Cultura e Spettacoli

Testori, la guida estrosa

Nel marzo 1989 l’editore Franco Maria Ricci dava alle stampe cinquemila copie numerate di un pregiato libro d’arte sul tema della Maddalena in pittura. La riproduzione di ogni tela era accompagnata da “schede-versicoli” firmate da Giovanni Testori. Valter Malosti raccoglie quelle parole e quelle immagini e ne fa l’oggetto di uno spettacolo che, prodotto da Teatro di Dionisio col sostegno di Festival deSidera, è andato in scena al Petruzzelli lunedì scorso per la stagione di prosa del Piccinni. In ‘Maddalene’ Malosti è la voce di Testori, mentre Lara Guidetti è il corpo di Maddalena ; completa il cast Lamberto Curtoni che al violoncello suona musiche originali di Carlo Boccadoro (suono : G.u.p. Alcaro ; luci : Francesco Dell’Elba). Tre pannelli, infine, si prestano alla proiezione di ventisei opere che partono da Giotto e arrivano a Bacon percorrendo a volo d’uccello sette secoli di storia della pittura (“sunto strozzatissimo di storia dell’arte”  definisce Testori la sua creatura). La struttura del lavoro vede un Testori nei panni di guida estrosa e appassionata prendere per mano il pubblico e condurlo lungo una galleria virtuale. Davanti ad ogni dipinto si agita la stessa Maddalena, questa donna seducente e seminuda, paludata di rosso-peccato. Un erotismo per lo più rabbioso innerva un movimento coreutico apparso condizionato dal limitato spazio scenico (un praticabile quadrato di due metri per lato). Ma l’energia esuberante della donna porta la stessa a episodiche sortite in palcoscenico ; addirittura a un certo punto Malosti deve intervenire a trattenere Maddalena, già sul ciglio del proscenio, dal debordare in platea. Opera schematica e dall’andamento prevedibile, ‘Maddalene’ guadagna qualche acuto solo quando il testo consente al bravo Malosti di esaltarsi. Non proprio vibrante l’accoglienza della platea. – Prossimo e conclusivo appuntamento stagionale, lunedì 31 marzo con ‘Journal d’un corps’ di e con Daniel Pennac. Nell’opera, un uomo tiene un diario del proprio corpo dai dodici agli ottantasette anni o più esattamente delle sorprese che il suo corpo fa alla mente. Con ‘Journal d’un corps’ Daniel Pennac porta lo spettatore sul terreno delle secrezioni, dei dolori e degli umori. Nella forma di un check-up di lungo corso, il diario di bordo che lui presta all’eroe del suo romanzo ha come oggetto primario l’involucro carnale che ci serve da veicolo dal primo vagito all’ultimo respiro. Il lavoro è in coproduzione con Les Théatre de la ville de Luxembourg. Produttore delegato per l’Italia : Roberto Roberto per Laila srl in collaborazione con Il Funaro.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Marzo 2014

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