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Sull’Autonomia differenziata i pentastellati pugliesi smascherano i dissidi interni al Pd

Sull’Autonomia differenziata che il governo “giallo-verde” si prepara a concedere alle Regioni che  (come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) ne faranno richiesta, il gruppo degli otto consiglieri regionali del M5s ha già pronta una mozione a difesa della Puglia che metterebbe al riparo dai rischi paventati da dieci consiglieri regionali di maggioranza, che con una propria mozione vorrebbero invece soltanto alzare un polverone per impedire la nascita in Italia di un federalismo differenziato, ma che in realtà – secondo i pentastellati pugliesi – sarebbe solo un tentativo per mascherare sul tema i dissidi interni al Pd. Infatti, gli otto esponenti regionali del M5s con una nota hanno affermato: “siamo assolutamente contro il rischio che in Italia si creino cittadini di serie A e di serie B e per questo siamo stati anche l’unico argine all’antico pallino della Lega per cui viene ‘prima il Nord’, dunque sulla discussione sull’autonomia rimaniamo basiti rispetto alle discussioni interne al Pd che sembrano, come al solito, unicamente incentrate sulle loro strategie e interessi interni piuttosto che sul bene per la Puglia e per i pugliesi”.Il riferimento è chiaramente alla mozione presentata recentemente dai consiglieri di maggioranza: Fabiano Amati, Sergio Blasi, Michele Mazzarano, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea  del Pd; Napoleone Cera e Peppino Longo dei “Popolari per Emiliano”; Enzo Colonna di “Noi a Sinistra per la Puglia”; Gianni Liviano e Mario Pendinelli del Gruppo Misto, che per contrastare l’autonomia rafforzata avanzata da alcune regioni del Nord Italia, ritenuta lesiva del dovere di preservare l’unità della Repubblica e dell’eguaglianza dei cittadini su tutto il territorio nazionale, vorrebbero discutere e fare approvare dall’Assemblea regionale pugliese. “Insomma – hanno commentato nella nota i ‘grillini’ della Regione Puglia – assistiamo ancora una volta ad uno scontro tra Emiliano e la sua maggioranza con il giurista Amati che, tuttavia, sembra essere nemico giurato della Costituzione”. E, continuando, hanno rilevato: “Non è la prima volta infatti che il consigliere Pd presenta mozioni dall’aspetto meramente politico che tuttavia sono assolutamente inutili, orientate unicamente ad impegnare l’Aula a fare qualcosa per impedire che alcune regioni chiedano l’autonomia che, però, è una prerogativa assolutamente prevista dalla Costituzione”. Un “solito giochino”, quello di Amati, finalizzato – secondo i consiglieri pentastellati – a vedere cosa voterà il gruppo del M5S in modo tale da poter mandare l’ennesimo e ripetitivo comunicato stampa nel quale si sostiene o che siamo contro il nostro Governo o che siamo contro la Puglia”. Ma questo per loro e “un film già visto” e che “ai pugliesi interessa veramente poco”. Per cui, preferendo utilizzare il proprio tempo nella nuova Aula consigliare di via Gentile“per votare delle mozioni che davvero possano proteggere la nostra Regione da scelte esterne ma sempre nel rispetto della Costituzione”, gli otto esponenti del M5S hanno annunciato che presenteranno un’altra mozione ritenuta ben più utile alla Puglia, con la quale si affiderebbe “il potere al Governo regionale, vero soggetto istituzionale chiamato ad una interlocuzione con il Governo (ndr – centrale), affinché possa intervenire in sede di conferenza Stato-Regioni difendendo la Puglia e accertandosi che chi chiede l’autonomia lo faccia senza intaccare gli interessi degli altre regioni”, cominciando dai Lep (Livelli essenziali di prestazioni) e coinvolgendo nel dibattito sempre tutte le regioni italiane (e non solo quelle richiedenti l’autonomia)” per lasciare, in ogni caso, “la centralità della scelta definitiva al Parlamento, che è l’Assemblea rappresentativa di tutto il Popolo italiano”. In tal modo – hanno concluso i penta stellati pugliesi – “anche i timori di tagli paventati dal consigliere Amati verranno scongiurati e almeno potremo portare a casa un risultato serio e utile in difesa dei nostri concittadini”. Insomma, quello dell’Autonomia differenziata delle Regioniresta uno dei temi caldi del dibattito politico in corso anche in Puglia, dove – come è noto – fino a qualche settimana fa anche il governatore Michele Emiliano del Pd sembrava essere allineato con le richieste delle tre regioni del Nord che richiedono dallo Stato più competenze esclusive, ma anche più soldi in funzione del gettito erariale prodotto da ciascuna. Ma – come è pure noto – il presidente della Regione Puglia, poi, si è “stoppato” sulle rivendicazioni di più autonomia anche per la Puglia per problemi di coesione interna alla propria maggioranza che tale richiesta aveva già provocato. Ora, però, nella maggioranza di centrosinistra che sostiene Emiliano c’è addirittura chi vorrebbe che la Regione Puglia approvasse una mozione per un netto contrasto all’autonomia differenziata. E, quindi, costringere il governatore pugliese ad assumere una posizione addirittura opposta a quella per cui propendeva. Cosa, questa, che potrebbe anche accadere se Emiliano, pur di non aprire altri conflitti interni alla sua coalizione, si adeguerà, dando il suo “ok”. Ma ciò sarà sufficiente a smorzare tutti i mal di pancia presenti nel centrosinistra pugliese su Emiliano? Inutile illudersi! Il “meglio”, o forse “il peggio”, è verosimilmente ancora tutto da vedere tra il governatore pugliese ed i “malpancisti” della sua stessa coalizione politica. E che, probabilmente, si stanno già preparando da tempo ad attenderlo alle “Termopili” pugliesi del 2020.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Febbraio 2019

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