Street, le solitudini metropolitane raccontate nella mostra di Max Guarini
Bari. Inaugurata giovedì 18 maggio presso la libreria Moonbook Mondadori Point
“Una macchina veloce, l’orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada.” Scriveva
Jack Kerouac. Un’immagine che sembra per grandi linee sintetizzare il senso delle opere di un artista che cristallizza emozioni e sensazioni profonde nell’immagine a pennellate di una scena metropolitana, a sottolineare la bellezza e nello stesso tempo l’inquietudine di paesaggi che appartengono al nostro vivere e sentire quotidiano. Inaugurata giovedì 18 maggio, alle ore 18.30 presso la libreria Moonbook Mondadori Point, la mostra “Street – Memoria di una metropoli”, personale di Max Guarini, artista originario di Bari, tra i pochi a vendere le sue opere in tutto il mondo su uno dei siti più ambiti del pianeta. L’evento è stato introdotto al pubblico da Alessandra Savio, esperta in comunicazione e didattica dell’arte, e da Loredana Albanese, direttrice artistica e presidente dell’associazione Linea d’Arte, che ha curato l’evento:” Max è barese di origine e questa stessa mostra che è stata presentata anche a Bologna, sarà portata in giro in altre città italiane. Il filo conduttore è una tematica legata all’ inclusione in linea con un progetto finanziato dal Comune di Bari. Sarà presentato in diverse lingue e porteremo diversi artisti contemporanei, anche stranieri, ad esporre nelle sale della Mondadori Point, che ha voluto collaborare con noi offrendoci i meravigliosi spazi espositivi della sua sede nel cuore di Bari. “ Nelle opere di Guarini, realizzate tutte ad olio, emerge un semi impressionismo dalle caratteristiche del tutto moderne, in cui la figura umana appare quasi sfumata in mezzo a paesaggi metropolitani ampi e grattacieli che si perdono nell’infinito incerto. Quasi a voler enfatizzare una situazione psicologica intima, che nello stesso momento si specchia nella grandiosità della metropoli sconfinata e quasi estranea in cui viviamo:” Ho iniziato a dipingere studiando molto la figura umana, successivamente mi sono appassionato agli ambienti metropolitani. La strada per me è diventata una sorta di specchio della nostra condizione interiore di solitudine e spaesamento. Ognuno di noi sembra solo con se stesso anche quando è immerso tra la gente. Mi affascinavano le emozioni scaturite da questo contrasto, che cerco di trasmettere all’osservatore delle mie opere. Oggi il sistema delle vendite è completamente cambiato, la gente preferisce sfogliare un catalogo on-line, piuttosto che andare a visitare mostre. Si sta così perdendo sempre di più il contatto vivo tra artista e fruitore. Sono sempre felice di tornare ad esporre a Bari, qui vive la mia famiglia. Dedico questa personale a mio padre novantenne, che mi ha sempre sostenuto e mi segue con molto affetto.”
Rossella Cea
Pubblicato il 24 Maggio 2023