Cultura e Spettacoli

Streghe, maghi e folletti. L’altro Shakespeare

Lo scorso anno a Bari, un po’ in sordina, andava in scena ‘Shakespeare in Dream – L’isola magica’, uno spettacolo di danza firmato da Elisa Barucchieri. Pur in veste di studio, il lavoro incontrava un certo successo. La danzatrice-coreografa italo statunitense naturalizzata barese ha così pensato di rilanciare quel progetto, ridefinendolo. Diventato adulto, ‘Shakespeare in Dream…’, questa coproduzione Res Extensa e Teatro AncheCinema, torna nel capoluogo. Stasera il debutto, all’AncheCinema ; si replica il 2, il 3, il 6, l’8, il 9 e il 10 dicembre (info : 329.6112291). Danzano : Elisa Barucchieri, Alessia Abiuso, Lucia Della Guardia, Teri Demma, Nico Gattullo, Fabrizio Fallacara, Nicoletta Giancaspro, Germana Raimondo. Shakespeare è Francesco Carrassi ; musiche originali, Luigi Maiello ; light design, Stefano Limone : realizzazione costumi, Angela Gassi e Rosa Lorusso ; trucco e acconciature di scena,  Nouvelle Esthètique Acadèmie. Testo, Selene Favuzzi. Il tema dello spettacolo può dirsi trasversale a certa produzione del Bardo. Qui non c’è spazio per Giulietta o Re Lear, Shylock o Desdemona, bensì per alcune della tante figure appartenenti al mondo della magia o del sogno e che tanto spesso ricorrono nella produzione del Maestro : le streghe del Macbeth, Ariel, Prospero, Puk, Sycorax, Titania… E’ un po’ la rivincita di personaggi a torto ritenuti di contorno, schiacciati dal carisma di protagonisti entrati nella Storia e non solo del teatro. Stando così le cose, era inevitabile che il punto di forza dello spettacolo fosse la danza aerea. La singolare fluidità di movimento che questo esercizio coreutico consente, questa lenta, solenne e in qualche modo innaturale scioltezza, nella quale può ravvisarsi persino un che d’acquatico, si presta meglio d’ogni altra branca coreutica all’espressione del mondo altro ed invisibile che si posiziona in parallelo a quello in cui miseramente viviamo. L’appuntamento di stasera e dei prossimi giorni  si annuncia particolarmente interessante anche per l’elevato coefficiente tecnico di difficoltà. Sarà l’occasione per apprezzare il lavoro, oscuro, svolto dal personale incaricato di tenere in sospensione i danzatori. Responsabilità che non si asciuga nel tendere o allentare una corda. Questi uomini preziosi non possono sbagliare di un solo secondo, tutto dovendo svolgersi in armonia con musica e disegno luci. Mica uno scherzo. Quando abbiamo avvicinato la Barucchieri per domandarle se nella danza aerea – specie quando a danzare non è uno solo – prevale l’elemento squisitamente artistico o quello tecnico, lei ha risposto che “solo una sinergia perfetta assicura il massimo livello di spettacolo”. Insomma, quantificando, un equo cinquanta per cento a elemento.

Italo Interesse


Pubblicato il 1 Dicembre 2017

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