Torre Quetta: “Se il Sindaco andrà in Procura noi lo citeremo per calunnia”
“Se il Sindaco andra’ in Procura, approfittando dei suoi rapporti privilegiati li’, per denunciare un nostro procurato allarme, noi lo citeremo per calunnie”. E’ questa la risposta a muso duro che l’opposizione del Comune di Bari da’ nella querelle scatenata questi giorni, dopo il sopralluogo del centro destra a Torre Quetta. “Questo e’ l’inizio di una vera e propria lotta politica -annuncia il coordinatore delle opposizioni Ninni Cea- e noi saremo la prima linea di fuoco contro Michele Emiliano. Ci ha chiamati ‘cretini’ -prosegue il consigliere piddiellino- come se stesse parlando alla sua maggioranza, i cui componenti ebbe a definire come ‘pecore'”. Si ricorda che il centro destra di Palazzo di Citta’, in trasferta a Torre Quetta, aveva denunciato lo stato di degrado della spiaggia barese. Un’iniziativa fraintesa, forse, dal Sindaco che ha ritenuto che la denuncia vertesse sulla presenza di materiale inquinante nel luogo. “Chiediamo rispetto istituzionale, ma soprattutto rispetto per il compito dell’opposizione e per il suo diritto di critica dell’operato dell’amministrazione”, continua Cea. “Nessuno di noi ha parlato di materiale inquinante, ma ci siamo limitati a constatare la presenza di dune create dalle mareggiate e di un più generale stato di degrado della spiaggia”. Ed anche il consigliere Giuseppe Loiacono, lista Simeone, parla di condizioni pietose dell’area attrezzata della spiaggia. “Non ci troviamo di fronte alle normali situazioni post invernali -afferma Loiacono- ma si tratta della totale distruzione delle opere eseguite a mare appena lo scorso anno che sono costate alla comunità oltre 6 milioni di euro. Lo stato dei luoghi dimostra che gli interventi a mare non hanno prodotto gli effetti per i quali erano stati progettati e realizzati. In effetti, i collegamenti in calcestruzzo per l’accesso ai pontili risultano completamente distrutti e scaraventati dalla forza delle tempeste burrascose, i 5 pontili in acciaio per lo più inutilizzabili. La cosa più impressionante è l’avvenuta formazione di una consistente duna, creatasi a margine della battigia, composta da materiale lapideo di grossa granulometria. Tutto questo dimostra che le barriere frangi onda sommerse non hanno funzionato e questo preoccupa in relazione alla tenuta del telo posto sul fondale marino che non è più zavorrato dal pietrame. L’Amministrazione farebbe bene a procedere alle verifiche per monitorare le condizioni del “tessuto non tessuto” e del ripascimento eseguito. Non vorrei inoltre che la presenza di tali massi impedisse il regolare utilizzo della spiaggia per la difficoltà di accesso al mare. E dunque -conclude l’ex assessore alle Opere Pubbliche- l’amministrazione sara’ pronta per fronteggiare il ripristino in concomitanza con la imminente stagione balneare? Lo spero, ma nutro forti dubbi”. “Se Emiliano ci denuncera’ per procurato allarme -attacca ancora Cea- noi faremo lo stesso, ma per procurata aspettativa. Non ci siamo dimenticati infatti, delle promesse per il lungomare di San Girolamo, per il quale ancora non si e’ fatto nulla; come pure non abbiamo dimenticato i residenti di via Carrante, costretti a subire enormi disagi per l’occupazione abusiva del mercato. Emiliano non ha fatto nulla per ristabilire la legalita’ solo perche’ frequentato da giovani di sinistra. E questa -conclude il consigliere- e’ turbativa di quiete”. Insomma, i toni del dibattito politico a Bari si fanno sempre più accesi. Maggioranza e opposizione sono decisamente in posizione di guerra. I risultati? Staremo a vedere, ma qualcosa puo’ gia’ ben immaginarsi…
Federica Stea
Pubblicato il 12 Aprile 2011