Cultura e Spettacoli

Spigolature di fatti e misfatti (55)

E- grege mogol,ella con una sua missiva ha invitato le radio italiettine a “cibare” gli italiettini di una canzone italiettina su tre da trasmettere, motivando siffatto invito o raccomandazione o, addirittura, “diktat”, dal momento che ella è presidente della”SIAE”, con la inderogabile necessità di valorizzare la musica italiettina e i cantanti italiettini. Innanzitutto, ciò che ella definisce, quasi razzisticamente, musica è solo un genere di musica, cioè, la musica leggera o “pop” o”rock”, quella fatta di un “testicolo” su cui si fa approdare qualche noterella musicale. Ella sente la necessità che sia valorizzata la canzonetta italiettina, data l’inflazione e l’invasione nelle cavità auricolari dei giovani (tra parentesi, “giovane” deriva dal Latino: “qui iuvat rem publicam – colui che giova alla repubblica”. Insomma, per i romani i giovani non erano altro che gli utili idioti, i quali, essendo sessualmente fertili, erano in grado di produrre carne da macello per le legioni romane alla conquista di sempre  più numerosi territori in vista della formazione dell’impero, che si sarebbe,poi, esteso  in quasi tutta l’europa e in quasi tutto il bacino del mediterraneo. Se togliamo, quindi, “rem publicam”,  troviamo i giovani italiettini, e non solo,  proni ad essere utilizzati quali consumatori abituali del brutto o del quasi brutto o, nella migliore delle ipotesi, di robetta musicale media, comunque non del Bello Assoluto, Propedeutico al Bene) italiettini della robaccia pseudomusicale della sottocultura musicale anglosassone. Invece, e – grege mogol, la sua missiva alle radio italiettine avrebbe dovuto Ricordare ai gestori, editori di esse che Esiste la”MUSICA”, quella Classica, quella LIRICO – SINFONICA, quella degli Eletti Musicisti di tutti i tempi e di tutte le zolle planetarie, sicché  avrebbe ella dovuto Formulare il suo “Diktat” ad esse in questi Termini Perentori:”Su tre Brani da Mandare in Onda, Si Scelgano una buona Canzone d’Autore di qualsiasi nazionalità e due Brani di Eccelsa Musica, senza dare peso alla nazionalità dell’Autore”. Non la contrapposizione tra la pseudomusica o la musichetta discreta di canzonette italiettine e non italiettine, ma la contrapposizione tra la pseudomusica o la musichetta discreta, germinata in qualsiasi zolla del pianeta  in qualsiasi tempo, e la “MUSICA” Germinata in qualsiasi zolla del pianeta in qualsiasi tempo. La Bellezza non appartiene ad alcun tempo e luogo, così come il brutto e il Male. ”Ex abrupto” le Pongo qualche Domanda. Canticchiare e suonicchiare ad orecchio una canzoncina, senza, neanche, Sapere Leggere la Musica, significa Essere Cantanti? Significa Essere Musicisti? Scrivere, musicalmente, una canzoncina, facendo uso,, esclusivamente, del “giro di do”, ad orecchio, magari, significa, ancora, essere musicisti? La “cambronnata” pseudomusicale, quest’anno a san remo presentata, meriterebbe di essere mandata in onda, con il pericolo di diseducare il gusto “in nuce” dei giovani e distrarli dalla Vera Bellezza della Vera “MUSICA”? Per ME Cantanti e Musicisti e Autori di “MUSICA” Sono Coloro che Si Sono Fatti e Si Fanno il Mazzo in innumerabili Anni di Conservatorio; che ”usque ad mortem”Indugiano nello Studio; che  a 40 e oltre per  Rispetto dell’Arte, alla quale hanno Dedicato, Dedicano con Passione la loro Vita, Si Esibiscono con molta Studiosa Circospezione in pubblico.  E, se vogliamo toccare il tasto della venalità pecuniaria, la consistenza delle loro finanze è di gran lunga meno solida di chi strimpella, ad esempio, di auspicare per sé e per il prossimo “vite pericolose”; di chi invita “la sua ragazza a farsi mandare dalla mamma a comprare il latte”; di chi sente struggente la nostalgia della “via gluk”, grazie a milioni di dementi, nei crani dei quali  sono state somministrate, si somministrano, ossessivamente, le operine di codesti autorini, che hanno affollato e continuano ad affollare in massa le loro esibizioni  in modo blasfemo, arrogantemente, appellate ”concerti”. Ripeto, IO avrei Capito il suo intervento sulle radio italiettine, se ella avesse ad esse Proposto o, meglio, Imposto di Impegnare in un’ora di trasmissione 50 minuti alla Enorme Musica Classica e Sinfonica e 10 minuti a gente, come de andré, le cui composizioni fanno, comunque, parte della culturicchia musicale media, pericolosa, se la si mitizza oltre il Merito e la Decenza, in quanto gli ignari potrebbero credere che, al di là di de andrè, non ci Sia il Sublime, da Mozart Raggiunto. Anche il Silenzio, se Lo Si Sa Ascoltare e Modulare, E’ Musica. Rivolga, quindi, la sua autorevole (non importa, se anche autoritaria, dato il suo incarico nella”SIAE”) Preghiera, e – grege, mogol, ai gestori delle radio italiettine di Mandare in Onda il Silenzio, ché Dissolvano in Esso, i grugniti di maoooommuud e di achille lauro e di tanti grugnitori, come costoro. Ci vuole poco a Fare una piccola Opera di Bello e di Bene, per la Elevazione Culturale, Estetica, Etica degli italiettini e dell’intera umanità.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano


Pubblicato il 12 Marzo 2019

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