“Sposerò Nichi Vendola”:calorosi applausi al regista
Lo struggente lessico famigliare raccontato da Andrea Costantino – Il presidente Dino Sibillano: “Questa volta diamo spazio alle arti visive” – Superba interpretazione di Anita Zagaria“Questa volta – ha esordito il presidente Dino Sibillano – diamo spazio alle arti visive con la presentazione del cortometraggio di Andrea Costantino dal titolo ‘Sposerò Nichi Vendola’. Pure in questa occasione ci muoviamo sempre nel solco di quella svolta culturale che abbiamo voluto imprimere al Circolo della Vela, con mostre, presentazione di libri, di spettacoli e altri eventi; svolta che, ripetiamo, vuole coniugare sport e cultura”. Quindi, parafrasando l’antico adagio secondo il quale “Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna”, Sibillano si è così espresso: “Dietro un grande figlio c’è un grande padre, Michele Costantino, un socio che da anni dà lustro al nostro sodalizio”.E’ stato così dato il via al cortometraggio in questione, che si è rivelato un altro autentico “pezzo forte”del “sabato con l’aperitivo”, la cui proiezione, in uno dei saloni del Circolo della Vela, ha polarizzato l’attenzione del folto uditorio. Un “corto” che prende le mosse da un vissuto familiare (la politica si fa anche tra le mura domestiche) in cui nonna, madre e figlia si contendono le luci della ribalta, aprendosi al nuovo ed accettando, come dimostra la nonn a, persino un politico omosessuale. Mentre il nonno nostalgico rimane abbarbicato a certi miti del passato, alla concezione del “macho” che non deve chiedere mai. Al vissuto familiare fa da contrappunto quello che accade nel Paese, in cui si avverte la stessa crisi economica; quella crisi che ad un certo punto spinge anche la famiglia, presa di mira dal regista, a vendere la casa per far fronte alle necessità del momento. Un Paese nel quale c’è Beppe Grillo che propone un rivoluzionario disegno di legge d’iniziativa popolare firmato da 350mila italiani, mentre nel Sud Nichi Vendola – un politico dichiaratamente gay, cattolico e comunista – conquista una popolarità travolgente.A conclusione della proiezione e dopo calorosi applausi, anche fuori scena, la parola è toccata ad Andrea Costantino, per soddisfare le domande del pubblico. E lui ha precisato di aver voluto raccontare le emozioni di una famiglia, il dramma di chi è costretto, a causa della congiuntura, a disfarsi persino della casa. Ed è proprio la casa ad assumere il ruolo di protagonista con i suoi arredi, i dipinti degli anni Quaranta, il vecchio gracchiante grammofono. L’obiettivo si sofferma sovente su questi retaggi per scandire l’intimità di uno struggente lessico famigliare. E da perfezionista qual è, Andrea, oltre ai panni di regista e produttore, ha indossato quelli di meticoloso organizzatore: “Ho scelto accuratamente tutte le location e gli attori (ne è una riprova la superba interpretazione di Anita Zagaria) e ho seguito personalmente il casting. Non solo. Ho eseguito il montaggio, facendo attenzione ad ogni singola inquadratura”. Quanto ai cortometraggi, il Nostro confessa di aver avuto sempre una particolare predilezione per questo mezzo espressivo. Tanto è vero che, nell’alveo di tale passione, si collocano sia “E’ nato Carlo”, selezionato da Nanni Moretti nel 2001 e “Il Provino”, pluripremiato in Italia e all’estero nel 2004.Ed ora? “Ed ora – risponde serafico Andrea – sono alla ricerca di nuovi stimoli, di nuove collaborazioni e proposte per coniugare, mi auguro sempre al meglio, creatività, abilità e capacità tecniche”. (m.v.c)
Pubblicato il 22 Febbraio 2011