Cultura e Spettacoli

Sulla Murgia la Iena delle caverne

Nel Pleistocene, periodo compreso tra i 2,5 milioni e i 12mila anni fa, il territorio che siamo abituati a riconoscere come Puglia offriva ben altro aspetto: fiumi imponenti solcavano un territorio impensabile quanto ad alture, piane, linea costiera e manto vegetale. Anche la fauna era tutt’altra. E ce ne vuole per figurarsi, ad esempio, le Murge popolate da tigri dai denti a sciabola, mammut, rinoceronti lanosi, orsi delle caverne, bisonti della steppa… Mettiamo in conto anche le iene. Che il progenitore di questo temibile carnivoro feliforme popolasse il territorio pugliese è confermato da ritrovamenti all’interno di due ipogei dei territori di Monopoli e Ceglie Messapica, perciò rispettivamente battezzati ‘Grotta della Iena’ e ‘Tana delle iene’. Predatore molto versato nella caccia agli equidi e ai bovidi della steppa, la Crocuta crocuta spelaea o ‘iena della caverna’ non usava vivere all’aperto come l’odierna iena della savana bensì in anfratti rocciosi (ma alla sua discendente trasmise la pelliccia maculata e il fatto che le femmine superino in grandezza i maschi). La Crocuta, poi, era in competizione con l’Uomo, che essa cacciava e dal quale era a sua volta predata. Lo si desume da dipinti rupestri presenti nelle Grotte di Lascaux e Chauvet. Gli stessi dipinti indicano che la iena delle caverne presentava una pelliccia altrettanto maculata rispetto alla iena moderna ma più folta come adattamento ambientale. Era inoltre un animale più pesante e robusto del suo discendente africano : un esemplare quasi completo, rinvenuto dalla caverna Los Aprendices nella Spagna settentrionale, fu stimato del peso di 103 chili in vita. Le popolazioni di iene cominciarono a diminuire circa 20.000 anni fa, scomparendo totalmente dall’Europa occidentale tra i quattordici e gli undicimila anni fa. Forse a causa di un cambiamento climatico che stravolse l’habitat della Crocuta spelaea coprendo poco a poco le steppe di un imponente manto vegetale, a tutto vantaggio di specie come lupi ed umani che meglio si erano adattati alla vita nella foresta. L’ultimo esemplare di iena di cui si abbia notizia in Puglia è del genere… immaginario : La domenica di Pasqua del 1994 fedeli rimasero rintanati per ore all’interno dell’abbazia della Madonna della Scala nel territorio di Noci essendosi sparsa la voce che nei dintorni si aggirava una iena ! Battute condotte da Guardie Forestali e Rangers dello Zoosafari condussero alla più logica conclusione : nessuna iena, forse solo un povero randagio dalla livrea singolarmente maculata e scambiata dal solito testimone suggestionabile per il discendente della Crocuta spelalea.

Italo Interesse


Pubblicato il 3 Agosto 2022

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