Stadio ‘San Nicola’: cifre esorbitanti, la gara è ferma e non cambia niente
E’ stata molto chiara, la consigliera comunale Irma Melini (Gruppo Misto), ieri mattina: la società di calcio “FC Bari 1908” non paga le tasse sullo Stadio, però in compenso presenta un conto salato al Comune di Bari e il sindaco Antonio Decaro, per tutta risposta, propone al Consiglio Comunale la revoca della gara per l’esternalizzazione. Ecco perché la stessa Melini valuterà e nei prossimi giorni se sussistono i presupposti per adire la Corte dei Conti e per la seconda volta l’Agenzia Nazionale dell’Anticorruzione. Continua senza grandi novità il “gran pasticcio” della gestione Stadio San Nicola, col rischio sempre più concreto di infrangere i grandi sogni e progetti vagheggiati nei mesi scorsi tra megaprogetti e fondi sportivi per costruire un nuovo impianto aperto a famiglie e tanto altro. Ma andiamo ai fatti denunciati ieri al primo piano di Palazzo di Città da Irma Melini: a febbraio di quest’anno ammonta a euro 2.612.294,11 precisi (oltre Iva) il conto presentato dalla FC Bari al Comune per i lavori che dichiara di aver effettuato negli ultimi anni, suddiviso fra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria. Questa volta, Cosmo Giancaspro richiede il rimborso di quanto secondo lui rendicontato come sola manutenzione straordinaria, mentre solo un anno fa prevedeva una ipotesi di “integrale rimborso” per oltre 2 milioni di euro. <<Cifre esorbitanti, ieri come oggi, che la FC Bari pretenderebbe dal Comune in virtù della Convenzione stipulata nel 2014, ma che di fatto sembrerebbe superata dalle successive proroghe, che invece riconoscerebbero ogni onere in capo al concessionario. Così, paradossalmente, mentre il primo cittadino conferma il presidente del Bari Calcio come migliore interlocutore sulla questione Stadio, tanto da procedere con la revoca della gara in favore della sola interlocuzione con la FC –continua la Melini – il Presidente del Bari invoca una norma che sembrerebbe inapplicabile per eventuali rimborsi milionari>>. A complicare il “pasticcio” del “tandem” Decaro-Petruzzelli, la nota della Ripartizione Lavori Pubblici, i cui Uffici tecnici, finalmente chiamati ad intervenire, ritengono che “la descrizione degli interventi edilizi e impiantistici rendicontati risulta sommaria”, tanto da ritenere necessario acquisire dalla Società i documenti integrativi utili ad accertare la congruità dei costi e i lavori realmente realizzati, con l’aggravante che dalla documentazione inviata non si evince una chiara distinzione fra la manutenzione ordinaria e quella straordinaria di cui si chiede il rimborso. Si aggiunga, che tra le integrazioni richieste dalla Ripartizione facente capo all’Ingegner Tondo vi sono anche i “titoli edilizi e/o comunicazioni che avrebbero legittimato l’intervento (protocollo e data)”. Una richiesta questa, per la consigliera di minoranza, che potrebbe lasciare intendere la mancanza di questi documenti per alcune lavorazioni rendicontate dalla FC Bari, una fra tutti i lavori presso lo “SKY Box”, già oggetto di numerosi suoi interventi in Aula Consigliare, che al pari di tutti gli altri lavori di manutenzione straordinaria sarebbero dovuti essere preventivamente autorizzati dagli Uffici comunali. Ma non è finita. A ben vedere dalla proposta di deliberazione avente ad oggetto la revoca della gara per la esternalizzazione, si evince con chiarezza che neanche il “gruppo di lavoro appositamente costituito dal direttore generale” per valutare la proposta della FC Bari di “riammodernamento dello Stadio”, procede celermente, tanto da rinviare ad un secondo momento (non chiaro) il coinvolgimento delle altre altre istituzioni, come “Regione, Anas, etc”, interessate dalla procedura. Conclusione? <<Ritengo grave che la Giunta Municipale non operi attraverso strumenti trasparenti e legittimi a tutela della più grande opera pubblica della Città, della sua sicurezza e anche del suo futuro. Non solo mi opporrò in Aula alla revoca della procedura di gara, il cui iter deve concludersi, eventualmente anche per dar vita a nuove ipotesi di concessione a 10 o 15 anni, qualora andasse realmente deserta questa prima gara, ma ritengo doveroso verificare profili di competenza della Corte dei Conti quanto sta accadendo, proprio in virtù d’un eventuale danno erariale derivante dal deperimento della struttura e dai mancati introiti derivanti dall’affidamento della gara. Inutile ricordare che di questo passo e con queste scelte, Il Comune proprietario dell’impianto sportivo si sta avviando verso l’ennesima proroga della concessione dello Stadio San Nicola, così da lasciare al suo successore, fra un anno, la “patata bollente” del futuro dello Stadio San Nicola>>. Cambiar tutto per non cambiare niente, specie se si tratta di debiti, stadio, progetti e pallone, a Bari….
Francesco De Martino
Pubblicato il 19 Maggio 2018