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Top secret di Comune e Rfi per le opere sostitutive dei passaggi a livello

 

L’intesa tra il Comune di Bari ed Rfi (Rete ferroviaria italiana) per la soppressione dei passaggi a livelli ancora presenti sulla dorsale adriatica a nord del capoluogo c’è. I progetti delle opere viarie e pedonali sostitutive ai passaggi a raso dei binari pure, ma le comunità interesse da tali interventi, vale a dire quelle di Palese e Santo Spirito, non sono state ancora messe a conoscenza dettagliatamente di ciò che sarà effettivamente realizzato sul loro territorio urbano per sopprimere i passaggi a livello. Infatti, il piano di Rfi di soppressione dei complessivi sette passaggi a livello esistenti nelle due ex frazioni costiere a nord di Bari, la scorsa estate ha ottenuto finanche il via libera da parte della Giunta comunale barese, però i cittadini del “Municipio 5” di decentramento amministrativo comunale, ossia quelli di Palese e Santo Spirito, tuttora non conoscono alcunché dei progetti in questione. E, quindi, non sanno ancora quali saranno ed in che modo saranno realizzate le opere infrastrutturali che Rfi ha progettato sul loro territorio, per eliminare i passaggi a livello e mantenere l’intercomunicabilità pedonale e veicolare dei rispetti  tessuti urbani, palesino e santospiritese, divisi dal fiume di ferro della linea Adriatica. Progetti che, stante ad alcune indiscrezioni, dovrebbero essere invece già in uno stato avanzato di definizione, visto che di recente alcuni proprietari di suoli adiacenti il passaggio a livello di via Gabriele D’Annunzio, a Palese Macchie, hanno ricevuto comunicazione di occupazione delle aree per l’effettuazione di saggi geologici del sottosuolo. Operazione, questa, che lascia presupporre che è in fase di messa a punto il progetto definitivo dell’opera di sovrappasso viario che dovrà sostituire quel passaggio a livello. Quindi, secondo prassi, il Comune di Bari dovrebbe aver già approvato i progetti preliminari delle opere alternative ai sette passaggi a livello di Palese e Santo Spirito, ma di ciò la popolazione interessata non è stata minimamente messa al corrente dei contenuti. Progetti preliminari, infatti, di cui le comunità interessate dagli interventi in questione finora conoscono poco o nulla, se non attraverso qualche “si dice” o sommaria informazione  trapelata a livello comunale barese o da Rfi. Difatti, stante a quanto riferisce  un consigliere municipale di Palese e Santo Spirito, Giuseppe Cassandra,  il Comune finora non ha portato a conoscenza dei progetti di Rfi  neppure il “Municipio”  competente, ossia quello di Palese e Santo Spirito, i cui componenti, in qualità di  rappresentanti politici diretti del territorio, dovrebbero essere, in teoria, i primi ad essere informati, essendo i legittimi interlocutori tra l’Amministrazione barese ed i cittadini del posto. Invece no. Infatti, neppure l’Istituzione comunale preposta a dare pareri e suggerimenti sugli interventi pubblici sui quartieri di competenza, vale a dire il “Municipio 5”, è stata informata su tale questione. Per cui se qualche cittadino di Palese dovesse rivolgersi ai rappresentati municipali  per conoscere qualche dettaglio sull’opera che Rfi sta progettando in via definitiva per eliminare il passaggio a livello di via D’Annunzio, quasi sicuramente si sentirebbe rispondere: “Al momento non sappiamo nulla anche noi. Aspettiamo che da Bari ci informino”.  E per questo che il consigliere municipale Cassandra ha pure commentato: “Probabilmente anche noi, rappresentanti del popolo di Palese e Santo Spirito, saremo messi al corrente dall’amministrazione Decaro a cose già fatte”. E, quindi, alla fine il “Municipio 5”, quello di Palese e Santo Spirito per l’appunto, sarà informato solo per una formale ed ininfluente presa d’atto. Ma è anche grave che i tre rappresentanti comunali locali (due di maggioranza: Michelangelo Cavone e Massimo Maiorano, entrambi del Pd, ed uno di opposizione: Michele Picaro di Ap-Ncd), che sui social network sono sempre molto attivi e presenti quando si tratta di evidenziare fatti o eventi riguardanti le rispettive attività politiche ed amministrative, in questo specifico caso sono pressoché latitanti nell’informare gli utenti e la cittadinanza tutta sui reali contenuti progettuali dell’intesa tra Comune ed Rfi, per la soppressione dei 7 passaggi a livello delle ex FF.SS. che esistono sul territorio che rappresenta il loro principale bacino di utenza elettorale. Infatti, a Palese e Santo Spirito – stante a quanto riferiscono in molti – non si sa proprio nulla di ciò che il Comune ha deciso di fare in sostituzione ai passaggi a livello da sopprimere. Quel poco che, invece, è finora noto – a detta di molti – lo si deve agli organi di informazione, come il nostro, che hanno più volte trattato la questione sulla base di ciò che si è riusciti a sapere, oppure perché “qualcosa” è trapelata attraverso fonti interne ad Rfi, che hanno riferito qualche dettaglio in più sulla vicenda “chiusura passaggi a livello di Palese e Santo Spirito” e sulle opere ivi previste da Rfi ed accettate dal Comune senza un’adeguata informazione delle comunità interessate. Insomma, su tale questione vige un silenzio che – a detta di molti cittadini del posto – è a dir poco assordante, oltre che sospetta per i modi in cui viene portata avanti la progettazione di opere sostitutive altamente impattanti per le comunità interessate, che, dopo essere state per anni ingannate da false rassicurazioni di interramento dei binari, presto o tardi potrebbero ritrovarsi con dei muri al posto dei passaggi a livello ed opere sostitutive minimali (rampe dei sovrappassi in terrapieno, anziché su piloni, muri, ecc.) rispetto a quelle necessarie a garantire un’adeguata mobilità automobilistica e ciclopedonale sul territorio e con disagi, forse, pure maggiori di quelli attualmente causati dai passaggi a livello. Ma, soprattutto, potrebbero ritrovarsi con opere sostitutive costruite, come suole dirsi,  “al risparmio” e che possono compromettere – anzi, comprometteranno  e rovineranno – irrimediabilmente e per sempre la vivibilità ed il tessuto socio-economico di due intere comunità, oltre che  non rispettare le tradizioni culturali e religiose e le reali esigenze degli abitanti ivi residenti.           

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 8 Marzo 2017

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