Statale 16: verso una soluzione la variante sulla strada del mare
Troverà finalmente soluzione l’annoso problema dell’intasamento e dei continui ingorghi e code della Strada Statale n. 16 da Bari a Mola? Parliamo di un’arteria che attraversa un territorio pieno di insediamenti abitativi, ma che è anche l’unica “porta” turistica verso il Salento e che d’estate specialmente, è puntualmente invaso da serpentoni infiniti di lamiere occupate dai vacanzieri di turno. La prossima settimana e precisamente il 25 settembre si terrà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma una riunione tecnica, proprio per definire e risolvere una volta per tutte le problematiche dell’intervento. La Regione Puglia con l’assessore ai Trasporti Gianni Giannini, in accordo anche con il Sindaco di Bari, sostiene il progetto di variante predisposto dall’Anas. Sulla questione sono intervenute anche le associazioni di categoria; «il progetto di variante della strada SS16 da Bari a Mola – dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Bari Bat e Puglia – come proposto dall’assessore regionale Gianni Giannini e dall’Anas, mi sembra quello più efficace per la soluzione finalizzata a decongestionare un’arteria che di fatto incanala tutto il traffico verso il sud della Puglia oltre a un intenso flusso locale. Questa importante opera strategica è oltremodo necessaria per aumentare la sicurezza dei cittadini, fluidificare il traffico ormai insostenibile e migliorare la qualità della vita. I dati estivi di quel tratto di statale ci restituiscono ogni anno i valori più alti relativi agli incidenti stradali, oltre al continuo disagio provocato dai grandi flussi di traffico legati soprattutto all’esodo per vacanze o al semplice raggiungimento giornaliero di località balneari». «La soluzione di variante supportata dalla Regione – ha aggiunto Caizzi – consente di evitare qualche anno di ulteriori disagi su questa strada che attraversa oggi un’area fortemente antropizzata, con accessi diretti ad abitazioni o ad altre attività economiche e commerciali, che impongono forti riduzioni dei limiti di velocità. L’alternativa a monte non interferirebbe invece con il traffico attuale ma dovrebbe solo affrontare il tema del superamento delle lame, con modalità costruttive tali da non interferire con gli elementi di pregio ambientale e naturalistico. La strada scorrerebbe in parallelo, inoltre, per un lungo tratto del nuovo tracciato della ferrovia, costituendo un corridoio infrastrutturale unico, che ridurrebbe il consumo di suolo agricolo. Per la fascia costiera, inoltre, si creerebbe un’opportunità di riqualificazione urbana e paesaggistica, assumendo i connotati di strada locale, con gli accessi alle abitazioni e alle attività commerciali, con piste ciclabili, con corsie dedicate ai mezzi pubblici e in alcuni tratti ai pedoni». (Adl)
Pubblicato il 19 Settembre 2019