Cronaca

Tornano al lavoro i 13 dipendenti: l’Asp ‘Maria Cristina’ resuscita

Potrebbe ricevere una bella sterzata, la crisi irreversibile in cui versa oramai da tempo l’ex Istituto ‘Maria Cristina di Savoia’ di Bitonto, dopo che il presidente Regionale Emiliano col direttore generale della Asl di Bari Sanguedolce hanno sottoscritto il contratto per la ricollocazione dei tredici lavoratori, appunto, dell’ex Maria Cristina di Savoia, Azienda di Servizi alla Persona di Bitonto commissariata – come detto all’inizio – da tempo. “Abbiamo concluso un’operazione della quale sono particolarmente soddisfatto – ha commentato Emiliano – perché ora siamo in grado di riassumere persone che per anni sono state senza lavoro. Siamo riusciti a costruire un accordo per utilizzare tutto il personale dell’Istituto Maria Cristina di Savoia di Bitonto che oggi può essere finalmente redistribuito, ricollocato non solo all’interno della stessa Azienda Sanitaria Locale di Bari, ma anche nei Comuni vicini a Bitonto. Ci siamo riusciti grazie al lavoro del dottor Sanguedolce ma prima ancora grazie anche all’impegno del dottor Montanaro”. “L’istituto Maria Cristina di Savoia ha rappresentato per 37 mesi una situazione davvero anomala – ha aggiunto Emiliano – era purtroppo una istituzione bloccata da più di tre anni. Motivo per cui era stato sospeso anche il pagamento degli stipendi, dopo la sospensione dei servizi di welfare che competevano all’Istituto, con conseguente impossibilità di utilizzare le tante competenze qualificate presenti nell’ASP. Oggi questi lavoratori sono nuovamente al servizio della collettività”. Insomma, sembrano lontani i tempi in cui la situazione dell’istituto di servizi alla persona bitontino era davvero allo stremo: padri e madri di famiglia senza stipendio, bilanci a rosso fisso, malversazioni, bollette non pagate e tanto altro, con tutti i derivanti, gravi disagi. Peraltro c’era anche da prendere in considerazione la presenza dei migranti presso la struttura cresciuta per un certo periodo fino a centoquaranta ospiti, con tante, ma davvero  tante persone disagiate e bisognevoli di cure immerse in perenne difficoltà. Ma non basta. Un ente in quelle condizioni, circa da un decennio, non poteva andare avanti, anche per colpa di tutta una serie di nomine di amministratori incompetenti, nomine di natura esclusivamente politica e di scarso valore che hanno avuto il solo risultato di aggravare le gestioni dell’ex Ipab e messo in mezzo a una strada i lavoratori. Pesanti pure le parole dei rappresentanti dei lavoratori, pronti ogni volta a rammaricarsi per il mancato controllo della Corte dei Conti e l’indifferenza dell’autorità giudiziaria, che pareva aver dato il colpo di grazia all’ente assistenziale. E invece? Nel procedimento che ieri pare proprio aver raggiunto un momento davvero culminante, è stata utilizzata la procedura della ricollocamento in mobilità da parte della stessa Azienda Sanitaria del capoluogo pugliese, ha spiegato il direttore generale della Asl Antonio Sanguedolce – e da dopodomani, mercoledì 16 gennaio, i tredici lavoratori ricollocati prenderanno servizio. Sono destinati a lavorare presso il distretto sociosanitario di Bitonto/Ospedale San Paolo e in altre sedi. <<Oggi è un momento importante, abbiamo concluso, per fortuna felicemente, un’annosa vicenda>>, la conclusione degli amministratori pugliesi.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 15 Gennaio 2019

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