Cultura e Spettacoli

Tasso, un gradito ritorno

La forte antropizzazione che continua a interessare la nostra regione lascia spazio solo ad animali di piccola taglia (donnola, faina, lepre, volpe.). Il lupo invece e con esso il cervo, il capriolo o l’orso, animali che per la loro mole hanno bisogno di areali piuttosto vasti, non sono più stanziali da noi dalla fine della guerra. Stando così le cose il tasso dovrebbe essere divenuto estraneo al nostro territorio. E difatti verso la fine degli anni ottanta non si parlò più da noi di questo mustelide. Ma nel 2010, nelle campagne di Trani, alcuni agricoltori cominciarono a lamentare segni di graffi profondi sui tronchi degli ulivi. Come già era avvenuto una trentina d’anni prima si tornò a parlare di fantomatici animali feroci liberati da incauti allevatori (puma, pantere…). Poi gli esperti conclusero : un tasso. Ma siccome quel tasso non era stato visto da alcuno rimase il dubbio delle fiere o, addirittura, di creature aliene. Alcuni mesi dopo però, in contrada Lamacornola tra Ostuni e Villanova, un agricoltore fotografava un tasso in pieno giorno (evento doppiamente raro, giacché il nostro animale ha abitudini rigorosamente notturne). L’anno dopo, nell’agro di San Ferdinando, i Vigili del Fuoco di San Ferdinando dovevano intervenire per liberare una femmina di tasso dal pozzo nel quale era caduta (ricoverato presso il Centro di Recupero WWF di Molfetta, l’animale fu poi liberato in località Acquatetta, nel territorio di Spinazzola)… Dobbiamo concludere che la capacità di sopravvivere del tasso era stata sottovalutata. Il tasso è un animale che se non trova grotte o anfratti dove rifugiarsi, sa scavare profonde e intricate tane nel sottosuolo. Le tane, dotate generalmente di due o tre aperture, hanno al loro interno numerose gallerie, che vengono ingrandite via via dalle generazioni successive di tassi che vi abitano. In un’unica tana possono vivere contemporaneamente più esemplari di tasso (è interessante notare che, a volte, una parte della tana occupata dal tasso viene utilizzata anche dalla volpe ; in questo caso i due animali usano ingressi e gallerie diverse). Il tasso non è un animale pericoloso per l’uomo. Onnivoro, si nutre di radici e tuberi che scalza con le poderose zampe ungulate. Completano la sua dieta vermi, lumache e serpi, tra cui la vipera, al cui veleno risulta immune. Non esita tuttavia a introdursi in pollai e conigliere dove fa strage. Semmai è l’uomo un pericolo per il tasso. E non solo per la splendida pelliccia. Per i ghiottoni di una volta il tasso a tavola era una prelibatezza, specie se consumato in autunno, quando l’animale in vista dei prossimi rigori invernali si presenta ben pasciuto. Ultima curiosità : nel folclore giapponese l’equivalente del nostro licantropo si chiama tasso mannaro.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Marzo 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio