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Suggestione Baroni, ma anche altri profili di spessore

Lo avevamo anticipato già dall’editoriale post Reggiana-Bari che sarebbero susseguite riflessioni ed analisi dopo la finale persa contro la squadra emiliana e cosi infatti sta avvenendo in casa Bari, non solo da parte della società ma anche dagli addetti ai lavori. Al di là dell’obiettivo mancato a 90/120 minuti dal termine, alla presidenza che ci ha riportato dall’inferno nei semi-professionisti già dallo scorso anno c’è ben poco da rimproverare. Sebbene l’approccio alla finale da parte dei ragazzi di Vivarini è stato al di sotto delle aspettative e di quelli scarsamente memorabili, ma per un semplice motivo bisognava osare di più, crederci e lottare di più col coltello tra i denti, visto la posta in palio, il rammarico forse sarebbe aumentato ma programmare e ripartire sarebbe stato più semplice. Inutile attaccarsi al gol regolare di Antenucci che avrebbe riaperto i giochi, la storia la scrivono i vincitori e così non è avvenuto e dobbiamo farcene una ragione e guardare avanti con serenità, senza commettere nuovi errori che ci hanno portato a fallire l’obiettivo. Adesso esattamente a distanza di una settimana si gioca un’altra partita: confermare o meno il tecnico Vincenzo Vivarini e non solo e decidere da quali giocatori ripartire. Il curriculum dei biancorossi con il tecnico Vivarini è sicuramente positivo: ben 15 vittorie di cui una giunta ai playoff, 12 pareggi ed una sola sconfitta, arrivata in finale, con ben 34 reti del tandem Antenucci-Simeri. Lecito, invece, sarebbe stato chiedersi, ma non è stato possibile causa restrizioni e ‘rompete le righe’ dopo la cocente delusione, se sarebbe stato meglio perdere in gare esterne ma allo stesso tempo realizzare tre vittorie di più ed un pari che avrebbe dato la matematica promozione e consentito di scavalcare una Reggina ‘monster’ nella prima parte di campionato, meno nella seconda dove ha offerto alle avversarie il fianco per poter recuperare ma nessuna compreso il Bari ne ha approfittato. Questo per quanto concerne il campionato mentre per la finale disputata, resta il dubbio su che tipo di atteggiamento era stato chiesto ai ragazzi, di essere attendisti e ripartire o inserendo maggiore qualità a centrocampo, ci si attendevano maggiori verticalizzazioni e profondità, ma che poi non è arrivata e la squadra ha subito il contraccolpo psicologico perdendo il suo leone, Simone Simeri. Il prossimo anno sarebbe fondamentale ripartire almeno da un difensore più piccolo di statura rispetto a quelli attuali, ma più rapido rispetto ad qualcun altro in organico che puntualmente contro i centravanti velocisti va in grossa difficoltà o è costretto al fallo. Ripartire da gente scafata ed esperta come Antenucci, Frattali, Valerio Di Cesare, il combattente Simeri insieme ad Hamlili potrebbe essere la solida base per puntellare in modo diligente l’organico a patto che si riesca a vendere chi non rientra nei piani tecnici e nel concetto di squadra famelica per il prossimo anno. Dalle sconfitte bisogna uscirne temprati, quasi ‘inselvaggiti’ ragionare da squadra che deve fare il suo campionato ed andare in trasferta con ben altro piglio. E da questo punto di vista, se la società riterrà il tecnico all’altezza, e lo vedrà convinto e motivato per poter ripartire, ben venga. D’altronde, lo stesso Edy Reja, subentrato anche lui a campionato in corsa a Napoli in C, fallì al suo primo anno e si rifece con convinzione nella stagione successiva.

Le ipotesi sul tecnico ed altre figure – Nel frattempo è inevitabile che si vociferano i nomi del possibile sostituto del tecnico barese. In pole c’era Beppe Scienza, allenatore del Monopoli che benissimo ha fatto in questa stagione portando al terzo posto i biancoverdi, vedendoli uscire però al secondo turno contro una Ternana più in palla. Scienza dal canto suo gioca con il 3-4-1-2 ma si adatta molto anche ai giocatori di cui dispone in organico, ma ieri nel tardo pomeriggio il Monopoli ha ufficializzato il rinnovo per altri due anni. Restano in piedi altre sono ipotesi, quest’ultima più suggestiva ed onerosa riguardo il tecnico Marco Baroni, il quale predilige il 4-3-3 ed un calcio offensivo, suo il suo marchio di fabbrica. Ci sono anche altri giovani profili di tecnici che potrebbero giocarsi una grossa chance, alcuni dei quali, tra quelli intervistati da noi come redazione sportiva di recente: l’ottimo Emiliano Bigica, barese doc abilissimo a ripartire da un progetto basato sui giovani ma allo stesso tempo con grandi ambizioni oppure dal siciliano, Giuseppe Raffale, il quale si avvia alla terza stagione di fila al Potenza, dopo aver centrato nelle prime due i playoff ed in particolar modo quest’anno ha sfiorato la semifinale contro il Novara, dato che con la Reggiana erano stati ad un passo da buttarli fuori a venti minuti dal termine prima sbagliando un calcio di rigore e poi con altre azioni che hanno fatto tremare la squadra regia. Non compete comunque a noi, che ci limitiamo a riportare i ‘rumors’, sensazioni e alcuni possibili scenari di quello che ce in giro, qualora la società dovesse sollevare mister Vivarini dal suo incarico. Infine, da non sottovalutare e monitorare anche la situazione direttore sportivo. Matteo Scala, attuale ds e da subito designato dal primo giorno della presidenza ad avere funzioni di mercato, nonostante avesse conseguito il patentino a dicembre scorso, anche lui si gioca il suo futuro nei prossimi giorni. Il giovane direttore sportivo a luglio scorso aveva portato giocatori validi e di una certa caratura: diversi esterni, su tutti ricordiamo Kupisz, Ferrari, quest’ultimo più seconda punta, Terrani ma anche lo stesso Mirco Antenucci, rivelatosi poi fondamentale ed altri colpi. A gennaio il direttore biancorosso ha fatto veramente di tutto per portare alla corte di Nikola Ninkovic, ma nonostante le smentite di turno a fine campagna acquisti, quello che sarebbe stato probabilmente il colpo che avrebbe messo le ali ed il turbo alla squadra biancorossa non è giunto, ed al suo posto è arrivato Laribi, ottimo giocatore ma che ha brillato ad intermittenza e tornerà alla base, l’Hellas Verona. Nel raccontare una parte dell’operato del dirigente biancorosso ci sono stati colpi secondari, come Pinto e Costantino, con il primo che non ha mai giocato ed il secondo che ha deluso le aspettative. Il Ds Scala, dalle informazioni in nostro possesso ci risulta che potrebbe avere un ulteriore chance ed alla luce della sua esperienza annoverata, già nelle fila del Carpi, sicuramente potrebbe essere un valore aggiunto piuttosto che un peso; non è però da escludersi all’interno dello staff, un’altra figura di spessore come quella di Igor Protti, da noi intervistato recentemente mentre era al Metapontum Village, ospite de ‘Il Museo del Bari’ ed in particolare di Roberto Vaira, responsabile e proprietario della struttura ricettiva. Un discorso diverso, ma al quale facciamo cenno è quello relativo a figure legate alla territorialità, di sicuro, aggiungiamo se dovesse esserci una mossa del genere da parte della società sarebbe un segnale rafforzativo di quanto credono nel progetto Bari. Infine, un’ultima pillola sul campionato cadetto che si avvia alla sua conclusione prima dei playoff e playout; per quanto riguarda i playout, si sente parlare quasi costantemente del possibile ripescaggio vista la situazione non rosea di alcune società, verissimo ma le speranze sono ridotte al lumicino perché davanti al Bari, ci sono già le squadre che militano nella stessa categoria cadetta ed avrebbero la precedenza, perciò niente illusioni e pensiamo a ri-conquistarla sul campo. ph. Tess Lapedota

M.I.

 


Pubblicato il 29 Luglio 2020

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