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“Tifoso si, tifoso no, tifoso forse……..”

 In questi ultimi giorni si è alimentata una questione che personalmente mi ha lasciato un po’ amareggiato, ovvero quello del tifo.Molti che seguono il Bari allo stadio ed in trasferta hanno criticato le persone che dicono la loro attraverso un computer o vedendo la partita in tv, oppure presenziano al “San Nicola” durante i match di cartello non essendo abbonati.Bari sembra divisa in due, con l’aggravante data dal fatto che le opposte vedute interne sono lontane sia nel modo di pensare che in quello di concepire il calore e l’affetto verso la squadra.Resta il fatto che chi è tifoso, deve dimostrare l’attaccamento sempre, in ogni occasione e sopratutto serie, troppo comodo riempire le curve e le tribune, solo quando il Bari è in A, naviga in buone acque, ospita le big del nostro calcio. Questa situazione la condanno senza nessuna intercessione. Il Bari non è una moda, essere del Bari vuol dire soffrire, patire nel bene e nel male, essere legati da un cordone materno indissolubile.Facile smettere di dedicare tempo alla squadra della tua città, quando si scontra con squadre mediocri che fanno il loro debutto in serie B. Questo non lo accetto. Se si analizzano la passate stagioni, quando il Bari era ultimo in A, (senza sapere cosa ci fosse realmente dietro a tale situazione) era necessario stringere i denti e crederci fino alla fine, stessa cosa andava fatta lo scorso anno, in cui la compagine allenata da Torrente, cercava di lottare con i problemi societari bisognava far capire che i tifosi c’erano. Ma in che modo? Il modo di star vicini alla squadra sta separando la città. Chi va allo stadio ed in trasferta ogni settimana da anni disposta a far sacrifici pur di vedere giocare “La Bari”,  si fa portavoce di un grande amore e a loro va la mia massima stima. Però come esalto questa categoria, così vorrei spezzare una lancia in favore del nuovo modo di tifare. Chi lo fa attraverso un computer con blog, social network e forum analizzando le cose a ragion veduta, o con un abbonamento satellitare o digitale può trovare il mio appoggio, l’importate secondo me è gioire per le sorti del Bari. Siamo negli anni della tecnologia, figli di una crisi economica, dobbiamo capire che possono esserci alcune persone in grado di non permettersi un’abbonamento che sia di 150 euro o 50 euro. Non trascuriamo questa cosa e non condanniamo subito chi segue la squadra in maniera alternativa. Quello che conta è tifare, il modo è secondario, certo tutto va fatto con cognizione di causa, ma a prescindere dai soliti motivi, chi punta il dito contro “i nuovi tifosi” deve anche sapere cosa c’è dietro la loro scelta. E poi perché dividerci, in questo momento più che mai i ragazzi che stanno ritrovando la fiducia hanno bisogno di avere qualcuno vicino, nel periodo storico in cui gli Ultras hanno deciso di sciogliersi. Chi può però che vada ad abbonarsi e porti quel calore che forse è mancato nelle ultime due stagioni dove si è visto un Bari grigio. Oltre la questione tifo un’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è la dichiarazione del ds Guido Angelozzi, sul fatto di valorizzare i giovani per poi venderli in quanto il Bari è una squadra autofinanziata. Ora il modo di gestire la società è sempre stato questo da anni, però cosa dovesse succedere se la squadra per assurdo vada ai playoff o addirittura i A? La smantelliamo per poi ridiscendere in B o per fare un campionato mediocre da bassa classifica? Non sono un’utopico, ma reputo il livello della serie cadetta di quest’anno basso, per cui il Bari ingranando pur avendo la penalizzazione può diventare la mina vagante del campionato. Questi giovani è giusto valorizzarli, ma è anche giusto capire il patrimonio calcistico che si può avere tra le mani. Ecco perché bisogna dimostrare che la città c’è, ed è viva in qualsiasi modo, i tifosi non devono scontrarsi tra loro, ma restare uniti, per poter attrarre nuovi imprenditori verso la società ed iniziare un ciclo di rinnovamento, sono piccole cose che aiuterebbero.Intanto in vista della partita di domenica la Ternana è sembrata in buona forma, infatti la squadra di Mimmo Toscano ha vinto per 7 a 1 mercoledì pomeriggio durante l’allenamento battendo la “Primavera”. In rete con 2 goal a testa Dumitru e Nolè, da tenere d’occhio, potrebbero impensierire la retroguardia barese, una rete invece per Maniero, Vitale e Litteri. Del gioco ternano vanno bloccate le ripartenze e bisogna stare attenti alla velocità sulle fasce ed al dinamismo dell’attacco.Il mister Torrente invece potrebbe schierare il 3-4-3, con qualche cambio rispetto alla formazione  ipotizzata un paio di giorni fa con Lamanna, Clayton, Borghese, Ceppitelli in difesa, Sabelli, Romizi, Defendi e Galano a centrocampo, Caputo, Iunco ed Albadoro perni offensivi.

 

Davide Annichiarico 


Pubblicato il 8 Settembre 2012

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