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Stoian non si fida: “Vincere a tutti i costi”

Novanta e la paura. Nella smorfia napoletana sono due amici che vanno a braccetto da sempre. Nella storia del Bari sono due fattori che potrebbero malamente incrociarsi nell’ultima giornata di un campionato disgraziato come pochi. Novanta, come i minuti di gioco. La paura, quella di impelagarsi nella sgradita coda play-out. L’eventualità è remota, ma purtroppo c’è. Il Bari dovrebbe perdere in casa contro il Gubbio e contemporaneamente il Livorno dovrebbe battere il Grosseto, l’Empoli il Cittadella e l’Ascoli fare almeno un punto in casa del Padova. Calcoli che lasciano il tempo che trovano, ma fidarsi poco è sempre meglio. Parola di Stoian.
“Quella contro il Gubbio è una finale –inizia il ragazzo- purtroppo ci siamo ritrovati in questa situazione particolare e adesso dobbiamo affrontare l’ultima partita come se fosse la più importante della nostra vita. Dobbiamo vincere a tutti i costi. Niente calcoli. Cuore, testa e risultato positivo. Non voglio passare gli ultimi minuti del campionato attaccato ad una radiolina aspettando buone notizie dagli altri campi”. Una situazione particolare, dice Stoian. Figlia di una gestione societaria scellerata che ha portato in dote sei punti di penalizzazione. Non esattamente una passeggiata. “Non sono d’accordo con chi dice che quei punti hanno influito sulla nostra testa –spiega l’attaccante rumeno- abbiamo sempre giocato al massimo delle nostre possibilità. È evidente che sono stati determinati ai fini della classifica: saremmo stati salvi da un pezzo. Non sono preoccupato, ma chiudere con una bella vittoria sarebbe il giusto congedo anche nei confronti dei nostri splendidi tifosi”. Un congedo che per quanto riguarda Stoian potrebbe essere definitivo. “Il mio futuro è ancora da scrivere -sorride- leggo di un possibile riscatto del Bari e a quel punto sarei ufficialmente in comproprietà con la Roma. Rimanere qui non mi dispiacerebbe, ma dovranno decidere le società. L’unica certezza è quella che voglio giocare”. A Bari sarebbe più facile, ma a confermare un’ipotesi terza è lo stesso giocatore. “Il calcio non finisce a Bari o a Roma -continua- ci sono anche altre squadre. Ora voglio conquistare una meritatissima salvezza ed andare in vacanza. Nella valigia metterò i ricordi di un anno meraviglioso. La mia prima esperienza da calciatore vero (nell’anno di Pescara aveva collezionato solo una manciata di presenze, ndi). Non smetterò mai di ringraziare il Bari, Vincenzo Torrente e tutti quelli che in questa stagione si sono prodigati in consigli e raccomandazioni di qualsiasi tipo. Spero di trovare sulla mia strada sempre gente come questa. È stata una parentesi positiva, vedremo se verrà chiusa subito o se potrà continuare”. Il ragazzo spazza via i dubbi sulla sua condizione fisica. “Sto bene -conclude- il problema era legato ad una microfrattura ad un dito del piede. Un infortunio fastidioso che però ho messo alle spalle”.
Ieri il Bari ha optato per un’unica seduta pomeridiana. A parte hanno lavorato solo Albadoro e Kutuzuv. L’allarme relativo a De Falco sembra essere rientrato ed il centrocampista dovrebbe essere a completa disposizione di Torrente.
Tiziano Tridente


Pubblicato il 26 Maggio 2012

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