citata, “morto vivente”, cioè una “persona” morta negli Affetti, nei Pensieri, pur se i suoi organi vitali continuano a funzionare. E che dire del modo disumano, inqualificabile di riferirsi a un condannato a morte negli “ states”: ”E’un morto che cammina”. Purtroppo, l’”ossimoro”, non si sa come, perché, da un po’ di tempo sta soffrendo di una non prevista, diffusa notorietà sulla bocca biascicante, blaterante di molti politici, in vena di esibire una culturicchia da “bignami”. Per esempio, “in ore” di veltroni, che in un’assemblea del “pd” si domandò: ”La sinistra conservatrice? Non riesco ad accettare che non sia un ossimoro”. E nooo, non caro veltroni, Pasolini Accettava che ci fosse una ”sinistra conservatrice”! Egli Stesso Si Definiva un ”Conservatore di sinistra”.  L’espressione “sinistra conservatrice” è un “ossimoro”, non perché giustappone due parole dal significato letterale, presuntivamente, opposto, sebbene perché il sostantivo “sinistra” (che nell’Utopia Marxista doveva essere Sinonimo di Giustizia sociale, di Uguaglianza, di Progresso  etico, politico, culturale) accanto all’aggettivo ”conservatrice” (che lo svolgersi della Storia ha affibbiato alle classi impegnate, ognora, nella conservazione dei regimi in/per cui potevano, possono usufruire di privilegi, operare ruberie, grassazioni di ogni fattura) si esteriorizzano dalla valenza semantica unidimensionale del dizionario di “Lingua Italiana” e originano un’espressione che, ripeto, a seconda del contesto, in cui è inserita, acquista, comunque, una diversa coloritura di senso. La “Sinistra Conservatrice” di Pasolini era Amore, Zelo, Solerzia, Sollecitudine per la “Suavitas” della Società Contadina; per i suoi Valori, legati alla Conservazione della Bellezza della Natura (“Deus sive Natura”); per la Trasgressività gioiosa, non violenta degli Interpreti di quella Civiltà (ecco la “Trilogia” Filmica Posoliniana, Detta “della Vita”: ”Il Fiore delle mille e una notte” – “Decameron” – “I Racconti di Canterbury”), opposta alla cruenta trasgressività criminale delle classi egemoni nelle società industriali e postindustriali (Raccontata nel Film Pasoliniano: ”Salò o le 120 giornate di Sodoma”). D’altro canto è, altrettanto, storicamente, concreta la possibilità di una ”sinistra conservatrice”, se i suoi mèntori sono sinistri  che, pur, senza mai sentirsi in colpa di essere stati, non per particolari meriti, innalzati ai vertici delle istituzioni dello stato italiettino; di essere stati rimpinzati di onori, direi, sin dalla nascita, dal Partito Comunista Italiano, hanno rivelato, dopo la caduta del “muro di berlino”, in parole o in azioni o in omissioni di non essere stati, mai, Comunisti e, quindi, di sinistra. E non si può dare loro torto: d’alema che, da presidente del consiglio dei ministri, nel 1999 permette alla “nato”, a trazione statunitense, di usare l’aeroporto di aviano, in particolare, per il decollo di caccia bombardieri che avrebbero gettato su belgrado, capitale della serbia di milosevic in conflitto con il kosovo, micidiali bombe all’uranio impoverito. Il governo, presieduto da d’alema, nel 1999 costringe Ocalan, il Capo del PKK, il Partito dei Lavoratori Kurdi, a  lasciare l’italia, sì che nel febbraio del medesimo anno fu catturato dagli agenti dei servizi segreti turchi e portato in turchia, ove fu condannato a morte il 28 giugno del 1999, con commutazione della pena capitale in ergastolo nell’agosto del 2002. Il governo d’alema fu accusato di non aver ottemperato agli Art. 10 e 26 della Costituzione Italiana che Regolano il “Diritto di Asilo” e Vietano l’”estradizione passiva”, ove si tratti di perseguitati politici. Che dire del senile guerrafondaio napolitano, mallevadore della statunitense teoria dell’esportazione militare della democrazia in paesi amministrati da regimi non democratici? Sì che non si astenne dal perorare che aerei italiettini si unissero a quelli francesi, che sarkozy, il presidente francese, nel 2011 aveva ordinato di far decollare contro la libia di gheddafi, per non onorare  la restituzione di una somma consistente, prestatagli dal dittatore libico al fine di finanziare la sua compagna elettorale, prostrando la libia nell’abisso di una terribile guerra civile, tanto che dalle rive di essa, in indescrivibile anarchia, partono disperati arrivati da tutta l’Africa martoriata nella speranza di riscaldarsi all’illusorio sole dell’italietta e dell’europa, credute  opulente anche per loro. Che dire, ancora, di veltroni, il clintoniano, che si fa “padre nobile” del democristiano renzi, il quale nei famigerati suoi tre anni di governo ha dato fattuale (aggettivo del destrorsissimo vittorio feltri) operatività a un assioma del destro indro montanelli:” Se si vuole che si faccia una cosa di destra, bisogna votare la sinistra”. Tanto per esemplificare: fu craxi, segretario del “psi” e presidente del consiglio dei ministri, che indisse il “referendum”, poi, da lui vinto, sull’abolizione della “scala mobile”; è stato renzi, capo di un governo di centro sinistra, che ha voluto e ottenuto: la cancellazione dell’Art.18 dello “Statuto dei Lavoratori”; la “buona Scuola”, che ha metamorfosizzato i dirigenti scolastici in “ducetti” in miniatura; che ha voluto (ma, per fortuna, non  ottenuto) la riforma della Costituzione Italiana “pro domo sua” e una legge elettorale, l’”Italicum”, definita anticostituzionale dalla “Corte Costituzionale”, ecc.,ecc.,ecc. Così, una sinistra, composta, tratteggiata, però, da sinistri, “in pectore”, culturalmente, politicamente, non di sinistra, può essere  reazionaria conservatrice, restauratrice  di tutto il pattume che nella Storia ha angariato chi, anche colpevolmente, non ha e non ha avuto voce nel delineare il suo destino e quello della sua comunità e, per Parafrasare  Apollinaire, non ha “riconosciuto, non ha riconosciuto i magli/ della sua volontà”.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

 

 

 

 


Pubblicato il 19 Giugno 2018

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