Cultura e Spettacoli

Sul palco il premio Oscar Ugo Conti

La stagione del teatro Barium di Bari riparte (o meglio parte) con un ospite di eccellenza: il premio Oscar Ugo Conti che ha ottenuto l’ambito riconoscimento col film Mediterraneo nel 1992. L’ attore milanese sarà infatti a Bari (salvi imprevisti cambi di programma) il 9 e 10 ottobre. Ugo Conti tra le sue poliedriche attività ha quella di opinionista a 7 Gold trasmissione nella quale mostra, sia pur con garbo, la sua passione per il Milan. Il Quotidiano lo ha intervistato.

Conti, mai stato in precedenza a Bari?

“Sì, una decina di anni addietro ho recitato al bellissimo Teatro Team e feci Peter Pan. Ebbi allora la sensazione di un pubblico caldo e molto competente”.

Che idea ha di Bari e dei baresi?

“Non lo dico per essere piacione. Amo la Puglia dove vengo appena posso. Poi le confesso che a Milano vivo circondato da baresi, una colonia ben affiatata e simpatica. Con Bari e la sua gente ho un rapporto strepitoso”.

Parliamo dello spettacolo di Bari. In che cosa consiste?

“Canterò le canzoni più famose del repertorio italiani anni 60 70 e 80, passando da Battisti, Vasco Rossi, una sorta di karaoke che coinvolge il pubblico. Dura circa un’ora e mezza”.

Che impatto ha avuto la pandemia sul vostro mondo?

“Negativo da tutti i punti di vista, il mercato si è bloccato, una brutta botta. Speriamo di riprenderci subito, anche se ritengo che ancora non è finita del tutto”.

In altre nazioni però sembra che il Covid se lo siano gettati alle spalle…

“Non sono un complottista, tuttavia è certo che le case farmaceutiche abbiano realizzato grandi guadagni e che vi è stato un colossale business”.

Lei è un amante del calcio, pensa che gli stati debbano essere pieni al massimo della capienza?

“Ne sono convinto”.

Lei ha vinto l’Oscar, che effetto ha avuto su di lei?

“Certamente sono felice ed orgoglioso. Però alla fine dei conti questi risultati ti portano anche rancori ed invidie. Ritengo che la vittoria di un premio sia come quella di uno scudetto, bisogna gioire, ma dimenticare in fretta”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 1 Ottobre 2021

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