Cronaca

Torre a Mare e San Giorgio: tappeti di posidonia sul nostro litorale

Una grande e sconfinata prateria colorata, tra il grigio e il marrone, in una bella caletta non lontano da Torre a Mare che in realtà rappresenta lo sfocio a mare del terzo grande canalone cittadino. Una spiaggetta incantevole ove i residenti ‘viciniori’ vanno  a bagnarsi e a prendere il sole e dove un consorzio di pescatori ha ormeggiato le proprie barchette da pesca e i patiti del ‘surf’ d’estate praticano il loro sport. E allora, cos’ha di particolare questa caletta sempre invasa da quell’oramai putrida posidonia portata dal mare? Beh, di particolare c’è che Comune di Bari e azienda addetta all’igiene urbana non ci hanno ancora messo mano – …o meglio, azionato le ruspe per togliere il pattume maleodorante – e Amiu/Puglia, già interpellata, arriva sempre tardi. Eggià, i pescatori locali hanno fatto presente al Sindaco la situazione della caletta bella e abbandonata, ma con esito negativo. Come, del resto, è facile constatare dalle foto, tanto che gli stessi pescatori han dovuto togliere con vanghe, pale e palette la posidonia marcia, buttandola un po’ qua e un po’ là sui marciapiedi. Facendo di necessità non proprio virtù…e non basta. Da informazioni assunte da quelle parti, pare vogliano costruirci costruzioni di lusso, magari con giardini e campi da tennis annessi. Epperò ci sarebbe da domandarsi: ma c’è qualcuno che partirebbe mai con lavori di edilizia residenziale in mezzo a quel tappeto di alghe putride e puzzolenti? In realtà negli anni scorsi Amiu/Puglia procede più o meno regolarmente alla rimozione di quel materiale in diversi punti del litorale cittadino, raccogliendo tonnellate e tonnellate di posidonia con piani di interventi secondo procedure piuttosto collaudate, in ragione delle grandi quantità depositate sul nostro litorale. “Le operazioni di rimozione delle grandi quantità di posidonia naturalmente spiaggiate sul litorale cittadino a causa delle mareggiate – ha sottolineato in passato l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli – prevedono prima una fase di accumulo utile all’asciugatura, propedeutica alla rimozione vera e propria. La perdita d’acqua dai cumuli, infatti, determina un alleggerimento del peso della posidonia raccolta e un bel risparmio dei costi di conferimento negli impianti di recupero. È questa la ragione per cui questa tipologia di interventi richiede una procedura specifica che ci consente al contempo di rispettare la normativa vigente e di risparmiare sui costi di smaltimento”. E bisogna ricordare pure che, durante le stagioni più fredde, la vegetazione della posidonia si rinnova e parte delle foglie vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge limitrofe, dove i residui si accumulano anche in elevate quantità. La posidonia in mare svolge una funzione chiave nell’ecosistema, ma anche le foglie spiaggiate hanno una importante funzione ecologica per l’ambiente litoraneo, perché offrono a numerosi organismi marini protezione e riparo dai predatori, rappresentano fonte di alimentazione, sono in grado di produrre enormi quantità di ossigeno e di biomassa vegetale e costituiscono una barriera vegetale in grado di contrastare il fenomeno di erosione delle coste. Inoltre, la presenza di praterie di posidonia in buono stato di salute è indice di qualità delle acque in quanto particolarmente sensibile a tutti i fattori che inducono inquinamento, comprese le attività dell’uomo. E dunque, hanno fatto sempre fatto sapere dall’azienda municipale all’igiene cittadina, quando si procede alla rimozione, è necessario rispettare l’ecosistema costiero, riducendo i potenziali rischi e favorendo il recupero del materiale raccolto attraverso il conferimento presso impianti di compostaggio. Per questo gli interventi non possono essere immediati, in quanto sono vincolati da circolari ministeriali, regolamenti regionali e norme tecniche che definiscono le modalità più adeguate per la tutela e la sostenibilità nella gestione. Va bene, ma proprio non è possibile posizionare almeno dei bidoni di raccolta differenziata idonei (…e non rotti) a beneficio di pescatori e cittadini/residenti, per cercare di tenere pulita quella bella caletta alle spalle del ‘camping’ Sangiorgio?

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Novembre 2022

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