Cronaca

Tempi lunghi per il giardino di via Tridente

Niente da fare, il giardino che a Carrassi i residenti aspettano da almeno una dozzina di anni potrebbe slittare ancora, nonostante i toni trionfalistici di amministratori e tecnici civici. Ma andiamo con ordine per capire cosa sta accadendo negli uffici comunali per costruire un piccolo polmone verde su un suolo privato in via Tridente, margine estremo del rione Carrassi. E partiamo da poco più di un mese fa, allorquando su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Pino Galasso, la giunta comunale ha approvato il progetto definitivo, ai fini della dichiarazione di pubblica utilità. Un atto propedeutico all’esproprio, per la realizzazione del giardino pubblico nell’area posta, appunto, tra viale Einaudi e via Tridente. Nei comunicati diffusi da Palazzo di Città all’inizio di agosto si leggeva pure che “….i lavori di sistemazione a verde attrezzato, dell’importo complessivo di 870mila euro, riguardano la costruzione della recinzione dell’area, lo spietramento, dissodamento meccanico e lavorazione del terreno, la realizzazione dell’impianto di irrigazione, la messa a dimora di alberi, arbusti e piante fiorite e di un tappeto erboso con macroterma, l’allestimento di un’area da gioco per i più piccoli, la posa in opera della pavimentazione e degli arredi urbani, la costruzione del percorso pedonale, dei marciapiedi e della pista ciclabile, la realizzazione del nuovo impianto pubblica illuminazione”. Insomma, tutto così bello anche per sindaco, assessori e dirigenti civici, ancora più bello quel giardino di via Tridente, senza sapere, magari, che trattasi di un progetto che rimbalza stranamente da un funzionario e servizio all’altro, al Palazzo di Città. La delibera approvata l’8 agosto in giunta autorizza, infatti, soltanto le procedure di esproprio che consentiranno all’amministrazione di avviare materialmente l’iter per la realizzazione della nuova area a verde, a Carrassi. E dunque, in realtà, quest’ultimo passaggio in giunta definisce la <> di un fazzoletto di terra che era di proprietà privata (famiglia Mastromarino) e che aveva costretto l’ente a tergiversare parecchio, dopo la richiesta di esproprio ammontante a circa 350mila euro. E per definire la pratica, diventata piuttosto complicata, negli uffici tecnici del Comune ci hanno messo quasi un anno. In effetti, come confermano da via Giulio Petroni, il progetto definitivo è pronto da oltre un anno e mezzo e cioè da gennaio 2014, quando il suo estensore lo aveva trasferito al Responsabile unico (RUP) nominato dall’ingegnere dirigente dell’Ufficio tecnico Comunale, che lo prese in carico in ritardo. A quanto pare, per dirla tutta, la redazione del progetto esecutivo potrebbe rivelarsi molto più complicata del previsto, nonostante il passaggio in giunta di agosto che ha soltanto approvato un passaggio tecnico propedeutico, come sarebbe, appunto, l’approvazione della progettazione definitiva. Ci vorrà molto tempo, secondo i pessimisti che seguono questa procedura da anni; di conseguenza la gara per i lavori si allontana, anche se bisognerà vedere come (ed in che tempi…) l’assessore Pino Galasso, il dirigente tecnico Maurizio Montalto e il sindaco Tonino Decaro risolveranno questa diatriba. In fondo si tratta di un giardinetto di periferia su un suolo ex proprietà privata…

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Settembre 2015

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