Cronaca

Starace: “L’ingresso ai tribunali per noi deve essere sempre libero”

Gli avvocati penalisti baresi hanno proclamato lo stato di agitazione. Rivendicano la libera circolazione nelle cancellerie ed entrata nel Tribunale penale alla stregua dell’entrata in vigore del decreto legge del 15 ottobre che ha stabilito le modalità di accesso in sicurezza ai luoghi pubblici con green pass. Nonostante il decreto del 15 ottobre, però, il Presidente del Tribunale di Bari ha risposto niet sostenendo che in Italia lo stato di agitazione resta in vigore sino al 31 dicembre. Dunque gli avvocati penalisti al Tribunale di Bari non possono accedere senza limitazioni, ma solo su appuntamento. Il Quotidiano ha intervistato l’avvocato Vincenzo Starace, Presidente della Camera Penale di Bari.

Presidente Starace, qual è l’oggetto del contendere?

“La nostra non è una rivendicazione corporativa o un mero capriccio, sia ben chiaro e ci rendiamo conto della situazione. Tuttavia, molte cose sono cambiate con l’entrata in vigore del decreto legge del 15 ottobre, quello del green pass”.

Cioè?

“Visto che si può accedere liberamente e senza problemi col green pass o tampone al cinema, al teatro e alla pizzeria, non vedo perché oggi questo non sia possibile per gli avvocati. Ricordo che per legge gli avvocati non devono essere controllati e che l’ingresso per noi deve essere sempre libero. Non ne facciamo una questione né di orgoglio, tanto meno corporativa, ma di funzionalità e fruibilità del servizio”

Da che dipende l’attuale situazione?

“Dal totem dello stato di emergenza. Per questo motivo ad oggi non possiamo entrare senza ostacoli o andare senza problemi nelle cancellerie. Le udienze vanno fatte ad orari fissi, insomma uno stress e condizioni molto pesanti”.

Entrate su appuntamento. E nel caso sopravvenga un imprevisto per il quale è urgente o necessario recarsi nelle cancellerie ad ora diversa?

“Appunto. E’ una delle ricadute negative. Molti di noi hanno collaboratori che devono vagare tra vari uffici e si può anche fare tardi e non rispettare al minuto i tempi giusti. Insomma, è una situazione che ci crea e lo fa anche all’utenza un palpabile disagio”.

Avete indetto lo stato di agitazione…

“Certo. Lo ribadisco, niente di personale, ma è la sola maniera per manifestare il nostro disappunto e la necessità di superare una situazione che ci mette in palese e netta difficoltà nell’ esercizio del nostro lavoro quotidiano”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 3 Novembre 2021

Articoli Correlati

Back to top button