Cultura e Spettacoli

Stefano si ritrasse ‘orante’

Ebbe vita lunghissima (69 anni), che per l’epoca era età di tutto rispetto. Stefano da Putignano nacque a Putignano nel 1470 e nella stessa città morì nel 1539. Fu scultore di spicco del primo Rinascimento meridionale. Quasi nulla si sa della sua vita e tanto meno della sua formazione d’artista, che forse si svolse in Abruzzo, si raffinò frequentando gli ambienti di Napoli e Salerno ed conobbe completezza nella terra d’origine. Dalle date che con la propria firma egli lasciò sulle opere si può circoscriverne l’attività al periodo compreso tra il 1490 e il 1538. Di lui si sa solo che vagò a lungo per le Puglie  lasciando il segno in almeno una trentina di chiese (sue opere sono conservate anche a Matera e Miglionico). Sembra che l’artista  lavorasse sul posto sfruttando pietra locale, che faceva prelevare da un personale tagliapietre, tale Marino (ci sarebbe in proposito una dichiarazione dello stesso Marino risalente al 1567 in cui l’uomo dichiara di essere la persona che a Stefano “faceva le pietre” ; è quanto si apprende da un blog di Vito Maurogiovanni, che però non cita la fonte, né  specifica altro). Oltre che per la “forte espressività, la plasticità dei volti e la varia articolazione di panneggi nelle resa delle vesti” (Chiara Gelao), Stefano si distingueva per il fatto di dipingere la pietra scolpita. Le sue sculture policrome, tutte a grandezza naturale, ebbero per committenti gli ordini Mendicanti e il piccolo Clero. Dei temi affrontati, quello della Madonna con Bambino è egemone. Ricorrono anche molte riproduzioni di Santi. Mirabili sono poi i suoi presepi, intesi come gruppi statuari che riproducono la Natività. Gliene vengono attribuiti cinque  e sono conservati a Putignano (chiesa di San Pietro), Polignano (chiesa Matrice), Grottaglie (chiesa del Carmine), Sant’Agata di Puglia (chiesa di San Nicola) e Cassano delle Murge (ex convento di Santa Maria degli Angeli). Ci sarebbe, poi, quello conservato nella Collegiata di Martina Franca, ma si sospetta appartenga alla scuola del Maestro, ovvero che sia opera dei suoi allievi. Infine, si ritiene che la statua di San Giuseppe presente nella chiesa Madre di Santa Maria Maggiore di Miglionico faccia parte di un presepe disperso a firma di Stefano. – Nell’immagine, particolare del gruppo statuario raffigurante Santa Maria di Costantinopoli e due committenti della famiglia Longo ; il gruppo, meglio conosciuto come ‘La Madonna del cardellino’, è collocato nella navata destra della chiesa di San Nicola a Cisternino (si sospetta che in uno delle due figure oranti poste a margine della scultura l’artista abbia voluto ritrarre sé stesso). L’arte scultorea di Stefano da Putignano ha costituito l’oggetto di una recente conferenza di Chiara Gelao, Direttrice della Pinacoteca Metropolitana di Bari.

Italo Interesse

 

 

 

 

 


Pubblicato il 14 Aprile 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio