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Sulla scuola Emiliano si adegua a Draghi, però difende la dad

La frase scritta su Facebook dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sul diritto dei genitori a chiedere la dad (didattica a distanza) per i propri figli e, in caso di rifiuto, di ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per vedersi riconosce tale richiesta, con la promessa anche di essere al loro fianco con un possibile intervento “ad adiuvandum”, ha scatenato l’ira dell’Anp (Associazione nazionale presidi) della Puglia che, attraverso il presidente Roberto Romito, è intervenuta duramente sull’argomento. “Emiliano fomenta lo scontro istituzionale” ha commentato Romito, aggiungendo: “Ci mancava solo questa: un governatore regionale che invoca provvedimenti giudiziari contro le scuole del suo territorio”. Infatti, il presidente pugliese dell’Anp ha rilevato quanto paradossale sarebbe il fatto che in caso di ricorso al Tar, con l’intervento degli avvocati della Regione al fianco dei genitori, sarebbe “interessante vederli nel confronto con i loro colleghi dell’Avvocatura regionale dello Stato, deputata invece alla difesa delle istituzioni scolastiche”. Inoltre, ha commentato Romito: “Emiliano continua a distinguersi per le sue posizioni antigovernative e aggressive nei confronti delle scuole e dei loro dirigenti”. Per poi spiegare che sulla questione il Presidente della Regione Puglia, “privato delle unghie dal decreto legge del 6 agosto 2021, che gli impedisce di deliberare chiusure varie e imporre la dad a livello regionale, ora cerca di intimidire i dirigenti scolastici che, in mezzo a mille difficoltà e con grande fatica, stanno semplicemente applicando una norma di legge, ossia il decreto-legge n. 1 del 7 gennaio” scorso. “Grazie per l’aiuto in discesa” ha esclamato ironicamente Romito al governatore. Ma un “grazie” ad Emiliano lo ha espresso anche “per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale” e “di immobilismo” per il servizio dei trasporti pubblici locali, di cui – come è noto – si servono molti studenti per recarsi a scuola. Romita ha poi concluso facendo sapere ai colleghi dirigenti scolastici, che potrebbero trovarsi a difendersi dinanzi al Tar, qualora i genitori di alcuni alunni dovessero far ricorso qualora si vedano negata la richiesta di dad per i propri figli, “che l’Anp li sostiene, come sempre, e li sosterrà in tutte le sedi, senza escludere eventualmente quella giudiziaria, se Emiliano deciderà di inseguirli fin laggiù”. Emiliano, però, intervistato da Rainews24 ha spiegato che “solo i genitori possono decidere sulla salute dei propri bambini”, poiché “. anche solo salvare un bambino o una nonna o un fratellino fragile perchè la famiglia decide di sostenere il sacrificio della dad è una cosa che – a suo avviso – corrisponde ad un diritto costituzionale delle persone”. “Non è possibile – ha sottolineato il governatore pugliese – obbligare alla presenza in classe”, né tantomeno “pretendere, durante una pandemia e con la dichiarazione dello stato di emergenza, che i genitori mandino i propri figli a scuola anche quando non vogliono farlo”. “Non concedere la dad che i molti casi è già nelle classi e viene attuata per coloro che sono positivi, per i quarantenati o per i bambini fragili – ha affermato, inoltre, Emiliano – è una questione veramente di principio che non capisco”. “E le questioni di principio – per il governatore pugliese – sono dannosissime nelle situazioni di emergenza”. Ma al fianco di Emiliano non si è schierata l’associazione di genitori “Priorità alla scuola Puglia” che invece, al pari dell’Associazione dei presidi, ha replicato duramente alle parole su Facebook del presidente della Regione Puglia. “Noi siamo per la scuola in presenza tutto l’anno. Michele Emiliano per i ricorsi al Tar” – si legge nella nota della citata associazione dei genitori che, ritenendo che “la didattica a distanza rimane alienante e cognitivamente dannosa”, hanno preso una posizione in linea con quella del governo Draghi.  Infatti, secondo i rappresentati di tale associazione, la dad sarebbe “un surrogato gravemente riduttivo della didattica in presenza”. Ed ancora: “La dad non è democratica”, perché “fa accrescere gli squilibri sociali e impedisce l’accesso alla cultura alle fasce più deboli” e “significa ulteriore dispersione scolastica, marginalizzazione, invisibilità all’interno di un sistema scolastico già colpito da anni di tagli e riforme inefficaci”. Quindi, per i genitori dell’associazione contraria alla dad, “utilizzare le paure e le ansie del mondo della scuola per legittimare la dad, come vigliaccamente ha agito l’anno scorso e continua ad agire il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, promuovendo e aizzando ricorsi al Tar, significa non assumersi le proprie responsabilità politico istituzionali sull’assenza di investimenti per il tracciamento, per la medicina scolastica e territoriale, per il rafforzamento del trasporto pubblico, per ampliare gli spazi scolastici”. Il presidente Emiliano, – sempre durante l’intervista a Rainew24 – commentando la decisione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di non riaprire le scuole dell’infanzia, elementari e medie inferiori fino al 29 gennaio prossimo, ha dichiarato: “De Luca ha adoperato una interpretazione di una norma che chiamerei anti presidenti di Regione, perchè si è tentato ad agosto scorso di dire che i presidenti delle Regioni sulle scuole possono emettere provvedimenti a tutela della salute ma solo a condizione – dice la norma – che si sia in zona rossa e che ci sia una particolare situazione di difficoltà dal punto di vista epidemiologico”. “La Campania – ha spiegato inoltre Emiliano – ha utilizzato una interpretazione della norma alternativa, cioè non solo nei casi di zona rossa ma anche quando ci sono grandi difficoltà, le altre Regioni invece hanno ritenuto che questi due requisiti dovessero essere presenti entrambi e quindi non abbiamo emesso i provvedimenti”. Per la cronaca riferiamo anche che nel tardo pomeriggio di ieri il Tar della Campania ha sospeso in via cautelare l’ordinanza di chiusura delle scuole del governatore De Luca, fissando l’udienza di merito per il giorno 8 febbraio p.v. Quindi, da oggi scuole di ogni ordine e grado aperte anche in Campania. Mentre il premier Draghi, nella conferenza stampa di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, a proposito dei recenti provvedimenti del suo Governo sull’emergenza sanitaria ha dichiarato: “La scuola è fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta, non abbandonata. Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta vedere gli effetti della diseguaglianza tra gli studenti causati dalla dad per convincersi che questo sistema scolastico provoca delle diseguaglianze destinate a durare, che si riflettono su tutto il futuro della loro vita lavorativa, anche sul futuro lavorativo e salariale”. “Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto e non ci sono i motivi per farlo” – ha poi sottolineato il premier, per sostenere che “bisogna respingere un ricorso generalizzato alla dad”, poichè “i ragazzi nel pomeriggio” comunque “fanno sport, e vedono gli amici”, perciò – per Draghi – “non ha senso chiudere le scuole”. Ma verosimilmente non saranno le parole del Presidente del Consiglio a porre fine alle polemiche in atto sia con qualche Presidente di Regione che con i cittadini preoccupati per il dilagare dei contagi da Covid 19.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Gennaio 2022

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