Cronaca

Stabilizzazioni arenate: il ‘caos’ nelle direttive alle aziende sanitarie locali

Stabilizzazioni nel settore della sanità in Puglia per combattere meglio la pandemia, avanti piano…molto ma molto piano. E dunque c’è già chi parla di <<caos>> nella gestione e nell’interpretazione della legge Madia sulla stabilizzazione, appunto, dei precari in Puglia. Il segretario nazionale e regionale dell’Unione sindacati dell’impiego pubblico e privato (Usppi), Nicola Brescia, ha preso carta penna e computer e scritto direttamente al presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano e al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro. “Nelle Aziende sanitarie locali pugliesi regna il caos – chiarisce appunto Brescia – in ordine all’assunzione di circa mille precari storici e il nostro Sindacato ha perciò chiesto e invitato Emiliano e Montanaro a dare opportune indicazioni ai direttori generali delle Asl pugliesi, proprio al fine di adottare atti omogenei e non disomogenei in ordine all’assunzione di tutti precari in possesso dei requisiti di cui alla Legge Madia”. Nelle note trasmesse all’ente regionale le indicazioni normative si fanno più precise, a cominciare dall’articolo 20 comma 1 del Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 75 atteso che, l’ultimo decreto “mille proroghe 2021” è stato convertito in legge il 6 agosto scorso, estendendo il termine della stabilizzazione al 31 dicembre 2022. E l’azienda sanitaria locale del lungomare Storelli a Bari ha già avviato la ricognizione con un bando per tutti i precari della Asl di Bari, medici, infermieri, tecnici, terapisti, logopedisti eccetera. E a questo punto, sempre secondo i rappresentanti dei lavoratori del sindacato autonomo Usppi, apparirebbe evidente, e a dir poco imbarazzante, la diversità con cui la legge viene interpretata ed applicata dai diversi direttori generali che compongono lo scacchiere della sanità pugliese. Mentre alcune Asl “invitano tutto il personale tecnico professionale e infermieristico che risulti in servizio alla data di entrata in vigore della legge n. 124/2015 e che maturi alla data del 31.12.2021estesa al 31 dicembre 2022, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni con contratti a tempo determinato presso l’Asl di appartenenza o presso altre amministrazioni del servizio sanitario nazionale a presentare domanda all’ufficio protocollo generale dell’azienda il modello debitamente compilato”. E poi viene precisato che “la presente procedura è finalizzata ad una ricognizione del personale tecnico professionale e infermieristico, sulla base del fabbisogno che troverà capienza nella programmazione aziendale delle nuove assunzioni”. “Per tutto quanto detto – conclude Brescia – L’Usppi Puglia, nel mentre plaude all’iniziativa di alcuni direttori generali, invita i restanti ad adottare analoghi atti di comunicazione dell’assunzione di tutti precari in possesso dei requisiti di cui alla normativa citata (art. 20 co. 1 D. Lgs 25 maggio 2017 n. 75), ovvero essere in servizio alla data del 31 dicembre 2021, evidenziando l’estensione della legge al 31 dicembre dell’anno prossimo.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 13 Novembre 2021

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