Torre a Mare e dintorni: addio al porto…..
Mentre in città sui giornali si parla di cantieri aperti e progetti miliardari per il porto turistico sul lungomare, è sempre più in agonia il porticciolo di Torre a Mare. E nessuno, naturalmente, parla più da tempo delle operazioni di dragaggio e di manutenzione per ridare impulso alle attività marittime nell’ex frazione barese. Eppure dal lontanissimo 1957, anno in cui terminò la costruzione del porto, nessun intervento di manutenzione è stato mai realizzato. Assurdo, ma è così, anche se oggi più che mai sono ben visibili gli effetti del tempo e soprattutto l’opera demolitrice del mare. Prove evidenti del degrado sono i blocchi di pietra che rivestono il muro di protezione che separa il porticciolo dal mare aperto, oramai pericolanti; le barriera frangiflutto diventate inconsistenti. Tra l’altro il braccio del porto dove non attraccano le imbarcazioni ha praticamente perso la viabilità pedonale ha causa dello spostamento del muro di protezione formato da blocchi di cemento. A rischio di incolumità sono innanzitutto i pescatori e gli operatori marittimi del posto. Inoltre, in alcuni punti del porto gli stessi pescatori per necessità hanno dovuto innalzare barriere di sacchi di sabbia per difendersi dal mare e dai detriti. Ora sull’argomento torna il consigliere comunale Marcello Gemmato, dopo un’interrogazione prodotta nello scorso gennaio sullo stato del porto di Torre a Mare, ma anche sul Molo San Nicola, per videnziare una duplice problematica: una è relativa alla risposta tardiva, che per ogni interrogazione è mediamente di due o tre mesi; l’altra è inerente allo stato in cui versa il lato della città che meno dev’essere trascurato: il mare. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 18 Aprile 2013