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Terzo posto in solitaria, analisi e dichiarazioni dei protagonisti

Vittoria perentoria del Bari, la seconda di fila per questa volta per 4 a 1, questa volta in casa ai danni del Modena che non ha sfruttato la superiorità numerica per oltre sessanta minuti, in una gara infinita con sei minuti di recupero nella ripresa. Il Bari di Mignani, ritorna al comando seppure in vetta come migliore attacco, si prende in solitaria il terzo posto in virtù del pari della squadra del Genoa, e si proietta alla sfida di Reggio Calabria, galvanizzata per andare a giocarsela senza paura e sfrontata contro la squadra di Inzaghi, in quella che sarà una sfida anche del cuore per il gemellaggio ultratrentennale che lega le due tifoserie. Ma oltre il risultato il Bari di Mignani ha sfoderato una prestazione coraggiosa, non solo in inferiorità numerica, ma dall’inizio attaccando la partita, mettendo in difficoltà con le ripartenze e ricercando la soluzione dalla distanza che era stata forse un po’ disdegnata in avvio di stagione, oltre all’intensità nell’andare su ogni pallone e quella cattiveria agonistica da applausi nei contrasti, forse eccessiva agli occhi del signor Aureliano che ha diretto la gara, ma non degli esteti del calcio, dei tifosi sugli spalti ed addetti ai lavori che hanno potuto notare una squadra che si è voluta prendere l’intera posta in palio con grande veemenza, sfruttando ogni singolo giocatore sceso in campo, in cui lo stesso portiere Caprile è stato decisivo sul 2 a 0 nel chiudere la saracinesca della porta, salvo al millesimo minuto di recupero quando Diaw ha segnato con una traiettoria pazzesca, ma sarebbe dovuta suonare molto tempo prima la campanella della scuola nel tardo pomeriggio del San Nicola. A destare grandissima emozione come era già avvenuto per Bari-Ternana, i giochi di luce, seguito dall’ingresso in campo dei giocatori ed il momento sacro dell’inno biancorosso di Sabino Bartoli. Tuttavia, al termine della gara sono scaturite le analisi dei protagonisti, a partire da mister Michele Mignani che ha detto: Le vittorie aumentano l’autostima e noi abbiamo disputato una grossa partita. In questo periodo non abbiamo mai perso la voglia di vincere o di fare la prestazione. Eravamo uno in meno ma la partita si è incanalata in un certo modo. Poi abbiamo avuto la capacità di reggere e saper ripartire. Qualcosa abbiamo concesso ma siamo stati bravi”. Complimenti che vanno fatti a tutti i componenti della rosa. Secondo il mister non è questione di aver cambiato qualcosa a livello tattico: “Abbiamo solo alzato Folorunsho per il resto non vedo grosse differenze. Lo abbiamo liberato da compiti difensivi, lasciandogli campo aperto per far male alle difese avversarie. Ma non è una novità perché lo ha già fatto negli ultimi due anni. H certe caratteristiche e può interpretare più ruoli”. Sull’arbitro nessun commento solo che c’è stato un confronto sereno. Chiosa finale su Valerione DI Cesare, strepitoso e impetuoso nell’andare in gol e su Maiello espulso: “Valerio mi fa sorridere ed arrabbiare in certe situazioni. In certe situazioni la spazza troppo presto in altre parte via palla al piede ma non si può riconoscere una forza incredibile al ragazzo, la mamma è evidente che lo ha dotato di forza sopra la media. E’ un ragazzone che tiene duro nonostante l’età ha un grande spirito di sacrificio. Maiello? A mio avviso ha giocato benissimo nella mezz’ora disputata, poi con la sua espulsione ha dato la possibilità agli altri di esprimersi”. Felicissimo Ruben Botta, numero dieci biancorosso alla sua seconda rete che ha detto la sua con schiettezza: E’ stata una bell’azione culminata con un gran gol, questione di attimi, millesimi di secondi che prendi una decisione e ci provi. Lo dedico alla mia famiglia in Argentina. Non abbiamo smesso di giocare in dieci uomini ed il Modena è una bella squadra dove hanno cercato di fare la partita ma noi stavamo bene”. E’ stata anche l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: Ho sempre detto che sono a disposizione del mister e della squadra. Alcune volte le giocate riescono altre meno. Magari certe volte sbagli ma ho letto cose non vere tipo che ero sottotono. Io sono sempre stato questo, in campo faccio sempre il massimo poi le scelte sono del mister”.  Sul rapporto con Antenucci che a tratti lo ha affiancato: “Ormai mi piace giocare anche così. L’importante è cercare lo spazio giusto sia con una che con due punte. Mirco lo conosciamo tutti, più uno è forte e più è facile farsi capire. Siamo tanti davanti”. Parole incoraggianti e per rendere onore alla prestazione dei ragazzi ci sono state da parte del presidente Luigi De Laurentiis come riportato dal sito ufficiale: “Questi sono i miei ragazzi, questa è la nostra squadra. Noi conosciamo la qualità delle persone che lavorano al Bari, cerco di farlo capire anche attraverso le interviste. Il gruppo è il valore più importante che abbiamo, lavorare e trovare coesione ed unione. Sono felice di aver assistito in campo a dieci guerrieri che alla fine hanno meritato di vincere”. Coesione spirito guerriero, di una squadra combattiva che cerca di restare sempre sul pezzo. Chiusura sul mercato ed obiettivi: “Questi giocatori vogliono la vittoria sempre e lo hanno dimostrato anche in inferiorità numerica, realizzandone due. E’ un ‘ottima classifica. Ma il nostro resta un percorso lungo, e siamo a metà campionato con il Bari che ha dimostrato di essere una grande squadra. Sognare? Certamente, perché sono risultati importanti. Noi siamo partiti con un obiettivo poi ci sono variabili diverse. Il mercato sarà svolto in maniera distesa venendo chi è fermo ai box e migliorare la squadra”. (Ph. Tess Lapedota)

M.I.

 


Pubblicato il 13 Dicembre 2022

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