Cronaca

Stabilizzazioni sanità: dopo parole e promesse, aspettiamo fatti concreti

La notizia da ieri rimbalza su tutti gli organi di informazione locale, sui social e nei giornali delle tv locali: le stabilizzazioni nella Sanità sono una realtà nel settore della sanità pugliese. Un ottimo segnale per tutti quelli che, realisticamente, sui augurano solo che l’Ente Regione vada avanti. “È un ottimo segnale per la Sanità pugliese. Anche se i numeri relativi ai medici non sono rilevanti rispetto alle drammatiche carenze di cui soffre attualmente il sistema, il provvedimento dell’Assessore Palese manifesta finalmente la volontà della Regione di investire sul personale sanitario”, commenta tra i primi Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari il provvedimento, appunto, che porterà alla stabilizzazione di oltre 3mila precari all’interno del sistema sanitario pugliese. “Chiedo alla Regione di mettere in atto tutti quei provvedimenti indispensabili affinché venga garantita la sicurezza dei medici sul luogo di lavoro, ma anche il rispetto della normativa per quanto riguarda gli orari, per evitare il numero crescente di casi di ‘burnout’ (stress da lavoro) cui stiamo assistendo in uno scenario in cui i medici sono pochi e costretti a straordinari senza regole sia negli ospedali che sul territorio”, continua Anelli. Ma le criticità della sanità regionale non sono certo risolte di botto, sia sul fronte del fabbisogno di personale medico che su quello organizzativo. Da affrontare il problema di rendere la professione medica nuovamente attrattiva, per fermare l’emorragia di personale che si sta verificando e che non è più sostenibile. – conclude Anelli – e anche su fronti critici come il 118 e la medicina di famiglia, non si tratta solo di avere più medici, ma anche di rivedere i modelli organizzativi: oggi, dato il carico assistenziale e burocratico, il medico di famiglie deve essere affiancato da personale amministrativo. E andiamo ai primi dati: saranno seimila in tre anni gli operatori sanitari che saranno stabilizzati o assunti dalle graduatorie vigenti nelle Asl e nelle aziende e enti del servizio sanitario regionale, almeno così ha annunciato ieri l’assessore alla Sanità Palese, illustrando in giunta una delibera sulla gestione del personale delle aziende e enti del servizio sanitario regionale. “Le  delibera – ha spiegato l’assessore – è un provvedimento di sistema, che arriva dopo un grande lavoro del Dipartimento, che ringrazio e dopo un serrato confronto con i sindacati e con le direzioni generali”. Si tratta di indicazioni operative per una ricognizione analitica del personale in servizio, dopo un censimento delle varie posizioni e delle graduatorie valide. Nei fatti, sono state sbloccate le assunzioni dalle graduatorie vigenti e si darà il via libera alle assunzioni a tempo indeterminato di chi è in servizio e ha maturato i requisiti di legge per la stabilizzazione, anche se assunti per emergenza covid. La Giunta quindi, dopo la circolare del dipartimento Promozione della Salute che aveva regolato le procedure di stabilizzazione, ha approvato la delibera vista la necessità di garantire a livello regionale uniformi modalità operative in materia di reclutamento del personale delle Aziende ed Enti del SSR, nonché di dare attuazione alla normativa vigente in materia, così come espressamente richiesto dai sindacati di comparto, per assicurare uniformità di stabilizzazione e reclutamento. La Giunta ha quindi stabilito che l’attuazione delle indicazioni operative di reclutamento deve avvenire nel pieno rispetto dei vigenti Piani triennali di fabbisogno di personale (PTFP) di ciascuna Azienda/Ente del SSR da ultimo approvati dalla Giunta Regionale, nonché dei vigenti tetti di spesa del personale assegnati. In tal caso le Direzioni Generali potranno avviare le procedure di reclutamento di personale senza richiedere preventiva autorizzazione al competente Dipartimento Promozione della Salute. La Giunta ha infine stabilito che, per motivate esigenze organizzative ed assistenziali, eventuali deroghe alle indicazioni operative possono essere concesse previa autorizzazione del Dipartimento Promozione della Salute. La procedura di decadenza dei direttori generali potrà essere avviata in caso di non rispetto delle prescrizioni preannunciate dall’assessore alla salute.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 10 Dicembre 2022

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