Cultura e Spettacoli

Taranta e musica: oltre il Salento, oltre il luogo comune

Si può raccontare l’universo musicale del tarantismo prescindendo dall’esasperante monopolio del modello salentino? Luigi Morleo e i suoi sodali di Taranta Future (frutto della collaborazione  fra Time Zones e Il Conservatorio N.Piccinni) hanno provato a rispondere affermativamente. Il tentativo ha incontrato il più vasto consenso fra il pubblico che domenica sera affollava il Teatro Forma per il terzo appuntamento stagionale di Time Zones. Taranta Future è una solida formazione composta, oltre che dal M° Morleo alle percussioni, da Enza Pagliara (voce), Paolo De Benedetto (sax), Francesco Palazzo (fisarmonica) e Giuseppe Scarati (bassotuba e serpentone), che rilegge con originalità tutta contemporanea la musica del tacco d’Italia. Vi riesce sfrondando l’organico strumentali di nacchere, tammorre e tamburelli. Con l’inserimento del bassotuba e di percussioni estranee alla tradizione salentina, Taranta Future giunge a confezionare un suono ficcante, un po’ cupo, in qualche modo solenne, che apre spiragli moderati al jazz ed effonde come un ‘odore’ salmastro’. Alla luce del richiamo del Mare Nostrum, l’idea della pizzica si desalentinizza, finalmente e, ritrovato un respiro più vasto, si rilancia come espressione di cultura centro-mediterranea. Un progetto interessante e coerente. Anche perché Taranta Future volgendo lo sguardo oltre i confini della Terra d’Otranto, si allarga al Gargano, all’entroterra appenninico, ovvero cerca al di là ‘delle’ ‘Puglie’ la matrice ritmica peculiare del Mezzogiorno, che studia di rilanciare e trasmettere alle future generazioni in una chiave musicale affatto regionale e asfittica. Un concerto pieno di vigore, meno ampio di quanto sarebbe stato auspicabile a causa della necessità di inserire nel palinsesto della serata tre eventi e un momento conviviale  a celebrazione del trentesimo compleanno di Time Zones (traguardo non da poco). – Prossimo appuntamento di rassegna : dopodomani, venerdì 13 novembre. Al Teatro Palazzo sono in cartellone, in performances distinte, Alec Empire e Christian Fennesz. Alec Empire presenta ‘Low on Ice’, un lavoro fatto di immagini e suoni catturati nella tundra islandese. Video e registrazioni di alcuni anni fa, oggi digitalizzati e ricollocati in uno spettacolo che immerge il pubblico in un paesaggio ovattato e straniante. Christian Fennesz incrocia le sue esperienze con quelle del duo torinese OZmotic. Il risultato è un non scontato mix fra disparati field recordings, elettronica glitch e strumentazione standard a cui la chitarra trattata di Fennesz fa da valore aggiunto.

Italo Interesse


Pubblicato il 11 Novembre 2015

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