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Sulle vaccinazioni obbligatorie Emiliano innesta la retromarcia

Le dichiarazioni dello scorso lunedì del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla recente legge Lorenzin, che impone ai bambini in età scolare ben 10 vaccinazioni obbligatorie, continua a far discutere il mondo politico locale, che non risparmia frecciate polemiche al governatore né dal fronte delle opposizioni, né da quello della stessa maggioranza che sostiene Emiliano nell’Aula di via Capruzzi. Infatti, dopo le pesanti critiche al governatore del presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Bari, Filippo Anelli, dei deputati forzisti pugliesi Rocco Palese e Francesco Paolo Sisto e finanche del consigliere regionale salentino Sergio Blasi del Pd, la sequela di interventi contro la “posizione” di Emiliano sulla legge nazionale n.119 dello scorso 31 luglio non si è ancora fermata. “Che Emiliano fosse inadeguato e inaffidabile a governare una Regione come la Puglia lo diciamo da tempo” – ha affermato in una nota il capogruppo regionale di Dit, Ignazio Zullo, che proseguendo rileva: “accecato da un carrierismo politico e da una smania di potere, (ndr – Emiliano) fa dell’amministrazione regionale un trampolino di lancio per sfide politiche che puntualmente, però, perde. Anche se a perdere di più sono i pugliesi che non hanno le adeguate opportunità di crescita e sviluppo  per colpa di politiche clientelari”. “Ma – ha commentato inoltre Zullo – che come assessore alla Sanità fosse pericoloso non è tollerabile”, in quanto “dire e fare una cosa e poi esattamente il contrario non può essere sulla pelle dei cittadini, perché sui vaccini è in gioco la salute della collettività”. Quella “salute collettiva” che – sempre secondo il capgruppo di Dit – “un Assessore regionale alla Sanità dovrebbe tutelare perché compito primario del ruolo che riveste”. E qui il riferimento di Zullo è proprio al fatto che Emiliano, non avendo finora indicato un apposito assessore al ramo, è anche detentore in giunta della delega alla Sanità. Per cui, ha sottolineato ancora l’esponente regionale di Dit, le frasi dette lunedì scorso, gli impegni presi con i “No vax”,  in qualità proprio di assessore alla Sanità, sono dannose per i pugliesi e mortificanti per la scienza e per i medici, rimarcando che “mettere in discussione la legge sull’obbligatorietà dei vaccini, per strizzare l’occhio ai grillini e fare un dispetto al governo nazionale, è da irresponsabile!”. Di qui l’invito di Zullo ai colleghi consiglieri di maggioranza, in modo particolare a quelli del Pd, ossia dello stesso partito del presidente della Puglia, affinché vadano oltre le parole di biasimo e presa di distanze dalle affermazioni di Emiliano. “Se sono conseguenti – ha concluso il capogruppo dei fittiani pugliesi – chiedano le dimissioni dell’assessore alla Sanità”, aggiungendo: “Del resto, sono convinto, che se non si fosse trattato di Emiliano, ma di un altro esponente politico lo avrebbero fatto. E allora dimostrino coraggio e diano un senso alle parole di biasimo”. Un coraggio che, però, difficilmente sarà messo in atto, visto che ora il presidente Emiliano sembra che stia tornando sui propri passi ed ha già incontrato, insieme ad direttore pugliese del dipartimento Promozione della Salute, Giancarlo Ruscitti, il vice presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri, Luigi Nigri, per far chiarezza sulle recenti polemiche a riguardo delle vaccinazioni obbligatorie. Ed è stata la Regione stessa che con un apposito comunicato ha reso noto che “la Fimp ha ribadito la sua posizione, già espressa a livello nazionale, favorevole all’obbligo vaccinale come strumento per recuperare percentuali adeguate alla sicurezza della popolazione”, mentre Emiliano “ha chiarito che la Regione Puglia intende pervenire al recupero dei livelli vaccinali del passato attraverso un’opera di informazione e di promozione della cultura vaccinale che si fondi su una scelta consapevole delle famiglie piuttosto che su sanzioni di difficile compatibilità costituzionale, fermo restando l’applicazione del decreto legge d’urgenza del Governo”. Incontro conclusosi, poi, – sempre secondo quanto riferito nella nota regionale – con la conferma che “nelle strategie presenti e future il pediatra di famiglia avrà un ruolo primario e fondamentale, in collaborazione con gli altri soggetti coinvolti, non escludendo la possibilità di un ruolo attivo al fine di riportare la nostra regione a livelli standard internazionali per le coperture vaccinali”. In altri termini, il governatore pugliese, Emiliano, dopo le reazioni negative registrate sulla questione, soprattutto da parte degli Ordini professionali e sindacali dei medici, potrebbe essersi reso conto che le dichiarazioni rilasciate all’inizio di questa settimana, durante l’incontro con alcuni cittadini ed associazioni “No vax”, per tentare verosimilmente di catturare benevolenze elettorali, potrebbero probabilmente procurargli (elettoralmente) più “nemici” che “amici”, ha deciso evidentemente di correre immediatamente ai ripari, innestando la retromarcia. Anche se, in realtà, un danno di immagine e credibilità in parte è già stato fatto. E non solo sul piano istituzionale.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 31 Agosto 2017

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