Cronaca

Su Facebook le proteste delle periferie contro i lussi dell’amministrazione Decaro

Alla notizia che l’amministrazione barese di centrosinistra guidata dal sindaco Antonio Decaro (Pd) si appresta a spendere  ben 4 milioni e 607mila euro, per il rifacimento architettonico di via Sparano, molti cittadini residenti nelle ex frazioni di Palese – Santo Spirito, da una parte, e Carbonara-Ceglie-Loset, dall’altra, si lasciano andare a critiche ed accuse che probabilmente non sono affatto infondate per chi gestisce il territorio cittadino. Critiche ed accuse che, soprattutto a Palese e Santo Spirito, risvegliano e rinvigoriscono l’antica e forse mai sopita aspirazione autonomistica dell’ex frazioni, dove le situazioni di abbandono, disservizi e degrado attualmente esistenti verosimilmente non sarebbero esistite, se la Regione Puglia, nel febbraio del 2010, avesse approvato i due disegni di legge che rendevano rispettivamente Comune autonomo sia quella che un tempo era indicata come Prima circoscrizione di decentramento amministrativo, vale a dire Palese – Santo Spirito, che la Quarta, cioè Carbonara-Ceglie e Loseto. “I cittadini delle periferie non sono di serie B” ha esclamato un residente di Ceglie nell’apprendere che il Comune metterà mano al restayling di via Sparano pur non essendovi alcuna reale necessità di intervento, in quanto lo stato dei luoghi è tuttora in ottime condizioni, ma che il Comune interviene esclusivamente per motivi di ammodernamento estetico ed, in particolare, per un cambiamento di look. E, quindi,  solo per un fatto, per così dire, di “moda”. Ancor più pesanti le critiche all’amministrazione Decaro da parte di alcuni cittadini dell’attuale 5° Municipio di decentramento amministrativo (l’ex prima Circoscrizione) su Facebook in reazione alla notizia della spesa di circa 5 milioni di euro per il restayling di via Sparano, mentre nelle ex frazioni di Palese e Santo Spirito, invece, ci sono vie cittadine che non vengono asfaltate da circa 40/50 anni e ci sono anche problemi ancor più gravi come quello della fuoriuscita di liquami dalla rete fognaria cittadina quando piove, perché le condotte sono ormai inadeguate ed insufficienti a contenere il deflusso, a causa dei sovraccarichi dovuti agli allacci dei tanti nuovi edifici collegati alla preesistente vecchia rete fognaria risalente agli inizi degli anni novanta.  Sul blog “sei di Palese se…” scrive un noto cittadino locale in un post con cui ironizza la situazione della ex frazione in merito al problema dei passaggi a livello:   “Allegriaaaaaaaa! (direbbe la buonanima). Leggo sulla Gazzetta che saranno spesi 4 milioni e 607 mila euro per rifare il look a via Sparano a Bari. In pratica saranno realizzati sette ‘salotti’ a tema dei quali potranno beneficiare i baresi e i turisti”, aggiungendo: “E noi a Palese ne siamo contenti”. Per poi proseguire con un’altrettanto evidente ironica indicazione  per il sindaco Decaro e la sua giunta: “Vorrei solo suggerire all’amministrazione comunale che, se dovesse avanzare qualche diecimila lire, si potrebbe comprare qualche sedia pieghevole da sistemare nei pressi dei passaggi a livello di Palese, sì da rendere più gradevole l’attesa dei malcapitati cittadini, oltre che favorire la consapevolezza che col passaggio a livello chiuso non bisogna ‘passare da sotto’ ma aspettare pazientemente seduti alla sedia”. E conclude: “Ecco un altro modo di fare ‘salotto’. E non solo a via Sparano”. E, già soltanto per questi i problemi delle ex frazioni costiere a nord del capoluogo,  le doglianze di taluni cittadini di Palese e Santo Spirito sono abbondantemente giustificate per l’evidente disparità di trattamento subito da questo territorio periferico rispetto a quello di Bari città. Ma purtroppo la disparità di attenzione, e soprattutto di spesa, nelle ex frazioni da parte del Comune di Bari è ancora più consistente rispetto al centro cittadino, al punto che anche per l’ordinaria manutenzione e per interventi minimali, quali possono essere i cordoli e la pavimentazione dei marciapiedi, a Palese e Santo Spirito il Comune è latitante. Ma c’è di più! Infatti, ha lamentato – sempre su Facebook – un altro utente locale “qui basta un semplice acquazzone, come quello di oggi (ndr – venerdì, per chi legge sabato) che le vie di Palese e Santo Spirito si allagano sia per mancanza di caditoie, sia perché le poche esistenti sono intasate in quanto il Comune non provvede a fare con regolarità la necessaria manutenzione”. In definitiva, l’amministrazione barese nel centro della città si rifarà in via superflua il “salotto” pur non essendo indispensabile, nelle ex frazioni invece lo stato del territorio è di semi abbandono anche per cose che sono necessarie al decoro urbano o a rendere normale la vivibilità dei quartieri. Però, il livello comunale di tassazione e contribuzione nelle periferie è identico a quello del centro. Solo che al “centro” taluni sprechi ed  “lussi” probabilmente il Comune di Bari non se li sarebbe potuti più permettere se non ci fossero le risorse economiche che continua ad incamerare dalle ex frazioni che nel 2009 hanno tentato, ma senza successo, di staccarsi da Bari.      

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Maggio 2016

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