Cronaca

Strade ex vicinali: “Ma quanto ci vuole per approvare i progetti?”

 

Definire una volta per tutte l’acquisizione al patrimonio comunale delle vecchie strade vicinali esistenti nel territorio del comune di Bari, ecco spiegato in pochissime parole lo scopo dell’ultima missiva indirizzata dall’ex assessore Peppino Calabrese ad uffici e servizi competenti. Si tratterebbe di consentire, finalmente, il completamento dei servizi e sotto servizi ancora mancanti (allacci per acqua, fogna, gas metano eccetera) nei diversi quartieri periferici, oltre a eliminare molti disservizi e lacune ancora

esistenti nelle suddette periferie cittadine. Insomma, c’è voluta una nota di Calabrese risalente a circa otto mesi or sono e precisamente a fine giugno scorso, per tentare di risvegliare l’attenzione degli amministratori comunali baresi, o meglio il loro torpore attorno ai lavori di miglioramento della sicurezza in diverse strade di collegamento fra Bari e le ex frazioni di Carbonara, Loseto e Ceglie del Campo. Infatti, con la delibera n° 194 del 29 dicembre 2005, quindi parliamo di oltre dieci anni fa, il Consiglio Comunale approvò il Piano Triennale degli Investimenti e delle Opere Pubbliche e su proposta di alcuni consiglieri di minoranza venne approvato anche un emendamento riguardante l’inserimento nell’elenco annuale 2006 dell’intervento, appunto, per la manutenzione straordinaria delle strade vicinali tra Carbonara-Ceglie-Loseto. Ma negli ultimi anni nient’altro s’è mosso negli uffici tecnici comunali: niente approvazione definitiva dei progetti per quei lavori e soprattutto niente gare e appalti. Sicchè ancora oggi gli automobilisti che quotidianamente percorrono strade secondarie (ma importanti) come Lamie, Monacelle, Votano, Cisterna Rossa, Latrofa, Santa Maria Vi Salvi ed altre, sempre nel quadrilatero Carbonara-Ceglie-Loseto, attendono con ansia i lavori di sicurezza e manutenzione. Contenuti, come detto, nel Piano Lavori approvati dal Consiglio Comunale alla fine del 2005. Ma torniamo al presente. Nella sua interpellanza rivolta a Sindaco, Assessore ai LL.PP e Direttore Viabilità, il battagliero repubblicano barese ricorda che le opere richieste riguardano in particolare l’eliminazione dei pericoli con la sistemazione e pavimentazione del piano viabile. Interventi urgenti in altre parole, il cui ritardo potrebbe costare altre vite umane in termini di incidenti e sinistri stradali. Del resto non ci sono scuse per gli amministratori municipali: la competenza per le manutenzioni delle strade vicinali risulta attribuita ai Comuni ai sensi degli artt. 2, c. 6 e 14 c. 4 del D. Lgs 30.04.92, n° 285, così come modificato dal D. Lgs n° 360/93. Purtroppo per il Comune di Bari, Peppino Calabrese, oltre che già assessore comunale, conosce bene la viabilità cittadina che conduce verso la ex Quarta Circoscrizione Loseto, Cabonara e Ceglie del Campo, perciò profondo conoscitore delle norme che regolano la complessa materia. Dunque, sono trascorsi anni dalla data di approvazione del Bilancio, rammenta ancora il vicesegretario Pri nella sua missiva indirizza a Decaro e Galasso, mentre le condizioni di pericolo aumentano progressivamente tanto da impedirne, in molti casi, il regolare transito. E vista l’importanza che assumono le arterie stradali in questione, Calabrese ha interrogato per iscritto amministratori e dirigenti comunali per conoscere quali iniziative abbia attivato l’Amministrazione. Ed in particolare quale sia la fase della progettazione in cui si trova l’intervento, atteso che la programmazione comunale prevede gli appalto entro termini ben definiti, evidentemente già scaduti, con tutte le responsabilità che ne conseguono, ricorda infine Calabrese. Termini che sarà difficile rispettare al Comune di Bari, se i tecnici comunali non si muoveranno ad approvare in fretta gli atti progettuali, prima di passare ad indire le gare d’appalto per ridare maggiore sicurezza alle strade di collegamento fra il capoluogo e le ex frazioni a sud. Ma finora l’unica replica a denunce, interrogazioni e interpellanze da Palazzo di Città e dintorni è stato solo un innaturale, quanto poco edificante silenzio: occorre per forza rivolgersi a magistrati e corti dei conti, per svegliare dal loro torpore ultradecennale tecnici, politici e amministratori baresi?

 

Francesco De Martino   


Pubblicato il 16 Febbraio 2016

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