Cronaca

Tasi al 3,3: ma Bari è in Italia o in Transilvania?

L’incipit del mandato del sindaco Decaro ha il lugubre suono  di una sinfonia di tasse, di una sonora stangata   per le già esauste tasche dei cittadini baresi. Ieri il Consiglio Comunale ha approvato la manovra tributaria fissando la Tasi al 3,3 per mille ,e oltretutto lasciando l’IMU invariata al 10,6, cioè il massimo. A nostro avviso non è giustificabile un’aliquota così alta, formata dal massimo consentito per legge, cioè il 2,5, cui si aggiunge uno 0,8, ossia la famigerata “supertasi” per garantire detrazioni, del tutto ipotetiche, ai ceti più deboli. Nonostante ciò il sindaco sostiene che si pagherà meno della vecchia IMU sulla prima casa, ma a Bari con la nuova Tasi è previsto un gettito complessivo di 34 milioni di euro,mentre 32 milioni era il gettito della vecchia Imu: sorge a questo punto  il dubbio che al Comune di Bari la matematica sia un’opinione. Insomma, a Bari, al solito ,si è voluto esagerare: a Roma e a Milano i sindaci hanno fissato le aliquote al massimo livello consentito dalla legge, ossia il 2,5 per mille, e parliamo di Roma e Milano, metropoli con altri servizi e altra caratura, senza voler per questo sminuire Bari.Qualche  nostro lettore ricorderà   che di vampirismo fiscale ne avevamo già parlato in precedenti articoli proprio per quando concerne la Tasi. Ma se è vero che l’acronimo sta per “Tassa sui Servizi Indivisibili”( per la manutenzione stradale, l’illuminazione comunale, la manutenzione dei giardini), vorremmo chiedere al neosindaco quali, di grazia, siano i servizi garantiti alla cittadinanza: proprio ieri, per uno strano caso del destino, i residenti del quartiere San Pio sono arrivati alle mani con extracomunitari in quanto i mezzi dell’Amtab sono ormai diventati appannaggio esclusivo di migranti che vanno e vengono dal Cara. Restiamo in paziente attesa  di una risposta del sindaco Decaro a due domande che, a questo punto, sorgono spontanee: può una maggioranza di centrosinistra, che in 10 anni ha devastato Bari come nemmeno le orde di Attila avrebbero fatto, tartassare ancora ingiustificatamente il ceto medio? Inoltre, dimentica il sindaco che a breve ci saranno le elezioni regionali? I cittadini baresi , forse, si ricorderanno di tutto ciò nelle urne.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 29 Agosto 2014

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