Sprechi e sperperi nella sanità li pagano pensionati e anziani
“In una Regione che batte cassa da dieci anni, imponendo ai cittadini le tasse aggiuntive più alte d’Italia, il quadro offerto dagli ultimi dati Istat porta alle stelle la desolazione: se il 13 per cento dei pugliesi rinuncia a curarsi perché i servizi sono troppo costosi e carenti sul territorio, il fallimento del centrosinistra che ha governato finora è conclamato”. Lo dice senza mezzi termini il consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Friolo. “Abbiamo pagato per anni 1.600 a litro un disinfettante dal costo di 50 euro –aggiunge- e nonostante questo sia passato agli onori delle cronache (e nel mirino della magistratura) non abbiamo visto un solo provvedimento che puntasse al taglio dei sperperi nella spesa pubblica. Eppure, lo avevano promesso! Senza dimenticare i numerosi terremoti giudiziari nella sanità e ancora oggi i giudici passano al setaccio le gare delle aziende sanitarie locali. Avevano assicurato che non sarebbero stati chiusi gli ospedali e così non è stato. Avevano detto che non ci sarebbe stato alcun taglio ai reparti e che, qualora fosse stato necessario, avrebbero attivato una rete di medicina territoriale in grado di compensare la riduzione dei servizi. Anche qui, i pugliesi sono stati presi in giro e a pagare saranno sempre loro: chi non si cura oggi perché sottovaluta una patologia e preferisce ‘risparmiare’ sulla sua salute, costituirà un costo maggiore per le casse pubbliche domani e non siamo stati nelle condizioni di avviare campagne serie per la prevenzione. Sulle liste d’attesa hanno speso decine di milioni di euro in programmi inadeguati per ridurle. Li mettemmo in guardia, perché le soluzioni concrete sono altre, ma non hanno voluto darci retta con i pessimi risultati che conosciamo. Ci auguriamo, dunque, che Michele Emiliano rispetti la ‘tradizione’ e non mantenga la promessa di trattenere per sé la delega alla Sanità. Sarebbe in perfetta continuità con il disastro provocato in questi anni –conclude Friolo- nonostante qualche vano tentativo di smarcarsi dagli insuccessi di Vendola che… ha nominato sempre assessori al ramo del suo Pd”. Insomma, sono i poveri e sempre più tartassati utenti e ammalati pugliesi a pagare per soperchierie e ruberie nella Regione appena passata nelle mani dell’ex magistrato barese, anche se negli ultimi trent’anni la speranza di vita è aumentata di 6,5 anni per le donne e di 8 anni per gli uomini, raggiungendo rispettivamente 85 e 80 anni in media. Le medicine costano sempre di più e la Regione, per coprire spese e costi sempre più alti di un bilancio a rosso fisso, deve per forza aumentare ticket e imporre balzelli, a partire dalla sanità. Eppure i farmaci funzionano ed anche se la domanda di cure sempre più efficaci continua a crescere, ci sono fasce di cittadinanza che sono costrette a rinunciarci. Le malattie oggi più temute dagli italiani sono i tumori (62,6%), quelle che provocano la non autosufficienza (30,7%), le patologie cardiovascolari, quelle neurologiche e le demenze. Gli italiani e i pugliesi hanno dunque aspettative elevate nei confronti dei farmaci, che secondo le loro opinioni devono principalmente guarire dalle malattie ma resta problematica la percezione degli italiani relativa alla copertura pubblica dei medicinali. Restando alle crude percentuali, il 78,8 per cento ritiene che sono troppi i farmaci necessari per patologie gravi a carico dei pazienti, ma restano ticket e medicinali a pagamento a penalizzare le persone malate, in Puglia. E così circa il 30 per cento –ma potrebbero essere molti di più…- dei cittadini pugliesi, specie anziani e pensionati, ha ridotto l’acquisto di farmaci da pagare di tasca propria. Ed è difficile, molto difficile sperare che con Emiliano e il nuovo assessore alla Salute, assessorato che l’ex magistrato barese vorrebbe tenere nelle sue mani, le cose cambino in meglio, coi tempi che corrono…
Antonio De Luigi
Pubblicato il 23 Giugno 2015