Cultura e Spettacoli

Susanna, la ‘capinera solitaria’ di Pier Paolo

Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini è essenziale ricordare la donna che gli diede la vita e fu perenne fonte d’ispirazione per questo gigante della cultura italiana – e non solo – del secondo Novecento. Nata a Casarsa della Delizia il 10 marzo 1981 (oggi dunque ne ricorre il 131°anniversario), Susanna Maria Colussi fu maestra elementare, ed episodicamente anche attrice : Pier Paolo – che l’amava teneramente, tant’è che la chiamava ‘capinera solitaria’ e la ricordò in diverse opere tra cui la celebre ‘Supplica a mia madre’, lirica inclusa in ‘Poesia in forma di rosa’ – la volle in ‘Teorema’ e in ‘Il Vangelo secondo Matteo’, film nel quale le assegnò il ruolo della Madonna. Susanna Colussi fu poi anche scrittrice. La sua produzione si riduce a un solo libro di cinquecento pagine : ‘Il film dei miei ricordi’, che Rosellina Archinto Editore ha pubblicato nel 2010, a ventinove anni dalla scomparsa di Susanna, avvenuta a Udine il 1° febbraio 1981. Solo un casuale ritrovamento nel cassetto di un comò ha permesso che il manoscritto, vergato con stilo e pennino e distribuito in ventuno quaderni di quinta elementare chiusi in un involucro di cartone legato con lo spago, non andasse perduto. Per tutta la vita la Colussi non parlò mai di quest’opera imponente, cominciata a scrivere forse a metà degli anni cinquanta e completata nel ’70. Ma cosa narra ‘Il film dei miei ricordi’ ? Chi si aspetta un ritratto inedito del figlio, un Pasolini da dietro le quinte, resterà deluso. In realtà i ricordi in questione non sono quelli di Susanna Colussi bensì di sua nonna. Il ‘film’ si apre nei giorni della campagna di Russia di Napoleone e si chiude alle soglie delle Grande Guerra. In sostanza si tratta di una saga famigliare fratta in sei capitoli che ruota attorno alle vicende dei Colussi di Casarsa. Centin, Visèns, Beputi, Pauli, Cenci e Minuti sono solo alcuni dei tanti personaggi che animano questo intreccio di vicende dettagliate e sapide, anche avventurose, storie, ora felici ora dolorose, di fughe, amori, imprigionamenti, guerre, partenze, ritorni… Susanna Colussi dimostra di saper raccontare e di saper dosare il dialetto friulano in un italiano piano e affabile. Resta il dubbio se Pasolini abbia letto o meno quest’opera. Forse non seppe nemmeno della sua stesura. Dovette però conoscerne il contenuto poiché alcuni degli episodi e dei personaggi presenti in questo romanzo compaiono nell’opera giovanile di Pasolini, nei suoi versi in friulano. Il che segnala quanto tempo Susanna trascorse col piccolo Pier Paolo a raccontargli l’epopea di famiglia. I risultati si sarebbero visti di lì ad una decina d’anni con lo sbocciare d’un genio sensibile come pochi verso il vissuto degli umili e degli emarginati.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 10 Marzo 2022

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