Cultura e Spettacoli

Teatro da masseria, da tratturo, da maniero…

La necessità di riportare la gente a teatro e non far morire quest’arte induce gli addetti ai lavori a riconsiderare la tradizionale formula d’offerta. Ecco allora termini nuovi fare ingresso all’interno di un pensiero ancora fermo alla canonicità di ‘contenitore’ e immagine. Per cui la necessità della giusta ‘location’ si coniuga ora con quella di un brand al passo coi tempi. Viene da pensare, allora, a ‘Terra e Sangue’, progetto turistico culturale  promosso dalle Associazioni La Rupe e Terra di Puglia e che verte intorno all’allestimento de ‘La Lupa’ di Verga all’interno di un’antica masseria. La Accetta Grande, questo imponente complesso di costruzioni che risale alla fine del medioevo e che toccò l’apice a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, sorge nelle campagne di Statte, a pochi chilometri da Taranto. Lì le suddette associazioni hanno organizzato un percorso guidato che parte alle 19 e si snoda attraverso i luoghi più significativi della struttura (la cappella di San Benedetto, il trappeto, i lamioni, lo jazzo, le sciaie…). Al termine, una degustazione di prodotti tipici pugliesi. Infine, alle 21, la rappresentazione de ‘La Lupa’, questo racconto evoluto in atto unico e che la penna del grande scrittore siciliano ambienta fra luoghi comuni della civiltà contadina (stalle, magazzini, fienili, aie…). La regia di Francesco Casulli fa dell’Accetta Grande il palcoscenico naturale di un dramma intriso di passione sanguigna (‘Tormento di un amore’ è il sottotitolo dell’allestimento). Non contento, Casulli aggiunge musiche (di Girolamo Di Pace e arrangiate da Mario Rosini), sì che questa ‘Lupa’ evolve in musical. Lo spettacolo andrà in scena i seguenti fine settimana di luglio : 7/8 – 14/15 – 21/22 (info : 3459890341). A interpretare il ruolo della Lupa è Ketty Volpe, attrice barese notoriamente talentuosa. Che il progetto decolli. Anche perché potrebbe fare da apripista ad altre operazioni ‘da masseria’. Un ciclo verghiano che comprendesse un ‘La roba’ o altre cose tratte da ‘Vita dei campi’ (Cavalleria Rusticana, Rosso Malpelo) incontrerebbe nella stessa Accetta Grande o altra similare struttura una trasposizione felice. Ma a queste condizioni pure un ‘La giara’ di Pirandello meriterebbe attenzione. Insomma, perché non considerare pure l’idea di un Macbeth ambientato nel più idoneo maniero federiciano di casa nostra? e già che ci siamo un ‘Aspettando Godot’ ambientato lungo un tratturo murgiano… Di idee così possono venirne a iosa. Se il pubblico nel tempo è  andato via via allontanandosi dal teatro ciò si deve non solo alle maggiori seduzioni del cinema casalingo ma pure all’idiosincrasia dell’arte scenica a fuggire pantofole millenarie per voltarsi ad un ordine di pensieri che, senza rinnegare o snaturare alcunché, non può prescindere da cose come : mercato, segmento d’utenza, target….

 

Italo Interesse


Pubblicato il 4 Luglio 2012

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