Cronaca

Stabilizzazioni: “A Natale la Regione si prepara a regalare centinaia di posti di lavoro”

Non usa mezze parole, il Presidente del Gruppo ‘Nuovo Centrodestra’ alla Regione Puglia, Antonio Camporeale sulle stabilizzazioni che sta conducendo in porto l’ente guidato da Nichi Vendola proprio in questo scorcio finale dell’anno, con vista elezioni la prossima primavera. “Come ampiamente previsto e prevedibile, la stabilizzazione del personale precario nella Regione Puglia ha aperto, anzi spalancato in queste settimane il portone dell’assunzione definitiva ai tanti, troppi fortunati entrati nella pletora di enti, carrozzoni e società collegate, senza aver partecipato ad alcun concorso pubblico o a una parvenza di selezione, spesso legati a progetti e finanziamenti ormai scaduti o prossimi alla scadenza, spesso senza sentire la necessità di ottemperare a elementari regole di trasparenza prima ancora che buon senso. Ma siamo a Natale –continua indignato Camporeale- e come si sa è tempo di regali e di bontà generalizzata e amplificata. E, soprattutto, siamo ormai in piena campagna elettorale, e poco importa che siano e saranno le casse dell’ente – e quindi una comunità pugliese già tartassata fino allo stremo – a dover far fronte, nei prossimi anni, ai costi di questo imponente assalto targato centrosinistra, destinato a precludere in futuro l’ingresso nell’ente a persone magari più meritevoli ma non affiliate o con la tessera e collocazione giusta, e a determinare il caos quando si dovranno sostenere anche gli ulteriori costi del trasferimento e della ricollocazione dei dipendenti delle Province in via di dismissione. Ma i regali agli amici e agli amici degli amici erano e sono evidentemente più importanti e prioritari rispetto a una politica del lavoro all’insegna della trasparenza e del merito. E il nodo cruciale dell’occupazione, incognita ed emergenza per migliaia e migliaia di giovani e famiglie pugliesi, è stato affrontato e risolto proprio occupando (in senso letterale e non solo figurato) qualsiasi casella possibile e ancora disponibile, in scadenza di mandato”. Considerazioni pesantissime, dunque, quelle del consigliere di Minoranza a via Capruzzi, che potrebbero anche far squillare qualche campanello di allarme nelle varie procure del capoluogo. Ma per adesso l’amministrazione Vendola non intende sentire ragioni e va avanti come un treno sul fonte di quelle stabilizzazioni dei precari che, a parte il consenso elettorale, finirebbero per intasare uffici e servizi costretti a inglobare personale, come osservava Camporeale, distaccato dagli enti provinciali pugliesi in dismissione. Un’operazione che potrebbe rivelarsi assai frettolosa, dunque, quella di Vendola e dell’assessore al lavoro Caroli, anche se dalle stanze del Servizio Risorse Umane non arrivano segnali incoraggianti, anche per la nebulosità del numero di impiegati, dirigenti e funzionari da sistemare con contratto a tempo indeterminato. Non solo interni, infatti, ma anche «esterni»: ovvero collaboratori a vario titolo delle agenzie e delle società ‘in house’ della regione Puglia. Dovrebbe essere questa la platea dei dipendenti da stabilizzare; un carico di circa cinquecento unità che andrebbe a sommarsi alle trecentosettantanove posizioni orchestrate direttamente dalla Regione, per un totale di circa mille contratti di lavoro. Ed anche se i numeri mutano a ritmo quasi quotidiano, a seconda del vento, la maggioranza di centrosinistra in Consiglio pare proprio decisa a portare a compimento il disegno, tenendo conto dei precari delle agenzie Adisu (diritto alla studio), Pugliapromozione (turismo), Arem (mobilità), Arpa (ambiente), Ares (sanità), Arti (innovazione) e Arif (forestali e irrigazione). Ma anche le società strumentali InnovaPuglia e PugliaSviluppo come indicato nella delibera di giunta regionale 810/2014 richiamata dall’emendamento approvato in aula il mese scorso che amplifica vistosamente i benefici della legge statale di stabilità (quella che ha dato il via libera alle assunzioni). Troppi i buchi neri di questa operazione che non può essere liquidata col carattere munifico di questi giorni di clima natalizio, senza considerare la pianificazione studiata a tavolino dai politici, sindacalisti e dirigenti che fin dagli albori della gestione Vendola hanno senz’altro messo in conto questo finale. Un finale che ha già provocato rabbia e sdegno di alcuni rappresentanti delle maggioranza, a via Capruzzi. anche in casa Partito Democratico. Tanto che il vice presidente del Consiglio, Antonio Maniglio, ha avanzato dubbi sulla sua tenuta giuridica della legge approvata in aula consigliare, a novembre. «Ho espresso la mia contrarietà al provvedimento — ha già spiegato Maniglio — che potrebbe essere impugnato anche dall’avvocatura dello Stato soprattutto nella parte che estende i benefici alle aziende e alle società in house. Ma essendo in maggioranza, prendo atto che c’è un orientamento differente dal mio». «Alla fine – ha spiegato anche Michele Monno, anche lui consigliere Pd – non voglio creare disparità tra i precari, ma è inevitabile sottolineare che politici e dirigenti utilizzano queste modalità per avere campo libero. Le agenzie e le società ‘in house’ non fanno selezioni con prove ». Carrozzoni legati a doppio filo alla politica, non si sa quanto effettivamente utili, non si sa quanto costosi, non si sa quanto operativi, ma dall’anno venturo pieni zeppi di altri dirigenti, funzionari e impiegati fedeli alla linea…

  Francesco De Martino

 


Pubblicato il 17 Dicembre 2014

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