Stanno distruggendo il Pediatrico: “Ecco le scuse per depotenziarlo”
La denuncia del consigliere Picaro che sta sostenendo una petizione dei dipendenti
“Dopo la chiusura della Cardiochirurgia dell’Ospedale Pediatrico di Bari ‘Papa Giovanni XXIII’, almeno un centinaio di famiglie pugliesi sono state costrette a far fagotto e far operare i loro bambini tra Campania, Lazio, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Un costo altissimo non solo in termini sociali per la sanità pugliese, ma che pesa soprattutto sui bilanci familiari di chi, oltre a fare i conti con la sofferenza dei propri piccoli, deve sopportare il costo delle trasferte in altre città, con tutto quello che comporta”, attacca a testa bassa il consigliere pugliese Michele Picaro (FdI) che non esita a gettare la colpa di tutto questo al “”combinato lassismo”” di Regione e vertici del Policlinico Consorziale che hanno distrutto l’unico ospedale pediatrico esistente tra Napoli e Palermo. Gettando al vento pure la possibilità di aprire le porte a bambini di nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Ma entriamo nei particolari della denuncia, gravissima. “Spettava al direttore generale Migliore risolvere il contenzioso tra cardiochirurgo e l’anestesista almeno cinque anni fa, non lasciare incancrenire la situazione arrivando alla decisione estrema di sospendere l’attività chirurgica. La motivazione, che abbiamo ascoltato in audizione, della sospensione temporanea dell’attività chirurgica per carenza di personale -continua Picaro – non convince; anzi appare non veritiera. In organico ci sono quattro cardiochirurghi – e fino ad alcuni mesi fa erano in cinque – e cinque perfusionisti. Per fare un paragone, l’ospedale pediatrico Children’s Hospital di Boston, al primo posto nel mondo per la cardiochirurgia pediatrica, con oltre 3mila interventi/anno, conta sei cardiochirurghi pediatri nel proprio organico”. E non basta. Non proprio vero parrebbe anche affermare che l’elevata mortalità chirurgica, a fronte d’un esiguo numero di interventi, è stata causata dalle infezioni. Sembra, infatti, che una recente valutazione della Direzione Sanitaria, sull’incidenza di infezioni, abbia smentito quest’altra affermazione dei vertici di piazza Giulio Cesare. “E non ci convince neppure -continua Picaro – la promessa che i bambini cardiopatici pugliesi saranno, tra sei mesi circa, operati al Policlinico, dove manca la obbligatoria multidisciplinarietà pediatrica presente solo al Papa Giovanni XXIII”. Quello che invece sembra oro colato è che il Pediatrico di via Giovanni Amendola, nato delle ceneri dello storico Ospedaletto dei Bambini del rione Libertà a Bari, è oramai “”…abbandonato a se stesso, privo di guida e continuamente umiliato. E non solo dai vertici dell’azienda Consorziale Policlinico””. Per questo è stata avviata una raccolta di firme dei dipendenti del ‘Giovanni XXIII’ (raccolte già più di duecento sottoscrizioni) che da tempo hanno chiesto lo scorporo dall’Azienda Consorziale per tornare azienda sanitaria autonoma.
Francesco De Martino
Pubblicato il 29 Aprile 2023