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Stop alle telecamere nelle Rsa ? “Dicano come tutelare gli anziani”

Il consigliere regionale Tutolo, proponente della legge bocciata dalla Corte Costituzionale, non si rassegna

Telecamere nelle residenze sanitarie e centri per anziani della Puglia? Arriva lo stop del Governo contro la legge approvata dalla regione Puglia la primavera scorsa che intendeva tutelare la sicurezza degli ospiti nelle Rsa e, soprattutto, prevenire violenze e abusi. La legge era stata approvata all’unanimità a maggio scorso dall’Aula consigliare di via Gentile e contemplava, appunto, disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità. E adesso, dopo appena tre mesi, il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge pugliese che obbligava Rsa e centri/anziani a installare le telecamere per garantire come detto la sicurezza degli ospiti, evitando casi di violenze e aggressioni. Nelle motivazioni, la Corte Costituzionale ha evidenziato in particolare che l’articolo 3 della norma regionale è in contrasto coi dettami costituzionali: “La disciplina regionale – si legge nelle motivazioni – che interviene in materia di ordinamento civile, si presenta come disallineata con i principi e la stessa disciplina generale di protezione dati, in riferimento alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 2016/679, nonché al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101”. Non solo: “La disciplina regionale, peraltro, non individua i tempi di conservazione delle videoriprese, ciò che costituisce elemento essenziale della disciplina di protezione”. Eppure in Puglia, nonostante l’inattaccabilità del responso della Suprema Corte normativamente c’è chi, almeno dal punto di vista politico, non ha gradito- Pur prendendo atto, infatti, della mossa del governo nazionale che ha impugnato ben tre leggi emanate dalla Regione Puglia negli ultimi mesi, il consigliere Antonio Tutolo (Gruppo Misto) ritiene che si possa parlare di una legge -della quale lui stesso è stato proponente – che avrebbe garantito tranquillità, sicurezza e serenità ai pazienti, alle loro famiglie e agli stessi lavoratori. <<Nonostante i chiari richiami normativi a leggi nazionali e al Regolamento europeo circa la privacy con, tra l’altro, inserimento dell’indispensabile consenso del paziente o dei suoi parenti, s’ è preferito portare il testo davanti alla Corte Costituzionale>>, annota Tutolo. E dunque, alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno interessato diverse strutture in cui anziani e disabili inermi sono stati brutalmente malmenati e hanno subito violenze, il consigliere del gruppo misto non si rassegna: a lui ora interesserebbe tanto sapere come il governo intende garantire e tutelare la sicurezza degli ospiti delle Rsa. Sempre allo scopo, evidentemente, di prevenire i troppi abusi. <<Spieghi il Governo se è disposto a continuare a negare l’evidenza, a ignorare il problema e a passare sull’operato di alcuni balordi invece di proteggere gli anziani e i fragili>>, incalza Tutolo. E visto che i provvedimenti legislativi in materia sono ‘attribuiti in via esclusiva allo stato’ – come si legge ancora nelle motivazioni – allora il Parlamento deve proprio chiarire <<….quando e con quali strumenti intende tutelare le vittime dai carnefici, anche considerato che giace ormai da anni in Commissione/Senato una proposta di legge simile a quella presentata da me: perché non si legifera?>>, chiede infine Tutolo. La politica, e in questo caso non certo quella della Regione Puglia, ha come al solito avere tempi ben diversi, da quelli dettati dalla realtà…

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Agosto 2023

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