Cultura e Spettacoli

Spigolature di fatti e misfatti (51)

Un Pensiero non, massificatamente, corretto o una Domanda, non proprio, retorica per i massificati. Ebbene, Faceva Vita da Atleta (sacrifici, rinunce, ecologico riposo, serena  sessualità,  niente fumo, niente alcolici, niente droghe, ecc.,ecc., ecc.) una giovane promessa del nuoto, alle due di notte, accompagnato, ovviamente, dalla fidanzatina di 16 anni e da una ciurma di amicali bellimbusti,  deambulante per pub e locali di svaccamenti della città metropolitana di roma? Trascorsa l’alba la giovane promessa non avrebbe dovuto recarsi in piscina per gli allenamenti? E la fidanzatina non avrebbe dovuto recarsi a scuola? E i componenti la ciurma, che faceva corona alla giovane promessa, non avrebbe dovuto recarsi all’università o, magari, al lavoro? Con quale spirito, con quale salubre freschezza codesti giovani attendono ai loro doveri scolastici, universitari, di lavoro, dopo notti insonni, strapieni di dei più svariati “mix” alcolici, corretti con droghe? E i genitori di costoro tra le braccia di morfeo o davanti al televisore, con il cellulare in mano, temendo notturni squilli, corredati da terribili nunzi? Non Dico che ai loro figli debbano imporre delle regole o strappare loro dalle mani le chiavi di casa, ma quanto meno che Sappiano, Vogliano, abbiano il Coraggio di Fare loro un affresco dei non peregrini pericoli che corrono, andando in giro per la città, passando sotto la luna e tra la folla, che non sa, indifferenti al loro “male di vivere”, che consiste nel loro essere inconsapevoli di cosa debbano cercare e, quindi, indifferenti alla loro Salute Mentale e Fisica, al loro Futuro di Cittadini, pienamente, Realizzati nelle loro Speranze, nelle loro Aspettative di gratificante Lavoro.

 

Il “festival della canzonetta, che non si può, ormai, non definire italiettina, 2019”, è stato inaugurato dalla direzione artistica di esso con un grave atto, episodio di smaccato “nepotismo”o di”familismo amorale”. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Come i miei 25 Lettori Sanno, il “nepotismo” fu una pratica deleteria, inventata dai papi cattolici e dalla gerarchia vaticana. I Papi (per coloro che lo ignorino, sarebbero, secondo la catechesi cattolica, quando non secondo il “diritto canonico”, i “vice di cristo o i suoi vicari in terra”. Non è inopportuno, ogni tanto, ricordare che tale fantasioso incarico, dalla tradizione ereditato, sia stato calato, spesso, dallo “spirito santo” in groppa ad autentici criminali, di nobile lignaggio romano e, raramente, “extra moenia romanorum”. Non faccio nomi, ché l’elenco di essi sarebbe troppo lungo) nominavano figli e nepoti, anche in tenera età, cardinali, cioè, principi della chiesa cattolica,o affidavano loro vascovadi di importanti sedi vescovili in tutta l’europa, che elargivano ai titolari di essi/e lautissimi vitalizi e “benefit”, diremmo oggi. E’ inutile, inoltre, Ribadire che tutti i vizi, da qualche tempo, ma da molto recente tempo, dai papi rimproverati al mondo di oggi e ai reggitori di esso, sono stati i vizi, di cui nella Storia europea, i predecessori di essi hanno offerto ampio, cruento, rimarchevole, emblematico vissuto. Per stare sul pezzo, come, oggi, si dice nei salotti buoni della omogeneizzazione linguistica e non solo, qualche giorno fa, ad esempio, il bergoglio negli emirati arabi ha lamentato, sia pure con il tradizionale “felpume” della diplomazia vaticana, che i cristiani (in realtà i cattolici) in molti paesi ad ampia professione  religiosa di islamismo, vere e proprie teocrazie , in quanto nelle loro carte fondamentali la legge suprema è la legge di dio, il”corano”, fonte di diritto positivo con potere coercitivo, sono perseguitati o hanno vita grama,”sed” ha dimenticato che dall’imperatore romano costantino i regnanti, i governanti europei hanno dovuto fronteggiare le pretese, che molte sofferenze e guerre causarono alle loro popolazioni, dei papi romani di fare dell’europa una immensa teocrazia cattolica, in quanto essi depositari della legge e della volontà di dio. Dopo l’ ”excursus”storico, non inappropriato in questa sede ché, ribaltando un deciso anatema di pioXI: ”La Chiesa s’interessa di politica, quando la politica tocca l’altare”, non si può non addebitare all’altare e a coloro che hanno predicato dall’altare, ai loro non etici comportamenti, pubblici e privati, che hanno offerto alle loro pecore,  la responsabilità della formazione di un certo impolitico “ethos ”, cioè, di un modo negativo di essere della/nella “polis”, familisticamente, egoistico, enfatizzando, oltre il lecito, oltre la decenza, la famiglia, non di rado, quando non sempre, un insormontabile muro all’esteriorizzazione dell’individuo all’altro, agli altri, distraendolo dal Perseguimento del “Bene Comune”. Ebbene, nel bel mezzo della prima serata del “festival di san remo 2019,” ecco la, apparentemente, ieratica apparizione di andrea bocelli, mano nella mano di un, sempre e solo ridente, alto bamboccione, che in vita sua, a cominciare dal palco dell’ariston” sanremese, come lo fu per il padre, dovrà fare il cantante. “Cosa c’è di male in tutto ciò?”, Voi, miei 25 Lettori, mi impugnerete. Quanti ragazzi al mondo hanno voluto, vogliono, vorranno fare i cantanti! Sì, molti ragazzi, oggi, vogliono fare i calciatori, ché con due calci alle palle, guadagnano un sacco di soldi; come molti ragazzi vogliono fare i cantanti di canzonette,arrangiate con uno scolastico “giro di do”, che con la vocina in efebico falsetto, come quella di mengoni, senza studio, senza conoscere e senza sapere leggere la musica,sperano di potersi, in men che non si dica, grazie agli idioti che, per assistere ai concerti(???) del musicante, di cui sopra, in prevendita hanno acquistato biglietti in 150mila, il ”ferrari”. Comunque, per la verghiana selezione sociale, nel suo dipanarsi non molto dissimile da quella naturale, il 97% degli aspiranti canzonettari, da una serie infinita di metaforici “cavalli di frisia”, saranno dissuasi dall’intestardirsi nel coltivare il sogno, per vari motivi, a loro proibito; il 3%, dopo tanta, a volte, umiliante gavetta, riuscirà a salire sul palco dell’”ariston”;tuttavia, del 3%, l’1% , coadiuvato da qualche insperata “botta di culo,” potrà fruire di qualche successo nella carriera di musicante senza voce e senza armonia interiore, che è la caratteristica comune del 9O°%  degli strilloni italiettini e non. Basta ascoltare e “affittare” ( nella Lingua bitontina: percepire, zoomare, focalizzare) baglioni e tutti  gli interpreti(???) della robaccia(intrisa di “rap”, di “trap”, cioè, dei fetori delle case abbandonate, ove, conseguentemente, non si può non spacciare la droga), che egli ha selezionato per comporre il “cast” del “festival di san remo 2019”: grugniti, problematica dizione e pronuncia delle parole dei testi, disarmonia tonale (i “gridi”, gli ululati della loredana bertè hanno spaccato i timpani,gli zebedei degli spettatori in platea e televisivi); da carnevale di borgata  il trucco, i tatuaggi per/in ogni dove sui corpi dei maschietti, il parrucco, le capigliature dei maschietti e delle femminucce, anche attempate,  i costumi (la patty? Non ha essa un minimo di consapevolezza di essere, tragicamente, risibile?), siparietti comici, senza il ”comico”, sebbene con tanto “polpettume” ridicolo. Il mantra,il tormentone che definisce, oggi più che mai, il baraccone spendaccione sanremese, è che l’ italietta, i condòmini di essa si specchino in esso. Infatti, tutta la materia cambronnata, che gli italiettini producono nelle loro innumeri relazioni interpersonali, si riversa,specchiandosi, nelle lunghissime 5 serate, in cui si celebra l’annuale rituale della peggiore sottocultura musicale e non. Ahimé, Mi ero dimenticato, avevo obliato il figlio di bocelli. D’amblée, senza fare la gavetta, concorsi, interminabili, noiose anticamere negli uffici dei “manager” musicali, che contano, egli sul palco dell’”ariston” con una vocina niente male (come niente male, ma nulla di più, è la vocina del padre, tenorino leggero) che, essendo la vocina del figlio di  un tal padre, baciato, miracolato dal successo, supportata da un tal padre, ecc.,ecc, ecc.,….! A proposito del “nepotismo”, quando Ero in”Cattedra”, ai miei Discepoli che, a volte, propendevano a fabbricarsi alibi, per giustificare il non alto spessore del loro impegno scolastico, Proclamavo loro: ”Noi italiettini dal punto di vista pedagogico siamo i propropronepoti del peggiore, cinquecentesco  papismo  italiettino, ognora, assorto nel  recitare: ‘Prima i miei figli, ché tengo famiglia’. Allora, come si sconfigge il “nepotismo”? Se sarete bravi quanto i figli dei ‘papi’, non prenderete, giammai, l’Ascensore, che potrebbe Elevarvi alla Realizzazione dei vostri Sogni. Non vi sarà concesso di essere bravi, come i figli dei’papi’; potrete Sperare di Superarli, solo se Sarete, Dimostrerete di Essere di gran lunga più in Alto di loro, come il Sole E’ dalla terra”.

 

E’ una domanda retorica, comunque, ”intelligenti pauca”: “Come mai dentro e fuori le discoteche italiettine succedono fatti, a dir poco, illeciti? A volte feriti, non di rado, morti?”. Ogni giorno dai media viene stilato un “fac – simile” di bollettino di guerra. Quello di qualche giorno fa recitava:”AL ‘Qube” di roma, respinto dai buttafuori, li investe con l’auto”. Cosa propone il ”Decreto sicurezza” di salvini, per evitare che le discoteche italiettine continuino ad essere le ”location” dove gli idioti trovino le occasioni, l’ambiente favorevoli e tanto altro, che li aiuti a sversare le loro frustrazioni da nullafacenti? Ché, se tali non fossero, di notte sarebbero tra le braccia di morfeo, per essere un po’ dopo l’alba, pronti, freschi, riposati, docciati, al quotidiano lavoro, alle quotidiane Aule Scolastiche o Universitarie. O salvini, se puoi distogliere, per un istante, il tuo ossessivo preoccupato pensiero nei riguardi dei migranti, secondo te il”male assoluto” , grazie ai quali gli italiettini ”vasa vasa” o”bacia mano” milioni di voti ti offriranno sul piatto d’argento della loro ebetudine, batti, come colloquialmente, si dice, un colpo.

 

Un Amico MI ha Inviato una foto, in cui si vede un Giovanissimo Africano, seduto per terra, incatenato nei “lager” libici, con una catena al collo e mani e  piedi, similmente, ristretti. Ovviamente, una imponente pistola puntata alla sua testa. IO ho, così, Risposto al mio Amico:” Caro Dottore, nel vedere la foto inenarrabile, che Ella MI ha Inviato, MI vengono in Mente i Sensi di colpa, da cui sono preso, quando Considero che sono vissuto in una famiglia che non MI ha fatto, mai, mancare niente; che Mi ha permesso di Studiare, fino al Conseguimento di un Titolo Accademico. E quando fa freddo, specie di notte, sono sotto un tetto, ben rifocillato e riscaldato. Mentre Tre Quarti dell’umanità… Eppure, milioni di italiettini grugniscono: ”Prima noi”. Di Chi? Di Coloro a cui noi europei, immedicalmente, colonialisti prima e neocolonialisti dopo, abbiamo succhiato e insistiamo nel succhiare il Sangue?

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano


Pubblicato il 12 Febbraio 2019

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