Cronaca

Strade killer all’ex Provincia, senza più manutenzioni: chi provvede?

“Strade provinciali sempre più in stato di abbandono in Puglia, con un vergognoso scaricabarile in atto e automobilisti alle prese con rischiosi percorsi di guerra”. Il consigliere regionale Gianni Stea, dopo pochissimi giorni, torna sull’argomento oggetto, da parte sua, di dure prese di posizione nei confronti delle Province e soprattutto dell’Area metropolitana di Bari “…laddove, è l’impressione, nessuno a livello politico e amministrativo sembra conoscere i propri ruoli e dove, nonostante le mie proteste abbiano più volte chiamato in causa anche il presidente Antonio Decaro, nessuno si decide a intervenire”. E allora, visto e considerato che nell’Ente di casa a Va Spalato sembra non abitare più nessuno, almeno a livello politico, burocratico e amministrativo, Stea torna a chiedere: “A chi spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade ex Provinciali? Chi deve intervenire per porre rimedio a situazioni estremamente pericolose per gli automobilisti? Esiste un cronoprogramma dei lavori più urgenti? Cosa è stato fatto e cosa si intende fare nei prossimi giorni, o quantomeno prima che queste importanti arterie stradali diventino il vergognoso biglietto di benvenuto per le migliaia di turisti che sceglieranno la Puglia nell’ormai imminente stagione estiva?”. Tutte domande già poste in precedenza alle quali, come detto, nessuno ha dato risposta o spiegazioni. “I danni dell’inverno scorso, infatti, uniti alla mancata manutenzione da quando si è creato l’equivoco dell’abolizione delle Province, hanno trasformato queste strade in rischiosissimi percorsi di guerra tanto per l’incolumità degli utenti, quanto per eventuali danni riportati dai veicoli. Sul manto stradale cui sono vere e proprie voragini, mentre ai bordi la vegetazione cresciuta senza alcun controllo, copre la visibilità all’altezza degli incroci. In particolar modo, nel Barese, giungono moltissime segnalazioni”. Insomma, l’ex amministrazione provinciale di Bari, ora Città Metropolitana, pare proprio versare in una grave crisi politica, oltre che probabilmente finanziaria: soldi per strade, scuole e ambiente non ce ne sarebbero quasi più e tra non molto il sindaco metropolitano Antonio Decaro potrebbe anche non far più contrarre all’ente nuovi mutui. Ma soprattutto l’amministrazione centrale potrebbe dirottare altrove i fondi rimasti per le manutenzioni stradali, con l’estate alle porte e tutto ciò che ne consegue, tenendo bene a mente i guai degli anni scorsi, quando pure c’era un’amministrazione di tal nome, seppure alla vigilia di un trapasso più travagliato del previsto. E allora, che fare? Continuare a parlare – come hanno fatto Gazzetta del Mezzogiorno e Repubblica-Bari – di “ente fantasma”, ma anche di “topi” che si rincorrono nei corridoi pieni di impiegati impauriti e “boccioni dell’acqua vuoti” nelle loro stanze causa carenza di soldi. Insomma, un ente alla sete, per non dire alla fame, quello di Bari che una volta –ma parliamo del Secolo scorso…- gestiva quasi tutti i rami della sanità e non doveva mendicare, per trovare i fondi residui necessari a riparare una persiana rotta o un impianto di riscaldamento a singhiozzo nelle sue scuole. Diciamola tutta: a partire da gennaio 2015, pesiste una condizione economico-finanziaria da stato comatoso che, forse, avrebbe già dovuto interessare i consiglieri metropolitani, che per il momento stanno con occhi e orecchie tappate, senza capire bene le dimensioni della crisi. E non parliamo dei “finti” assessori, perché la legge non prevede più questo ruolo, che potranno fare ben poco. Il rischio, però, è che il malato si aggravi il conto delle medicine da comprare e della spesa sostenere per le strade e le scuole imbocchi un tunnel senza uscita. Una strada senza poter davvero muovere un dito, come si lamenta il consigliere forzista Stea e alcuni dirigenti in prima linea in via Spalato, sospettano che più che la riduzione delle risorse finanziarie da parte del Governo, sia la macchina ingrippata della burocrazia. Il guaio è che, con o senza risorse, anche orgoglio e schiena dritta servono a ben poco: sindaco e consiglieri metropolitani, dove siete?

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 26 Maggio 2018

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