Cronaca

Stabilizzazione cercasi: in piazza i precari della sanità

 

Sarà probabilmente molto affollata la manifestazione di protesta indetta per venerdì prossimo, 30 marzo, dinanzi alla Presidenza della Giunta Regionale – ove una ristretta delegazione dei dipendenti precari formata da infermieri, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, terapisti della riabilitazione, medici guidati dai sindacati autonomi, chiederà audizione al Presidente della Regione Puglia affinchè interceda nei confronti dei direttori generali. Bisogna avviare, secondo i battaglieri rappresentanti dei lavoratori a tempo determinato la stabilizzazione di circa mille e cinquecento precari delle Asl pugliesi, atteso che, la legge Madia “violata”, prevede la stabilizzazione a decorrere dal 1 gennaio di quest’anno.  Insomma, i lavoratori dipendenti delle aziende sanitarie locali pugliesi, preannunciano di incatenarsi dinanzi alla presidenza della giunta regionale, con bandiere, striscioni, fischietti, per sollecitare emiliano ad intervenire, con determinazione contro quei direttori generali che non hanno ottemperato alla legge madia. Sono passati circa tre mesi dal processo di internalizzazione, con precisi impegni da parte dei direttori generali, che avrebbero dovuto adottare i provvedimenti conseguenziali alla stabilizzazione sin dallo scorso otto gennaio. Emiliano avrebbe in realtà già dovuto dare le motivazioni per le quali, i direttori generali delle Asl pugliesi, non hanno provveduto alla stabilizzare dei precari. Infatti Il comma 1 dell’art.20 del dlgs 75/2017, così detto “legge Madia”, consente la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari che hanno svolto 36 mesi di servizio non continuativo negli ultimi 8 anni alla data del 31/12/2017. La circolare Madia del 23 novembre 2017 ha disposto la possibilità di stabilizzare, a partire dal 1° gennaio del 2018 previa ricognizione (già espletata) del personale avente diritto alla stabilizzazione. «La necessità di stabilizzazione immediata del personale precario nasce dalla necessità di rispondere alla procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea e dagli accordi presi con le Istituzioni comunitarie per porre fine al precariato». Le Asl – spiegano i rappresentanti dei precari addetti alla sanità pugliese – hanno già effettuato la ricognizione e quindi potrebbero già procedere alla stipula dei contratti con decorrenza della stabilizzazione, doveva essere dal 1° gennaio 2018. Parliamo di circa 1500 lavoratori precari, fra infermieri, tecnici, personale del registro tumori, ecc. I direttori generali dell’Asl  pugliesi, in autonomia, senza dover attendere un parere favorevole o un nulla osta da parte della Regione Puglia, avrebbero dovuto provvedere ad intraprendere l’iter per stabilizzare i precari già quaranta giorni fa». Ecco perché i precari si rivolgono al presidente Emiliano per disporre con atto di Giunta Regionale la stabilizzazione di tutti gli aventi diritto.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Marzo 2018

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