Cronaca

“Sui vaccini troppa fretta”

“Sui vaccini troppa fretta”: l’affondo in questa intervista che ci ha concesso è del noto docente di origine altamurana, professor Joseph Tritto, professore di microchirurgia a Parigi, Londra, New York, professore alla Università Aston di Birmingham, alla Brunel di Londra, Presidente della World Accademy Biomedical, un’autorità. Per Cantagalli ha pubblicato di recente un eccellente volume diario sull’ origine della pandemia: “Cina- Covid 19. La chimera che ha cambiato il mondo” (Cantagalli)

Professor Tritto, perchè?

“Sono stato sollecitato da ambienti cattolici vicini a Papa Ratzinger e del resto la casa editrice con la quale ho pubblicato lo dice con chiarezza. Ho inteso, mettendo a frutto le mie conoscenze e il mio bagaglio di esperienze, capire quale fosse l’origine della pandemia”.

L’hanno accusata di complottismo…

“Nessuna idea di complotto e questo modo di pensare non mi appartiene. Tanto che io sono contro il filone no vax e ogni indulgenza alla mania del complotto. In questo modo si fa il gioco di chi vuole imporre il pensiero unico ed approfitta di scivoloni ascientifici per buttare fango su tutto. Da me non sentirà mai dire l’inesattezza che tutti i vaccini non servono, un assurdo medico “.

Sintetizzi sul caso pandemia. Dove è nata?

“In un laboratorio cinese. Certamente non è stato fatto apposta, tuttavia si è trattato di un incidente avvenuto a Wuhan. In laboratori come quello, di classe P 4 è prassi che possano succedere fughe o accidenti. Il problema è il ritardo col quale a Wuhan si sono accorti della gravità e novità medica e lo hanno comunicato prima a Pechino e poi al mondo. Però bisogna dire che in Cina non ci stavano solo cinesi, ma americani e francesi e lo stesso Bill Gates. Il Covid nasce da due ceppi diversi che unendosi hanno creato un nuovo agente virale”.

Insomma il pipistrello mangiato non ha nulla a che vedere?

“Assolutamente no, è un virus nato casualmente, sin quando si vuole, in laboratorio. Abbiamo prove che nel periodo che va dal 6 al 14 ottobre in quel laboratorio i satelliti americani non hanno segnalato presenze interne al laboratorio di Wuhan, tanto meno attività. E i soldati americani in Cina per le Olimpiadi di categoria il 17 si sono ammalati”.

Veniamo ai vaccini. Lei è un medico affermato. Che ne pensa?

“Il vaccino ha migliorato la qualità di vita della gente, possiamo definirlo un’arma contro le epidemie e le malattie, però ci sono patologie contro le quali storicamente i vaccini non sono serviti. Attualmente abbiamo quelli che si basano sull’RNA messaggero e altri più tradizionali con il virus attenuato. Entrambi, possono avere effetti collaterali. Uno di quelli maggiormente gravi relativi ai vaccini RNA è che possano causare ripercussioni sul DNA. Ecco perchè li sconsiglio ai giovani. Ritengo più saggio difendere e proteggere gli anziani, come fatto da altre parti”.

Il lockdown generalizzato ha utilità?

“Non mi entusiasma. Esistono due percorsi: o la cosiddetta immunità naturale ed è il preferibile o quella indotta. A mio avviso, è giusto proteggere gli anziani che sono la fascia debole, ai quali il vaccino si può fare”.

Un medico in Italia ha paragonato il vaccino ad “acqua di fogna”. Che ne pensa?

“Non condivido”.

Corriamo il rischio di mitizzare o esaltare la scienza a scapito della fede?

“Penso di sì. Non dobbiamo dimenticare che la fede è di aiuto”.

Avrebbe fatto chiudere, come accaduto, le chiese?

“No. La gente ha diritto a pregare. Con il rispetto delle regole di igiene, distanziamento, sanificazione con ozono e alcool, potevano rimanere aperte. Come rimedi di prevenzione cito ozono, alcol, ventilazione dei posti, raggi ultravioletti”.

Il sole aiuta?

“Sicuramente”.

Mascherina, va sempre indossata?

“Va messa quando si è in assembramento a poca distanza, ma all’aperto e senza gente vicino, non ha molto senso”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 23 Aprile 2021

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