Cultura e Spettacoli

Torre di Maratona, quell’antico scempio

Ci sono quelli che fanno rientrare il Ponte Adriatico come lo Stadio San Nicola nel patrimonio architettonico cittadino. Sono gli stessi che non hanno storto il naso, prima quando le ruspe smantellarono il meraviglioso fabbricato liberty che nell’allora piazza Roma ospitava la sede del più importante quotidiano pugliese, poi nel momento in cui sulla Muraglia edificavano un tozzo palazzo in cemento. La storia degli scempi architettonici a Bari non si ferma qui. Restando ai più vistosi, consideriamo l’Arena della Vittoria. Nel 1963 l’armonioso impianto disegnato da Guazzaroni/Fasolo dovette subire l’abbattimento della Torre di Maratona. Nell’immagine, è possibile apprezzare la monumentalità dell’opera : la torre centrale svettata a 42 metri., affiancata da due torri per lato, a grandezza decrescente, alte 26 e 21 metri. La torre avrebbe dovuto ospitare la sottostante Sala della Vittoria, destinata a custodire una stele in memoria dei Caduti della Grande Guerra ; secondo altre fonti, invece, una rappresentazione scultorea della Vittoria doveva ornare la torre dalla parte rivolta al terreno di gioco. Lo Stadio (ancora incompleto) venne inaugurato dal Duce nel 1934. All’inaugurazione avrebbe dovuto seguire la fase di rifinitura, ma vennero le Sanzioni e l’Italia  si ritrovò a corto di materie prime. Poi arrivò la guerra… Incompleta e ancora grezza, la Torre di Maratona andò in degrado. Solo nell’estate del ’55 si pensò a prendere provvedimenti. L’intervento, deplorevolmente blando, consistette nel murare la struttura per limitarne l’esposizione alle intemperie. Troppo poco. Sicché nell’autunno del 1963 si procedette all’abbattimento. Si fosse intervenuto per tempo con opportune misure conservative, il glorioso Della Vittoria avrebbe conservato la sua Torre di Maratona, come ancora la conservano i coevi e quasi gemelli stadi di Torino, Bologna e Firenze. Fosse stato possibile completare e rifinire quella Torre, oggi essa rientrerebbe, e questa volta a giusto titolo, nel patrimonio architettonico cittadino. Infine una curiosità : Perché chiamare tutte ‘di Maratona’ queste torri? E’ noto quanto racconta Erodoto : Nel 490 a.C. nella piana di Maratona l’esercito di Dario I patì ad opera degli ateniesi guidati da Milziade una sconfitta epocale. La critica storica convenne poi sul fatto che la vittoria greca, consolidando il frammentato orgoglio ellenico e opponendo un muro all’invasione ‘persiana, aveva dato origine alla cultura occidentale. Ora, poiché il mondo latino era derivazione di quello greco, l’evento di Maratona assurse nel pensiero fascista a massima espressione di vittoria, a massimo gesto fecondativo della moderna ‘civiltà’. Nulla di meglio di una Torre per sintetizzare tanto pensiero.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Novembre 2017

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